RADIOTELEGRAFISTI DI MARE

 
     
 

 
     
 

Una delle selezioni dell' R.T. al primo imbarco su  una nave di una nuova Compagnia di navigazione, era il dover sopportare i commenti che faceva l'equipaggio tra il nuovo RT e quello sbarcato, peggio ancora, su quello reputato il migliore della Compagnia. Questo rapporto molto malizioso era da incompetenti, in quanto a bordo non vi era nessun imbarcato che avesse le vesti per poter giudicare un RT.  Il vociare era solo dettato da vari e futili motivi: con questo si telefonava bene, con quest'altro veniva sempre giu' in saletta marinai a giocare a carte, con quell'altro quando si andava a terra ci si ritrovava sempre nei migliori locali per gente di mare. Insomma, per almeno qualche settimana era visto in modo anomalo e per rompere il ghiaccio doveva per forza adattarsi.

Dopo anni con la stessa Compagnia di Navigazione, una mattina mi svegliai e mi venne in mente di scrivere il "codice dei Radiotelegrafisti". Il nome dell'editto era "cosa bisogna fare per essere un Marconista". Prima regola: non essere un radiotelegrafista. Vagamente ricordo gli altri perche' il quadretto,  incorniciato ed in bella mostra in SRT, dovrebbe, forse, trovarsi ancora in stazione radio, ma in fondo al mare, dato che la nave e'affondata dopo un incendio in Oceano Indiano. Tutti gli imbarcati,  passando dalla stazione radio per telefonare o per parlare, leggevano quel quadretto e la prima domanda che facevano era: qual'e' la differenza tra un radiotelegrafista ed un marconista?   Io rispondevo nessuna, ma il marconista oltre che a fare il radiotelegrafista sa anche riparare le radio, conosce bene l'inglese, sa fare l'ufficiale e non si sottrae mai a lavori extra nei porti.

Cio' perche' l'RT di bordo era sempre stato chiamato la signoria di bordo, termine che non mi si addiceva proprio, in quanto, il mio predecessore, fatte le sue ore di turno radio, addormentato sulle cuffie con il ricevitore acceso sulla 500KHz al minimo del volume per  non farsi perforare i timpani dalle scariche elettriche dovute al QRN sulla frequenza di soccorso, altro non faceva. Nessuno aveva da ridire se al pomeriggio, esaurito il suo turno di guardia delle due ore, si presentava in plancia in costume da bagno ed asciugamano per andare a prendere il sole in controplancia. Anzi per tenerselo buono il marinaio gli portava anche il caffe', in quanto non voleva rischiare che quando andava a telefonare, invece di sentire la voce della famiglia, sentisse il parlare di alieni e poter tranquillamente spendere i suoi 3 o 4 minuti in piena rassicurazione e felicita', con quella voce  che usciva fuori dalla cornetta del microtelefono, come se si parlasse tutti nella sala di casa.

L'altra regola che scrissi fu quella che, se anche l'armatore non avesse fatto l'abbonamento alla trasmissione notiziario Ansa, questa fosse ricevuta in tutti i lanci nell'arco delle 24 ore, in modo da dare anche una certa continuita' alle notizie, e togliere quel grezzo che avvolgeva i marittimi, lasciandoli fuori dalla realta' sociale. Di tutto questo, ebbi un pomeriggio la fatidica idea di ritrasmettere i vari  punti di come fare l'RT via telex alle altre navi della Compagnia. Per questo, uno dei piu' rispettati RT  un viareggino purosangue, da buon toscano, tuono' come una belva sulla frequenza del raduno giornaliero delle navi sociali,  la 16.420.0 in SSB. Nella scala della gerarchia di quella compagnia il "numero uno dei marconisti" era un RT di genova, tutt'ora radioamatore, medaglia d'oro per lunga navigazione, che la prese a ridere.

