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Legno genovese
per eccellenza, il PINCO si affermò nella seconda metà del 1700, insieme
alle Feluche ed ai Brigantini. Nave minore, ma con 100 tonnellate di
portata, veloce, manovriera, dotata di buone possibilità cannoniere
difensive, a fondo piatto per spingersi anche su bassi fondali.
Le sue linee di
scafo, un po' tozze, consentivano un'ottima tenuta al mare. La poppa è
tondeggiante e termina con una cabina vetrata.Attrezzato con tre alberi,
trinchetto inclinato sulla prora, ha due grandi vele latine al
trinchetto ed alla maestra, ed una terza più piccola alla mezzana, utile
in particolare in caso di tempo avverso. In situazioni di forte vento ha
la possibilità di "arborare", cioè di sostituire le vele latine maggiori
con vele quadre (trevi e gabbie) già predisposte ed abbozzate in
coperta; una versatilità tutta mediterranea.
Con i PINCHI i
Marinai genovesi affrontarono viaggi e commerci in Spagna, Portogallo,
Fiandre, Arcipelago Greco, Asia Minore. In grado per armamento e
manovrabilità di tenere testa ai Barbareschi, non poterono competere con
i Vascelli inglesi per velocità e per potenza di fuoco. Dai primi anni
del 1800 i PINCHI furono inesorabilmente vittime di quei Vascelli.
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