MARCONISTI D'ALTO MARE

 
     
 

 
 

Anni fa conobbi un vecchio marconista di Roma, se ricordo bene apparteneva alla classe 1920, una vecchia volpe come si suol dire e nonostante l’eta’, era una persona molto lucida e autonoma che mi racconto’ le sue prime avventure come RT nella Marina Militare Italiana, successivamente nella Marina Mercantile  e sul tramontar della carriera   imbarcato per anni sui pescherecci oceanici della classe Amuroso.

Mi racconto’ che la stazione radio HF, quella vera e propria, si trovava solo sulla prima della serie di navi e gli sembro’ di ricordare ci fosse  un mitico JRC di grossa potenza,  pertanto, quando chiamava RomaRadio/IAR chiamava per tutti. Mentre mi raccontava tutto cio’ con dovizia di particolari, non potei fare a meno di ripensare, quando imbarcato, nonostante chiamassi con un Hagenuk da 1500 watt che non erano pochi, spesso IAR mi assegnava il turno 8 e dovevo sempre sperare che davanti a me non ci fosse qualche nave della Nai-Lolli Ghetti.

Certo che i ricordi del mare in tempesta, i colpi di mare presi in ogni direzione sulla nave dove ero imbarcato, non potevano essere in alcun modo paragonati o meglio non erano nulla in confronto a quello che subiva un peschereccio che si spingeva in pieno oceano atlantico per la pesca.
Chissa' se in stazione radio avevano provveduto ad inchiodare la sedia al pavimento per contrastare rollio e beccheggio, immaginavo la scena……..

IBQI - Andrea Leopoldo

 

 
 

Conobbi un altro marconista con diversi anni di mare sulle spalle,  mi  rilevo’ su una vecchia petroliera, anche lui era un ex Roma PT Radio, ma era  tornato a navigare in quanto allergico alla famiglia ed ai bimbi piccoli che gli davano noia forse perche' non era mai stato sposato (hi). Mi racconto’ che era stato imbarcato per diversi anni su un noto rimorchiatore d'alto mare denominato ATLANTE. Ora questo rimorchiatore era ormeggiato alla foce di Fiumicino, ma avendolo visto di persona, grazie a IZ0DDD / N. Pappalardo, mi sembro’ troppo nuovo, forse era il secondo, mentre il marconista si riferiva sicuramente ad uno piu' vecchio con lo stesso nome e della stessa societa'. Anche lui mi parlo’ a lungo del rimorchiatore e del tipo di vita che si conduceva a bordo, sempre fermo in nord Atlantico in balia delle onde, pronto ad avviare i potenti motori di propulsione per arrivare sul luogo di un naufragio non tanto per salvare i naufraghi, ma bensì per prendere a rimorchio la nave e fare di tutto per farla rimanere a galla.

Motopesca oceanico AMORUSO QUARTO

Come noto agli addetti ai lavori, il Codice dalla Navigazione recita: nave abbandonata, nave proprietaria del primo che ci sale a bordo ed issa una bandiera, bandiera che potrebbe essere se ben ricordo, anche un semplice maglione o uno straccio qualsiasi. Pertanto, una volta effettuato il recupero, per il proprietario del S/V gli incassi spettanti o derivanti dal salvataggio della nave erano favolosi,  senza dover entrare nei particolari, al punto da far rimanere anche per mesi e mesi il rimorchiatore fermo all’ancora in attesa di qualche altro macabro evento e spesso purtroppo, anche gli squali avevano la loro parte.......…Certo, i marconisti romani con il loro contributo hanno fatto una storia a parte, ma e’ doveroso ricordare tutti gli RT, liguri, di Torre del Greco e di Molfetta, insomma, tutte quelle citta’ costiere dove fin dal 1970 c'erano le grandi scuole per radiotelegrafisti di bordo. Poi, pian piano si e' tutto disgregato, tutto si e’ dissolto, forse l'introduzione massiccia del radiotelex a bordo ha iniziato a trarre nel vortice gli RT trascinandoli sempre piu’ a fondo, senza rendersene conto e purtroppo senza che ritornassero piu' a galla.

 
     
 

 
     
 

di Adolfo Brochetelli  - IK1DQW