LE VOCI DEL MARE – IL
PORTOLANO |
Alla voce portolano,
si legge sul dizionario di Bruno Migliorini questa spiegazione:
« Libro di carte marine e di varie notizie necessarie ai piloti
o in genere a chi naviga. La parola discende dal latino
medioevale, portulanus, pilota ». Diamo per buona questa
definizione, aggiungendovi quella del Dizionario enciclopedico
marinaresco della Lega navale italiana, edito da Mursia: «
Descrizione sistematica dei porti e delle coste, con tutte le
caratteristiche nautiche, idrografiche, meteorologiche,
economiche, etc. etc. di una determinata regione ».
Reputiamo comunque necessario
aggiungere qualche precisazione. Il portolano è innanzitutto e
in un certo senso il progenitore delle moderne carte nautiche,
che cominciarono ad avere una certa precisione e diffusione solo
nel 1700. Stando alla tradizione, furono gli arabi a disegnare
le prime carte del Mediterraneo, dalle quali derivarono poi, nel
XIII secolo, i portolani che fornivano le rotte più convenienti
per andare da un porto all'altro, avvalendosi anche dell'ausilio
della bussola. E’ accertato che furono i genovesi a compilare,
verso la fine del Duecento e l'inizio dei Trecento, i primi
portolani, ricchi di dati sulla natura dei fondali, sulle
correnti marine, sugli scogli, sui « corridoi» più convenienti
per entrare nei diversi porti allora conosciuti dei
Mediterraneo. La materia sulla quale venivano disegnati gli
antichi portolani era la pergamena. Si usavano, per le grandi
carte, pelli intere d'animali, opportunamente preparate,
sbiancate e lisciate.
Col passare dei secoli i portolani
divennero via via sempre più perfetti e più ricchi di dati utili
ai naviganti. In epoca moderna nacquero presso tutti gli stati
civili speciali istituti idrografici cui venne demandato il
compito di compilare determinati portolani. Attualmente essi
consistono in una pubblicazione molto completa e aggiornata,
corredata di fotografie e disegni, complemento indispensabile
delle carte nautiche. Il più antico e più prestigioso istituto
idrografico dei mondo è quello inglese. Molto importante è anche
quello francese, fondato a Parigi nel 1720 per ordine di Luigi
XV. Negli Stati Uniti d'America il servizio idrografico fu
iniziato nel 1830 e in Italia nel 1872.
Portolano
delle coste mediterranee disegnato da Francesco Oliva
nel 1611. |
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L'istituto idrografico
della Marina Militare Italiana, a distanza di oltre mezzo secolo
dalla sua fondazione, siarticolò in sei diverse divisioni.
Mentre alla prima divisione toccò l'incarico di occuparsi della
costruzione e della riproduzione delle carte nautiche, alla
seconda divisione fu assegnato il compito della compilazione e
tenuta al corrente dei portolani, dei libri dei fari e
segnalamenti marittimi, degli altri documenti nautici e della
pubblicazione degli avvisi ai naviganti, contenenti le notizie
indispensabili riguardanti: variazioni nell' illuminazione delle
coste, nei fondali, nella topografia costiera (specie nei porti
per nuovi lavori); scoperta di nuovi scogli e banchi;
rintracciamento di scafi affondati e pericoli in genere. La
terza divisione fu quella astronomica, che si occupò della
determinazione delle posizioni geografiche con strumenti
altazimutali; della pubblicazione annuale delle effemeridi, che
danno le coordinate degli astri per uso della navigazione; e
della conservazione dell'ora per la regolazione dei cronometri e
la sua segnalazione nel porto di Genova, con sistema luminoso.
La quarta divisione fu quella
magnetica, che si occupò degli studi concernenti il magnetismo
terrestre e navale e della condotta e compensazione delle
bussole magnetiche e giroscopiche delle regie navi. La quinta
divisione fu quella meteorologica, che si occupò di tutte le
notizie e studi di carattere oceanografico (maree, correnti,
ecc.) e meteorologico, e ricava e coordina tutte le osservazioni
e i dati ricevuti dalla rete semaforica e dalle navi. La sesta
divisione degli strumenti nautici ebbe infine l'incarico di
occuparsi della costruzione e riparazione di bussole,
cronometri, sestanti, circoli e in genere di tutto il materiale
occorrente alla condotta della navigazione.
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