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Imbarcai sulla Jolly Rubino, appena comprata dall'armatore Ignazio
Messina con carati di diverse societa’ italiane, a Nagoya in Giappone
nel 1985 dai greci. Dopo un volo Milano-Parigi-Anchorage-Tokyo arrivai
finalmente a Nagoya. Appena arrivati il locale Agente Marittimo invece
di portarci subito in albergo ci porto’ a mangiare in un tipico
ristorante giapponese, dove erano applicate le vecchie tradizioni
locali: seduti per terra a gambe incrociate, logicamente senza scarpe
........
Il giorno dopo, l'equipaggio greco che era a bordo della nave e’
sbarcato e siamo potuti salire a bordo. Operazione avvenuta nella rada
di Nagoya. A bordo era presente da qualche settimana soltanto il
direttore di Macchina Sig. Presotto di Savona. Dopo aver preso
confidenza con gli impianti, cosi, senza assistenza di nessuno, io che
ero RT con qualche anno alle spalle mi sono ritrovato un' impianto della
JRC da 1200watt out PEP in SSB un poco fuori dei tipici ITT 1200 e 1610
a cui ero abituato. Il sintetizzatore andava da 30Khz a 29.999 MHz,
accordavo tutto con una filare, quelle tipiche delle navi costruite in
Giappone, perdevo la funzione di duplex se sintonizzavo il TX fuori
dalle bande marittime. Il ricevitore principale era veramente
straordinario, filtro da 3Khz in SSB in IF che veramente tagliava tutto
quello che era fuori banda, in CW stringeva fino a 300 Hz e anche li
stessa storia, risoluzione 100Hz con it Knobs e 10 hz con iL Vernier.
Sicuramente se avessi avuto una vera antenna ad L le prestazioni
sarebbero state di molto migliori, almeno in onde corte. Mi ricordo che
dal Pacifico le ore di comunicazione migliori per l'Europa erano la sera
locale ed l'alba locale sempre ed esclusivamente sui 12 Mhz, raramente
ho lavorato i 16Mhz e per niente i 22Mhz, cosi risultano i dati estratti
dal mio logbook sulla propagazione che in tredici anni di navigazione ho
sempre tenuto costantemente aggiornato annotando frequenza, intensita’
di segnale, stazione collegata, posizione nave e orario in GMT. Il
viaggio di rientro si svolse toccando decine di porti fino all'arrivo a
La Spezia due mesi dopo. L'armatore fermo’ la nave per modificarla,
alleggerendola per recuperare spazi per l'imbarco di auto nelle stivette
e container TEU da 20p. nella stiva, allungando la rampa di discesa in
modo che non toccasse il cielo della stiva mentre il forklift to portava
giu’.
Ripresa la navigazione siamo stati destinati sulla rotta del Golfo
Persico. Problemi di comunicazione non c'erano, anche perche’ prima nave
della compagnia dotata della telescrivente Sitor collegata al sistema
svedese di Goteborg Radio/SAG. L'operazione di installazione rese
necessario la partenza in automatico del trasmettitore, dopo che esso
era stato sintonizzato sulla migliore frequenza per it collegamento: che
generalmente era sempre la 12MHZ di sera/notte/mattino e la 16 MHz di
giorno. Siccome Goteborg lavorava con 3 stazioni che coprivano il globo
era facile ricevere il messaggio da una delle tre. Il vantaggio di SAG
era che finalmente il testo poteva essere trasmesso da SAG al
destinatario via FAX, che rendeva la cosa molto pie semplice e
soprattutto si potevano raggiungere una grande quantita’ di utenti
terrestri che avevano il fax ma non la telescrivente. Il problema era
che si poteva trasmettere soltanto testo.
Nel tempo mi ero specializzato nel fare le figure con i caratteri
speciali e qualcosa, molto vicino come precisione ad un disegno
meccanico riusciva a venire fuori. Logicamente le comunicazioni erano
facili sulla tratta Europa - Golfo Persico. Durante uno di questi viaggi
il 3 settembre del 1987, all'incirca alle ore 2230 italiane, mentre nel
nostro Parlamento si stava discutendo circa l'invio della flotta della
Marina Militare Italiana a difesa dei nostri mercantili a causa della
locale guerra nel golfo, un barchino ci colpi per sei volte con un
bazooka con ordigni per carro armato. Sforacchiandoci in vane parti:
avevamo appena lasciato la fair buoy di Kuwait City. A due miglia da noi
c'erano due fregate USA. Subito andai in radio per lanciare il messaggio
di sicurezza ma sia la 500KHz che la 2182KHz erano sotto jamming. La
prima stazione radio che ha dato QSL al mio segnale di sicurezza e stata
una nave greca nel Golfo di Suez sulla 500KHz, mentre in VHF una voce in
un italiano americanizzato ci invitava a virare a dritta proprio dove
c'erano i campi minati.
