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PETROLIERE DERIVATE DAL
TIPO T3 AMERICANE |
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Giorni addietro ho avuto
una fitta corrispondenza via email con Urbano Cavina RT e radioamatore,
che ha scritto ben tre libri, unico marconista che lo abbia fatto cosi
in scala editoriale per tirature e successo. La questione era sulle
mansioni dei marconisti a bordo. Personalmente non so quali erano i
compiti dei colleghi marconisti della Marina Militare, ma sicuramente
erano ben lontani dagli standard della Mercantile.
Credo che noi ex marconisti
della Marina Mercantile non avevamo le restrizioni dei marconisti della
M.M., dobbiamo continuare insieme a tenere alta la nostra tradizione.
Questa tradizione e' molto complessa e deriva dall'esperienza di bordo:
perfetta conoscenza della radiotecnica, telecomunicazioni, studi sulla
propagazione, perfetta conoscenza dell'inglese, alta velocità di battuta
sulle macchine da scrivere (soprattutto quando si riceveva l'Ansa),
ottima presenza per essere Ufficiali di Coperta, saper distinguere una
lingua straniera da un altra, riconoscere a vista se uno era del
Giappone meridionale o della Cina etc etc. Imperativo, saper sentire in
un fruscio un segnale telegrafico e riceverlo. Esso poteva essere magari
un bollettino meteo, importante affinché il Comandante decidesse una
nuova rotta. Bisognava essere anche esperti in meteorologia ed al
bisogno capaci di usare il timone e mantenere la nave sulla rotta
stabilita quando il giropilota andava fuori uso, in modo da poter dare
il cambio per una decina di minuti ai marinai che dovevano fare il giro
di ronda in coperta e prima degli anni 70 saper condurre anche una
nave, che tra l'altro ci spettava di diritto per il codice della
navigazione ed e' per questo che abbiamo studiato l'arte marinaresca al
pari degli ufficiali di coperta.
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Tra l'altro alcuni di noi
hanno anche conseguito il certificato di radio-telefonista di
aeromobili, pertanto capire come e' fatto un aeroporto, i principi base
del volo, la meteorologia aerea, la parte di radionavigazione NDB, NBA,
ATC, etc. i Notam le abbreviazioni aeronautiche etc etc. |
Nave da trsporto classe
Liberty 1942 |
La storia e'
insomma talmente lunga da poterci scrivere su un libro, anzi di questo
articolo sarebbe interessante ampliarlo con l'esperienza dei colleghi
lettori. In navigazione abbiamo imparato ad essere anche sarti. Chi
ci rammendava calzini rotti o camice e o tute strappate? Non si potevano
gettare a mare, quando magari, il prossimo porto era ancora ad un mese
di navigazione.
Quella
era la valigia con l'abbigliamento con cui eravamo partiti da casa.
Nel nostro girovagare il mondo a bordo delle varie navi possiamo
definirci anche agenti di turismo, visto che meglio di noi nessuno
conosce geograficamente le citta' portuali del mondo. Noi marconisti
eravamo gli unici ad avere più tempo libero nei porti per scorrazzare a
dritta e a manca, per questo fummo chiamate ingiustamente “signorie di
bordo”, Io ho fatto i RoRo, con 15 persone di equipaggio, la mia
mansione nei porti, prima di scendere a terra, era quella di aiutare a
sbarcare le vetture dalla stiva, e all'atto della caricazione,
utilizzare il fork-lift da 3 tons (detto anche carrellino) per scaricare
dal truck e posizionare il relativo container vuoto nell'area assegnata.
Quando c'era da riportare tutti i trucks o ralle a bordo (in dotazione
alla nave) ho movimentato trucks e ralle da 25 tons. e non me ne vanto
perché l’ho fatto
consapevolmente e volentieri. Certo molte cose si potevano fare sui
RoRo in porto, mentre in navigazione si era in turno in stazione radio. |
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Si deve capire che
l'ufficiale RT nella Golden Age della telegrafia, era il solo che
riuscisse a manovrare quei complessi apparati radio, con ricevitori che
non avevano una propria e vera risoluzione di scala, ma si andava a
ricerca e a tabelline, inoltre mentre gli ufficiali di coperta erano tre
e quindi polivalenti, noi si viveva in un mondo isolato. Uno dei
migliori imbarchi lo feci su una petroliera derivata dalla classe T3
americana, costruita alla meta' degli anni cinquanta (1956) in un
cantiere del nord Europa, venticinquemila tons di DWT. Certo nel 1975
era indecente che certe navi solcassero ancora i mari, ma sotto bandiera
panamense con le leggi IMO che entrarono effettivamente in vigore nel
1981, tutto era possibile. La struttura della nave richiamava il liberty
americano con due casseri. Essendo una petroliera, il fumaiolo era a
poppa e su quel cassero c'era tutto l'ambiente di vita della nave:
alloggi, cucina, mense, riposterie etc etc.
