Si chiama sestante lo
strumento ottico a doppia riflessione che serve per misurare
angoli fra visuali di oggetti lontani. Viene soprattutto usato
per prendere le altezze degli astri sull'orizzonte per i calcoli
astronomici di posizione della nave. Anticamente gli strumenti
dei naviganti erano assai grossolani. Ancora nel 1672 il
Huyghens consigliava di trovare l'ora a bordo per mezzo del
levare e del tramontare del sole. Verso la fine del XVII secolo,
per opera di marinai e scienziati inglesi, cominciarono a far
capolino strumenti per misurare angoli in mare basandosi sulla
riflessione. Primo potrebbe essere uno strumento di Hooke, con
un solo specchio, del 1666.
Il primo strumento a doppia
riflessione nacque però nel 1730 e lo Inventò Hadley, che in
seguito lo perfezionò a bordo dello yacht « Chatam » messo a sua
disposizione dall'Ammiragliato inglese. Sembra comunque assodato
che la prima idea della doppia riflessione risalga ai 1700 e si
debba attribuire al genio di Newton. Stando a una sintetica
descrizione contenuta nel “dizionario enciclopedico marinaresco”
della Lega navale italiana (edito da Mursia), il sestante è uno
strumento formato da un settore graduato avente l'ampiezza di un
sesto di circolo (di qui il nome) munito di un piccolo
cannocchiale e di due specchi, uno girevole con un'alidada
radiale, l'altro, più piccolo, fisso In prolungamento dei
cannocchiale ed inclinato in modo che le immagini riflesse dalla
specchio più grande, in direzione della congiungente dei centri
degli specchi, si riflettano entro il cannocchiale. Il vetro
dello specchio fisso è per metà trasparente.
|
|
Sopra a sinistra: moderno
sestante. A destra: ottante in uso verso la fine dei
sec. XVIII. |
|
Per prendere
l'altezza l'osservatore dispone verticalmente lo strumento e
punta il cannocchiale sull'astro, tenendo l'alidada a zero;
fa quindi ruotare gradatamente lo strumento nel piano
verticale passante per l'astro, spostando contemporaneamente
l'alidada in modo da mantenere l'immagine riflessa sempre
nel campo dei cannocchiale e fino a portarla a tangenziare
l'orizzonte visibile, che appare attraverso la parte
trasparente dello specchio fisso. L'angolo di cui ha ruotato
l'alidada è la metà dell'angolo (altezza) che la visuale
diretta dell'astro forma con l'orizzonte.
L'ottante è uno
strumento analogo al sestante, il cui arco graduato, però,
invece di avere una ampiezza di 60° ne ha una di 45° (ottava
parte del circolo).
|
|