Il simbolo @ entra nell'alfabeto Morse 
 
19/02/2004
di Giacomo Dotta (g.dotta@html.it
 
            Una notizia curiosa proviene dall' International Telecommunication Union: il simbolo "@" è entrato di diritto nello standard dell'alfabeto Morse. La nuova commistione tra linguaggi aiuterà gli amatori alla trasmissione di indirizzi mail. 
 
      Era il 1837 quando Samuel F.B.Morse chiese il brevetto per un nuovo strumento poi definito "telegrafo". A distanza di più di 150 anni il gap creato tra le nuove tecnologie e quelle dei secoli precedenti si è fatto quasi imbarazzante. Ma la resistenza di strumenti quali il telegrafo ha un qualcosa di stoico che ne rende magica, tra gli appassionati, la stessa sopravvivenza.
 
      In un'era in cui la comunicazione si fa sempre più pervasiva, però, anche gli strumenti ormai chiusi nel gusto retrò di una nicchia di amatori devono adattarsi al nuovo linguaggio emergente. Fa così notizia la votazione dell' ITU (International Telecommunication Union) che approva l'inserimento nell'alfabeto Morse di un nuovo carattere: "@". La notizia, portata agli onori della Rete da CNET, risale a Dicembre, periodo in cui è stata svolta la votazione in cui si è approvato il nuovo standard.
 
      Tecnicamente il carattere nato con le e-mail verrà denominato "commat" e sarà costituito dalla sequenza dei caratteri A e C senza spazi intermedi (la sequenza finale sarà dunque la seguente: .--.-. ). Tra gli amatori dello strumento la nuova convenzione aiuterà dunque proprio nell'invio e nella ricezione tramite il telegrafo di indirizzi mail, evitando così possibili fraintendimenti circa il carattere prima inutilizzabile.
 
 
NDR: La telegrafia non sta morendo e sarà sempre usata dagli appassionati, solo che agli esami di Radioamatore non sarà richiesta più la prova pratica, ma solo la conoscenza dell'alfabeto Morse.

15/04/2004

Dal  3 Maggio 2004 verra' ufficialmente introdotto nel codice Morse internazionale il simbolo

@

con il nuovo carattere:

.--.-.

(dit-dah-dah-dit-dah-dit)


E' bene ricordare che trattasi  del primo aggiornamento del codice Morse dopo circa 60 anni. La notizia e' stata diffusa il 15 Aprile 2004 dal "The New York Times" con un interessante articolo.

 
 

Dal quotidiano "La Stampa" di Sabato 17 aprile 2004

@

Lo storico alfabeto si adegua alla rete

CHIOCCIOLA MORSE

ti-ta-ta-ti-ta-ti

di Luca de Biase

Dopo 60 anni di assoluta immobilità, il codice Morse e' stato modificato. Per far spazio al simbolo del mezzo di comunicazione che piu' di ogni altro ha segnato la sua trasformazione in un fossile tecnologico. La novità e' l'introduzione di un nuovo carattere:

ti-ta-ta-ti-ta-ti, che sta per @ , cioe' la chiocciola degli indirizzi di posta elettronica. Comunicata dalla ITU e destinata ad entrare in vigore il 3 maggio prossimo, la decisione e' stata presa anche per andare incontro ai piu' assidui utenti residui del Morse, i radioamatori, che lamentavano la mancanza di un segno standard per scambiarsi gli indirizzi di posta elettronica. Insomma, paradossalmente, il Morse si e' dotato di uno strumento in piu' per facilitare i suoi ultimi utilizzatori ad abbandonarlo a favore degli scambi di e-mail.

Non che non serva piu' a niente, il Morse. Anzi: e' ancora il piu' sicuro sistema per fare arrivare un messaggio in casi estremi. La macchinetta per fare inviare il segnale analogico fatto di punti e linee e' per esempio ancora installata su molte navi: che normalmente comunicano in digitale, con posta elettronica o voce, via satellite. Ma in caso di emergenza, quando il segnale radio presenta un rumore di fondo particolarmente forte, i naviganti tornano al vecchio, analogico Morse che, in quei casi, e' ancora il sistema migliore per farsi capire. Certo e', pero', che di fronte alla massa dei navigatori della Rete, questi naviganti del Morse sembrano destinati ad entrare nella storia.

Ma l'esperienza del Morse non cessera' di dare lezioni al popolo dei media digitali. In un certo senso, infatti, sembrano vite parallele, quelle del Morse ed Internet. Entrambi basati su un linguaggio binario e sulla logica dell'elettricita', che puo' solo dire aperto o chiuso, hanno suscitato agli esordi analoghi commenti: dagli entusiasti e dagli scettici. Nella seconda meta' dell'Ottocento, come racconta Tom Standage nel suo libro The Victorian Internet (1998), il telegrafo ed il codice Morse erano visti come l'origine di una radicale trasformazione economica e sociale.

Wialliam Horton, presidente della Western Union Company, al colmo dell'entusiasmo, paragonò le nuove comunicazioni al nuovo "sistema nervoso" del mondo, nel 1870: lo stesso concetto che, quasi 130 anni dopo, Bill Gates utilizzò per descrivere Internet. Del resto non manco' chi ebbe a raccontare di storie d'amore "virtuali" nate ai due capi del telegrafo, come Ella Cheever Thayer, autrice di Wired Love, un libro del 1880.

E, sempre alla fine dell'Ottocento, si esaltava il telegrafo come un medium che aveva aperto una nuova epoca dell'informazione, annullando le distanze e provocando una vera e propria rivoluzione nel commercio e nell'accesso alle notizie. Un linguaggio che ovviamente ricorda gli esordi di Internet. E che aiuta a mettere in prosepttiva i fatti: per moderare l'entusiasmo eccessivo ma anche per il pessimismo esagerato. Perche' alla fine, il telegrafo e il codice Morse hanno davvero cambiato il mondo.