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Il mio paese fino circa quindici anni fa non contava piu di 8.000
abitanti e quasi tutti gli uomini lavoravano sui grandi pescherecci
oceanici o nell'indotto a terra. Anche mio padre era nel settore, Lui
era Comandante del M/P CARLO DI FAZIO "IRJS" una nave di circa 1.000
tonnellate di stazza lorda lunga 76 metri con motore DEUTZ di circa
2.000 cavalli che non erano mai troppi per il traino dei grossi mestieri
di pesca durante le campagne in aperto Oceano. La radio per quelle navi
era l'unica possibilita’ durante i sei mesi di mare per rimanere in
contatto con i familiari e di seguire le notizie di cio’ che accadeva in
Italia e nel mondo…....gia’…....proprio cosi, per sei lunghi mesi gli
equipaggi di quei giganteschi pescherecci rimanevano legati alla terra
ferma solo grazie alle Onde Corte.
I pescherecci piu’ grandi e le navi fattoria imbarcavano un
Ufficiale RT che durante le campagne di pesca svolgeva il traffico radio
sia commerciale che di corrispondenza pubblica mentre sulle navi piu’
piccole, che usavano solo la radiotelegrafia, gli Ufficiali di coperta
dovevano avere il certificato di radiotelegrafista per navi; andava bene
anche quello limitato. Le stazioni radio di queste navi erano ben
equipaggiate, innanzitutto a bordo, una cabina adiacente al ponte era
adibita a stazione radio e seppure in genere non fosse molto grande era
sicuramente ben fornita di apparecchiature, il CARLO DI FAZIO montava un
ricevitore della REDIFON a sintonia continua, il trasmettitore
principale era un CRUSADER della MARCONI MARINE che erogava circa 1.500
Watts in SSB e che consentiva al motopesca di essere sempre tra i primi
nel tumo assegnato da IAR dopo il lancio della lista traffico, a bordo
c'era un trasmettitore di emergenza della IRME per la 500 kc/s ed un
ricetrasmettitore sempre della IRME per le onde medio corte in banda
laterale unica, non mancavano poi i VHF della SAILOR uno ubicato sul
ponte ed uno in stazione radio per le comunicazioni a portata ottica e
un grosso ricevitore quarzato per la ricezione delle carte meteofax di
marca SKANTI.
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Canary Isl. - Las Palmas 1988
- M/p Oceanico "CARLO DI FAZIO" |
Per sei lunghi mesi quella stazione radio vedeva passare giorno e
notte i numerosi membri dell'equipaggio (circa 40 persone), ansiosi di
chiamare a casa, molte volte questi uomini coraggiosi apprendevano la
notizia della nascita dei propri figli tramite la radio di bordo e a
volte anche notizie tristi come la dipartita di amici o dei loro cari.
Nel mio paese si era radicata, la mentalita di non comunicare con ai
propri cari imbarcati notizie tristi per evitare di affliggere chi era
lontano da casa impegnato in un lavoro molto duro e cosi, molti
marittimi apprendevano le notizie piu’ tristi solo quando tonavano a
terra a conclusione della campagna di pesca. Gli operatori di ROMA RADIO
e di GENOVA RADIO sapevano dei lunghi periodi che queste navi dovevano
passare in mare e molti qui al paese raccontano della cordialita’ e
della disponibilita’ che questi operatori mostravano verso le chiamate
provenienti da questi natanti; molti di questi operatori, oggi sono soci
dell’INORC Club ed a loro mi sento di rivolgere un particolare grazie.
Durante i lunghi periodi in mare il Marconista o L'Ufficiale di
Coperta incaricato delle comunicazioni doveva lavorare diverse ore del
giorno per la ricezione dei bollettini meteo e degli avvisi ai naviganti
soprattutto quando le campagne di pesca avvenivano in Nord Atlantico. Un
bollettino non acquisito significava la possibilita’ di ritrovarsi nel
mezzo di uno storm per intere giornate ma, grazie alla cura posta da
parte del personale radio, i motopesca riuscivano quasi sempre a
sospendere il loro lavoro per tempo e trovare ridosso in zone di mare
piu’ tranquille, lontane dal centro delle basse pressioni o nelle rade,
quando le zone di pesca non erano lontane dalla terraferma. Per le
festivita’ natalizie e di Pasqua il traffico radio impazziva, decine di
telegrammi di auguri in partenza ed in arrivo e decine di telefonate a
familiari ed amici e se il turno preso con la stazione costiera non era
tra i primi si rischiava di aspettare per ore ed ore che le altre navi
svolgessero il loro traffico con il rischio di perdere la propagazione,
cosa che a volte accadeva.