Il fatto che il numero uno, vero genio della radiotecnica, ridesse, la diceva lunga dove ero andato ad affondare la lama del coltello. Fortuna, che molti la pensassero come me. Il viareggino, che era  veramente in gamba anche Lui nel suo mestiere, capito il fatto se ne stette buono, gia' che tra noi due non si andava d'accordo per via che lui era anziano non solo di Compagnia ma anche di eta',  diceva che io ero un pivello megalomane e che facevo di tutto per superarlo nello svolgere l'attivita' radio, incluso quello di imitarlo a saper lavorare il plexiglas. Lui vero maestro di precisione ed abilita' artistica oltre che ex smanettaro dei tasti vibroplex, che, mi disse un giorno, abbandono' di usarlo perche' ormai la radiotelegrafia era sparita gia' negli anni settanta. Su questo punto gli devo riconoscere che aveva perfettamente ragione, ma per uno come me che i segnali morse gli girano attorno come i neuroni dentro e fuori era una maldicenza. 

Vibroplex Blu Racer - 1965

Il decadimento dell'uso dei  tasti semiautomatici e' stato causato tra i professionisti proprio dalla riduzione del traffico RTG. Inoltre gli operatori russi utilizzavano il famoso tasto Spider con velocita' molto elevate. Nel 1970 fecero la comparsa i primi tasti elettronici della serie ETM, soprattuto l'ETM3 e 3C in tecnica squeeze, seguito  dal Drake in tecnica iambic A e dal poco conosciuto Bug20 della STE di Milano.  L'incremento dei radioamatori con apparati sempre piu' transistorizzati, permise l'affermarsi velocemente dei tasti elettronici fino agli attuali in iambic B. Malgrado le mode del momento, sono rimasto sempre fedele al Vibroplex Lightining, continuando poi la collezione con i vari recuperi presso RT che li dismettevano, come un racer targato ancora NY e poi via alla ricerca  di un semiautomatico navale utilizzato nella 2WW sulle navi americane.

Vibroplex Lightning - 1943

Certo non avro' ne per qualita' e quantita'  la collezione di Claudio Tata ik0xcb.  Ormai l'avventura della telegrafia pura e' terminata. Proprio in questi giorni la TV di stato ha liquidato la telegrafia con un breve reportage. Ma con un grosso errore. Non e' vero che il primo utilizzo del segnale SOS e non S.O.S. sia stato utilizzato dal Titanic, ma fu un segnale concepito tale che in presenza di scariche elettriche sull'allora frequenza di ascolto, soccorso e traffico radiotelegrafico, rispondesse ad un immediato richiamo di attenzione di chi poteva stare in ascolto su quella frequenza. Il segnale e' trasmesso tutto attaccato senza spazi, proprio per essere un segnale ben distinguibile. esso e'  ...---... e non ...  ---  ...    . Se lo udite, la differenza e' enorme. Ogni radioamatore dovrebbe a sua volta saperlo a memoria,  chissa' un giorno in O.C. qualcuno lo potrebbe ancora veramente usare sulle bande radioantistiche, ponete attenzione e' un segnale unico ad hoc, non composto : titititatatatititi e non tititi poi tatata quindi ancora tititi .

Vibroplex   Original Deluxe - 1952

Provatelo con il vostro tasto e il cw monitor del vostro rtx inserito, logicamente senza andare in trasmissione!.... Sentirete la differenza. Oggi purtroppo, radiotelegrafisti, marconisti, sono estinti insieme a quei radioamatori non radiotelefonisti  che lo hanno abbandonato. Oggi si fa tutto via digitale PSK, ed altri sistemi di trasmissione, compreso il canale di chiamata internazione per la grafia su internet ch.1000 ! Intanto lo abbiamo visto durante l'ultimo contest delle sezioni A.R.I. 2008; in grafia erano tutti con il PC, o trasmettevi con un altro PC o con un tasto elettronico a memoria oppure non eri ricevuto, io che andavo con il semiautomatico, ho fatto pochi QSO e la quantita' delle emissioni in contest in grafia, era notevole. Forse ci vorrebbe un nuovo codice d'onore,  che distinguesse tra radioamatori ed utilizzatori radioamatori. Chissa'...........

 
     
 

di Adolfo Brochetelli  - IK1DQW