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Per andare da quello
centrale a quello di poppa, bisognava camminare su una passerella. Il
tragico-comico era che, quando c'era mare forte ed onda in coperta, per
andare a mangiare a poppa, a pranzo e a cena veniva cambiata la rotta
in modo che le onde non recassero danni alle persone in attraversamento,
Questo perché c'era il comandante ed il primo ufficiale, altrimenti si
indossava l'incerata gialla e tenendosi per il corrimano e la fune di
acciaio si passava da un cassero all'altro, se ben ricordo su quella
nave sopra il locale pompe del cassero centrale, c'era un piano dove
esisteva la cucina/mensa/riposteria, ma era stata disarmata, a bordo si
era solo in 26 persone. Su quella nave non si caricava mai alla marca
di bordo libero tropicale, ma si stava di quasi un metro sotto ad esso,
per motivi di sicurezza, pertanto era abbastanza agevole a parte gli
spruzzi di salsedine e il vento, l'attraversamento.
La nave batteva bandiera
panamense e il marconista aveva il compito della contabilità di bordo, i
documenti di arrivo e partenza ed accompagnare eventuali ammalati dal
dottore all'arrivo in porto con la locale Agenzia Marittima. Ricordo
bene che la nave era alimentata in corrente continua e nella mia
carriera di RT, su ben tre navi ho avuto per survoltore in stazione
radio per l'alimentazione a.c., il cui vero nome era il sistema
Ward-Leonard, ovvero una dinamo che faceva girare un alternatore di
adeguata potenza per avere la corrente alternata necessaria ad
alimentare la stazione radio della RCA-Mackey. Mi sembra che il
ricevitore fosse un RCA della serie ottomila, il trasmettitore
telegrafico sia ad OC che OM e MF avevano due 813 come finali.
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Per l'adeguamento alle nuove specifiche ITU-SSB c'era un ITT ST-400S con relativo ricevitore
ITT-3026. Il fattore positivo della stazione radio per la
ricezione telegrafica, la macchina da scrivere, era a scomparsa nel
banco della consolle. Chi aveva costruito l'insieme della stazione
radio ben comprendeva l'utilizzo immediato della macchina da
scrivere, a me molto utile perché potevo ricevere diretta- |
Ricevitore RCA
SC 88 - 1942 |
mente l'Ansa con i soliti tre fogli
e relativi due fogli di carta copiativa blu o nera inseriti nel rullo
(una copia andava al comandante, le altre due venivano distribuite
rispettivamente in mensa ufficiali e in mensa comuni) o per ricevere
direttamente i bollettini meteo, senza doverli poi ricopiare per
l'ufficiale di rotta sul ponte di comando. |
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La T3 aveva un grosso
vantaggio, la stazione radio era nel cassero centrale e non si sentivano
i rumori del motore e relative vibrazioni, certo si era isolati dal
resto dell'equipaggio. Guardando lo shipping register ho trovato che
l'ultima vera petroliera T3 costruita nel 1945 (costruita ed allestita
in 88 giorni) esistente e navigante e' stata demolita nel 2003!!
La
stazione radio come tutto il resto della nave era in lamiera senza le
moderne pareti in formica, non c'erano le bocchette di aereazione e
pertanto per il riscaldamento una stuffetta ad olio e per la
ventilazione un manicotto da inseriere ad oblo' aperto sugli appositi
alloggiamenti per dirigerlo verso la corrente d'aria quindi immaginatevi
l'odore di mare in cabina. Nelle altre due navi fatte sempre che
riportavano la linea Liberty erano una derivata T3 costruita sempre in
nord Europa con stazione radio della Hagenuk, comprata da una nota
Compagnia di Navigazione di Roma, in C.A. e bocchette di riscaldamento
interno e con l'impianto di condizionamento e cucina funzionante nel
cassero centrale, battente bandiera italiana costruita nel 1957, e
un'altra tipo classe Victory costruita in Svezia sempre nel 1957,
successivamente allungata con una sezione di
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quaranta metri per il trasporto misto, merci alla rinfusa e containers, di una Compagnia di
Navigazione di Meta di Sorrento. Un fatto che ricordo su una di queste
e' che cambiarono il Ward-Leonard con uno piu' potente per installare
una girobussola Sperry. |
Il tecnico prese la
tensione dall'alimentazione della stazione radio. La prima volta che
andai in trasmissione in Onde Medie, la girobussola fu subito alimentata
da un separato ed idoneo sistema di alimento, visto che impazziva per la
RF di ritorno sulla linea! Vorrei ricordare che quando ero ancora
allievo un RT viareggino, vedendomi sorpreso che la trasmissione
telegrafica che stavo seguendo era evanescente, con QSB molto marcato,
fino a non ascoltarlo piu', mi disse queste parole "e' una questione di
esperienza il segnale non scompare mai, ma l'apparato uditivo riesce a
discriminarlo nel rumore". E' vero, se uno ha pratica, il segnale,
malgrado il forte QSB si riesce a seguire nel rumore. Certo e' che le
ore passate in sala radio con il ricevitore sempre sintonizzato in
telegrafia, apportano una grande pratica. Pratica che non si puo'
paragonare a quella dei radioamatori. Il nostro lavoro era basato
esclusivamente sulla precisione della ricezione, non si poteva ricevere
una X al posto di una barra / (-..- ), (-..-.), la velocita' non ci
interessava........... |
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di Adolfo Brochetelli - IK1DQW |
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