Dal quotidiano "La Stampa"
di Sabato 17 aprile 2004
@
Lo storico alfabeto si adegua alla rete
CHIOCCIOLA MORSE
ti-ta-ta-ti-ta-ti
di Luca
de Biase
Dopo 60 anni di assoluta
immobilità, il codice Morse e' stato modificato. Per far spazio al simbolo
del mezzo di comunicazione che piu' di ogni altro ha segnato la sua
trasformazione in un fossile tecnologico. La novità e' l'introduzione di un
nuovo carattere:
ti-ta-ta-ti-ta-ti, che sta
per @ , cioe' la chiocciola degli indirizzi di posta elettronica. Comunicata
dalla ITU e destinata ad entrare in vigore il 3 maggio prossimo, la
decisione e' stata presa anche per andare incontro ai piu' assidui utenti
residui del Morse, i radioamatori, che lamentavano la mancanza di un segno
standard per scambiarsi gli indirizzi di posta elettronica. Insomma,
paradossalmente, il Morse si e' dotato di uno strumento in piu' per
facilitare i suoi ultimi utilizzatori ad abbandonarlo a favore degli scambi
di e-mail.
Non che non serva piu' a
niente, il Morse. Anzi: e' ancora il piu' sicuro sistema per fare arrivare
un messaggio in casi estremi. La macchinetta per fare inviare il segnale
analogico fatto di punti e linee e' per esempio ancora installata su molte
navi: che normalmente comunicano in digitale, con posta elettronica o voce,
via satellite. Ma in caso di emergenza, quando il segnale radio presenta un
rumore di fondo particolarmente forte, i naviganti tornano al vecchio,
analogico Morse che, in quei casi, e' ancora il sistema migliore per farsi
capire. Certo e', pero', che di fronte alla massa dei navigatori della Rete,
questi naviganti del Morse sembrano destinati ad entrare nella storia.
Ma l'esperienza del Morse
non cessera' di dare lezioni al popolo dei media digitali. In un certo
senso, infatti, sembrano vite parallele, quelle del Morse ed Internet.
Entrambi basati su un linguaggio binario e sulla logica dell'elettricita',
che puo' solo dire aperto o chiuso, hanno suscitato agli esordi analoghi
commenti: dagli entusiasti e dagli scettici. Nella seconda meta'
dell'Ottocento, come racconta Tom Standage nel suo libro The Victorian
Internet (1998), il telegrafo ed il codice Morse erano visti come l'origine
di una radicale trasformazione economica e sociale.
Wialliam Horton, presidente
della Western Union Company, al colmo dell'entusiasmo, paragonò le nuove
comunicazioni al nuovo "sistema nervoso" del mondo, nel 1870: lo stesso
concetto che, quasi 130 anni dopo, Bill Gates utilizzò per descrivere
Internet. Del resto non manco' chi ebbe a raccontare di storie d'amore
"virtuali" nate ai due capi del telegrafo, come Ella Cheever Thayer, autrice
di Wired Love, un libro del 1880.
E, sempre alla fine
dell'Ottocento, si esaltava il telegrafo come un medium che aveva aperto una
nuova epoca dell'informazione, annullando le distanze e provocando una vera
e propria rivoluzione nel commercio e nell'accesso alle notizie. Un
linguaggio che ovviamente ricorda gli esordi di Internet. E che aiuta a
mettere in prosepttiva i fatti: per moderare l'entusiasmo eccessivo ma anche
per il pessimismo esagerato. Perche' alla fine, il telegrafo e il codice
Morse hanno davvero cambiato il mondo. |