A questo punto decidevo di contattare Roma Radio sulla banda degli
8 Mhz telegrafia, soprattutto per l'assistenza medica e per comunicare
all'armatore l'attacco di guerriglia. Mi facevano passare subito in
fonia e li mi fecero attendere circa 15 minuti. Quando l'operatore mi
chiamo’ per sentire la qualita’ dei segnali subito dopo mi passarono il
Ministero della Difesa. Il Ministro in carica parlo’ con il ns. 1°
Ufficiale di coperta, in quanto il nostro comandante era rimasto ferito
durante la prima esplosione cadendo e rompendosi il femore (e’ stato
sbarcato poi a Dubai perche’ A9M/Bahrain non ha accolto la ns. richiesta
del suo sbarco!). A mezzanotte circa ora italiana, il Consiglio dei
Ministri approvo’ l'invio della flotta militare Italiana in Golfo
Persico. Noi invece a bordo per due giorni fummo sottopressione per le
continue chiamate della Rai e di altri enti radiotelefonici per le
notizie sull' avvenimento. Grazie ad un radioamatore di Pistoia che ci
ha fatto ascoltare il telegiornale delle 2000 ora italiane, abbiamo
appreso come il fatto accadutoci era stato palesemente manipolato,
riportando in maniera non veritiera quanto ci era successo.
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Dopo questo fatto, provvedemmo alle dovute riparazioni a La Spezia
e si riparti ancora alla volta del Golfo Persico. La ns. scorta
purtroppo ci ha procurato non pochi problemi. La nostra velocita’ era di
circa 21 miglia mentre loro volevano 18 miglia di velocita’ cosi non
inserivano le turbine (per risparmiare GP5). Ma mentre loro ci dovevano
difendere noi dovevamo eseguire operazioni commerciali e prima uscivamo
dal golfo prima stavamo meglio, anche perche’ l'Armatore doveva pagare
un'assicurazione straordinaria ogni volta che si entrava in quelle
acque, noi prendevamo un esiguo rischio guerra. In quei giorni sono
state tremende la parte comunicazione sui 6 Mhz con le navi della MMI,
fregate classe Maestrale. La frequenza era in simplex. Ebbene il loro TX
(Elmer 1085) in standby emetteva cosi tanta potenza che io riuscivo a
sentire la loro portante e loro di riflesso non sentivano la mia
emissione, quando il loro capoposto ha finalmente sentito ed accolto il
mio invito ad eseguire la comunicazione su due canali differenti il
problema a stato bypassato e la comunicazione ha avuto luogo, la loro
modulazione era molto metallica ma veramente perfetta nella
comprensibilita.
In totale ho fatto sei imbarchi sul Jolly Rubino dalla consegna
all'armatore in Giappone fino al 1990, quando ho fatto l'ultimo imbarco
sul Jolly Rosso noleggiato alla CGM e ridenominato CGM Renan ed adibito
al trasporto di rifornimenti militari per le basi francesi dell'Oceano
Pacifico. Sono stato anche una settimana nel porto di Muroroa, rimanendo
colpito da diversi fattori: ogni cento metri c'era una colonnina per
l'allarme radioattivo, le piscine in acqua erano scavate nell'atollo e
protette da reti a causa di pesci giganteschi e soprattutto la presenza
di 1500 legionari tra cui 17 italiani. Quest'ultimi tra ufficiali e
sott'ufficiali, ad altissima specializzazione, facendomi ricredere cosi'
che la legione straniera non era un'accozzaglia di ex carcerati, ma
invece militari tutti diplomati o laureati, dove possono eseguire i loro
studi di laboratorio in modo proficuo, al di la della costruzione della
bomba, che come sempre tutto ha un risvolto, perche’ grazie a questi
studi oggi i medici possono salvare vite umane con apparati diagnostici
eccezionali.