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Cape Town 1988 - M/p Oceanico
"CARLO DI FAZIO" |
Tutto il traffico veniva svolto attraverso le stazioni costiere di
ROMA RADIO e di GENOVA RADIO a volte alcune navi si servivano anche
della famosa stazione francese di SAINT LYS RADIO (FFL) che diffondeva
sulle sue frequenze di lavoro in SSB una musichetta popolare francese
per facilitare la sintonia dei ricevitori di bordo. Anche per il
traffico in grafia venivano usate le stesse stazioni radio. Davanti alla
porta della stazione radio mentre si era in attesa del turno per le
telefonate c'era un continuo andirivieni di gente che aspettava con
impazienza di chiamare casa, in quel momento la sala radio diventava un
luogo di aggregazione che distoglieva per qualche attimo gli animi dal
duro lavoro ed i marinai trovavano il tempo per parlare delle loro
famiglie dei loro figli e delle loro situazioni, discorsi che nella
routine di una nave da pesca trovavano di solito poco spazio; a bordo
gli orari erano scanditi dalle manovre, dai turni di lavoro per il
confezionamento del pescato e dalle pause pranzo e per la cena a volte
consumare frettolosamente pur di trovare un po' di tempo per il riposo.
Le domeniche erano giornate come le altre ma l'attenzione era
concentrata sui risultati del campionato di calcio e quindi il
Marconista doveva cercare in tutti i modi di beccare la frequenza della
RAI piu’ idonea per ricevere i risultati delle partite che a volte
venivano diffusi per interfono…... finalmente un po' di sollievo per gli
appassionati del pallone. Oltre che al traffico di corrispondenza
pubblica la stazione radio era l'unico mezzo per i contatti con
l'armatore e le Agenzie Marittime a terra, il Comandante aggiornava
spesso la societa’ armatrice sull'andamento della pesca e tra le varie
navi esisteva una sorta di competizione sulle quantita’ di pesce
catturato. I contatti con le agenzie a terra erano altrettanto
importanti per la vita della nave, soprattutto quelli dedicati
all'approvvigionamento dei viveri, dei materiali e del bunke, le navi da
pesca infatti, durante i sei mesi di lavoro toccavano terra in
pochissime occasioni, forse nell'arco di un'intera campagna di pesca la
somma dei giorni passata a terra non superava i venti ed in porto,
l'equipaggio, dopo i lavori di imbarco delle scorte, trovava finalmente
il tempo per qualche serata a terra anche galante.
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San Benedetto del Tronto 1980
- M/p Oceanico "MARIA MICHELA" |
Molto importanti erano i contatti che avvenivano tra navi sociali in
Onde Medio Corte, di solito una 2MHz di notte ed i 4 o al massimo una
8MHz di giorno; durante questi contatti i Comandanti delle navi si
scambiavano le informazioni sulle zone di pesca ma erano molto cauti nel
passare le quantita’ del pescato in virtu’ di quella sana competizione
che esisteva tra navi, dico sana perche’ in verita’ tra gli equipaggi di
queste navi c'era una forte solidarieta’ e quando una nave aveva bisogno
di assistenza in mare aperto a seguito di un'avaria, chi era piu’ vicino
si precipitava sul posto per dare il proprio aiuto come veri i lupi di
mare. Solo il Comandante sapeva quando la nave avrebbe finito la
campagna di pesca e la chiusura ufficiale avveniva solo dopo che era
stato informato l'armatore via radio. Quella era la comunicazione che in
fondo a bordo tutti aspettavano a da quell'istante i volti delle persone
subivano una trasformazione, erano meno incupiti, quello era il momento
in cui ci si accorgeva che per sei lunghi mesi c'era stato qualcuno che
aveva lavorato accanto a te e che aveva vissuto la tua stessa
esperienza.
Tutti si davano da fare per i lavori di manutenzione prima del
rientro in Italia, picchettaggio, pitturazione, riparazione delle reti e
con ansia tutti aspettavano che fosse comunicata tramite ROMA o GENOVA
RADIO L'ETA nave. Era il momento del conto alla rovescia e le valvole
finali del trasmettitore HF non smettevano mai di lavorare, gia’, ora
era arrivato il momento di contattare i familiari e gli amici per
informarli del rientro in Italia.
Oggi la
grande pesca italiana con la sua numerosa flotta non esiste piu’ proprio
come il CW commerciale ma qui la tradizione marinara ricorda ancora con
grande nostalgia quei tempi in cui gli uomini si misuravano con i grandi
marosi dell'Oceano e con le ricche catture di pesce. L'importante ora
non e’ dimenticare ma mantenere vivo nell'animo quei ricordi che
facevano grande l'uomo. |
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