Da quando sono sceso dal Jolly Rubino fino a qualche anno fa, nel
2002, quando si a ignobilmente arenato sulle spiagge del canale del
Madagascar perche’ l'equipaggio lo ha abbandonato, ben sapendo che non
e’ il fumo e qualche fiamma che possono far perdere un portacontainer
(che non e' una petroliera!), la nave ha subito una serie di disgrazie
dalla rottura di un cavo d'ormeggio a Genova che ha ucciso due marinai,
al picchiare contro una diga perche’ un marinaio non aveva ben eseguito
gli ordini impartitogli dal comandante, al sequestro nei paesi arabi. Il
ricordo della stazione radio della JRC e’ sempre vivo, per la facilita’
dei collegamenti e la qualita’ dei segnali trasmessi e ricevuti e la
robustezza degli apparati che negli anni non hanno mai dato avarie
malgrado le torture impartite da noi operatori, dalle apparecchiature
accessorie che vi sono state messe dopo avanzando cosi nei tempi la
miglior stazione radio, dalle prove fatte per la trasmissione dei
segnali del PC via modem (esperimento non andato a buon fine per via
delle stazioni costiere italiane (IAR) i cui operatori, secondo me, non
hanno mai voluto dedicarsi alla corretta sintonia del segnale ricevuto,
mentre con HEB cio’ era possibile, ma il costo della comunicazione era
troppo alto.
Concludendo, una nave sempre tenuta su buoni standard, con lamiere
forti, ma ultimamente condotta sempre piu’ da personale, come lo e’
purtroppo per tutta la nostra marineria, che non ha piu’ il tempo di
dedicarsi alla propria professione ma che fa mille lavori dallo
smarcatore di container alto sbarco delle macchine, dalla pulizia dei
paglioli alla tenuta del magazzino, mentre la navigazione e i macchinari
sono utilizzati sul tipo schiaccia bottoni fin che vanno e poi non si e
buoni, in caso di panico, ad azionare un estintore o a lanciare una
richiesta d'aiuto via radio, al flash che ha sempre le pile scariche, o
alla revisione degli zatterini che gli cambiano soltanto la data e agli
impianti che invece di essere riparati sono continuamente modificati
purche’ funzionino Anche l'odore del mare a cambiato. Si respira aria di
qualcosa che non va piu’ al ritmo di una volta, all'odore dei tubi
termoionici, agli Allocchio Bacchini della serie AC20 che bisognava fare
tutta la tabellina millimetrica per avere subito centrata la stazione
costiera, al maledetto IRME che per un'isterisi magnetica al VFO, ogni
volta che finivo di trasmettere bisognava risintonizzare velocemente di
un paio di KHz indietro, al famoso Marconi Atlanta, con quel suo modo di
calibrazione e la BF che anche con la manopola del volume al massimo
l'audio era sempre basso, al fantastico Marconi Apollo, al ticchettio
del tasto verticale, alle belle manipolazioni con le linee tirate o ai
maledetti insulti tirati alla volta degli operatori cirenaici, ai
fantastici tasti vibroplex.
I fine operator ricevuti da IQX o da BERGER/LGA radio dopo aver
trasmesso un MSG di 300 CK trasmesso alla giusta velocita, cadenza e
soprattutto corretto conteggio delle parole, agli apparati che conoscevi
bene, perche’ la prima cosa che facevo era impararmi bene la monografia,
a parte i Redifon che avevano una meccanica certe volte un poco
complicata, perche’ una volta lasciato il porto nessuno ti aiutava piu’
con destinazioni africane o navigazioni lunghissime e solo un tester che
quando andava bene aveva il porta piletta degli Ohm vuota! Ascoltare
KPF o WCC con i loro tasti semiautomatici, che negli anni non sono mai
riuscito ad eguagliare la loro manipolazione, al mio sogno, che era
quello di essere per un attimo opr. a WCC per rendermi conto come
segnali debolissimi dispersi sugli oceani potessero essere cosi sempre
perfettamente ricevuti dagli opr americani, senza mai che loro ti
interrompessero per farti ripetere o chiederti conferma su una parola o
un numero. Ai collegamenti con WOO oppure con VIS o HEB o PCH o FFL in
telefonia con segnali che nemmeno in uno studio audiofonico si avevano,
che bisognava tenere il volume e l'RF-Gain al minimo per non fare
effetto ridondanza da tanto che erano potenti i radiosegnali in etere…….
Un tempo e' passato; irripetibile! |
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