LE VOCI DEL MARE – FARO: LUCE BENIGNA

 

Viene chiamato faro quel segnale luminoso posto su apposite costruzioni lungo le coste o sugli scogli affioranti, per orientare la navigazione di notte o in condizioni di scarsa visibilità, o per impedire urti e collisioni. La sorgente luminosa, fissa o intermittente, posta sulla cima dei faro (detta lanterna) può essere a gas o elettrica ed è intensificata da un sistema di lenti. La sorgente di luce ha generalmente una portata che oscilla fra le 10 e le 40 miglia: può essere bianca, rossa o verde.

La parola faro deriva dall'omonima isola di Pharos, presso Alessandria di Egitto, dove verso il 280 avanti Cristo fu elevata una torre alta 120 metri. L'isola era stata fatta unire da Alessandro Magno ad Alessandria mediante un argine ed in essa i Tolomei fecero erigere da Sostrato di Cnido una lanterna, chiamata appunto faro. Quest'ultimo fu inaugurato sotto il regno di Filadelfo e consacrato agli « dei salvatori » dei naviganti. Il sistema di illuminazione consisteva nel bruciare legni resinosi oppure olii minerali in grandi recipienti. A tale servizio erano preposti, durante l'epoca romana, i liberti imperiali. La potenzialità del faro era di circa 50 chilometri; in seguito essa venne accentuata mediante la sistemazione di enormi specchi concavi di metallo, la cui invenzione viene attribuita ad Archimede.

Si ritiene che fosse un faro anche il famoso Colosso di Rodi. Il primo faro italiano fu quello di Messina, dei quale si hanno notizie solo attraverso la raffigurazione su una moneta di Sesto Pompeo. Altri fari d'epoca romana furono quelli di Ostia, Ravenna, Aquilea, Brindisi, Gaeta, Capri, Pozzuoli e gli altri, famosissimi, eretti da Caligola nel 41 dopo Cristo sulla Manica: a Gesoriacum (Boulogne) e a Dubris (Dover). Tra i piú antichi fari italiani vi è quello della Meloria, davanti a Livorno, costruito nel 1154. Distrutto nel 1512, venne rifatto trent'anni dopo. L'attuale impianto, eretto nel 1709 per ordine dei Granduca di Toscana, è considerato per la sua eleganza e imponenza tra i fari più belli del mondo. Altro faro molto antico è la celeberrima Lanterna di Genova, costruita nel 1139.

 
     
   
  Un faro famoso: la Lanterna di Genova, costruita nel 1139 è diventata il simbolo della città ligure.  
     
 

Nei secoli XVIII e XIX l'introduzione delle lampade a lucignolo e poi di J.A. Fresnel (che ideò speciali sistemi di lenti) diede grande sviluppo alle costruzioni di fari. Adesso, in tutto il mondo, ne esistono circa 25 mila, di cui 150/160 sulle coste italiane. Tra i moderni fari più noti all'estero va ricordato quello installato sulla Statua della Libertà del porto di New York. La statua (alta 46 metri, 90 con il piedistallo) fu inaugurata nel 1886. Ai circa 160 fari che hanno una portata media di 35 miglia e che sono attualmente in funzione in Italia, vanno aggiunti altri 640 segnalamenti luminosi minori. Il più significativo faro italiano, dal punto di vista storico, è quello di Trieste, eretto per celebrare la vittoria del 1918 e l'unione della città alla madrepatria.

Esiste anche un faro che non ha funzione di segnalamento marittimo: è quello donato alla città di Roma dagli italiani d'Argentina in occasione del cinquantenario dell'unità d'Italia e per commemorare Roma capitale (19 Settembre 1911). Si trova sul colle del Gianicolo, è alto 36 metri e fu progettato dall'architetto Manfredo Manfredi. Emette successivamente fasci di luce bianca, rossa e verde: i colori della bandiera italiana. Va infine rilevato che i moderni sistemi di navigazione si basano ora in prevalenza sui radiofari, cioè su stazioni radio che emettono in ogni direzione onde elettromagnetiche (segnali Morse) con portata fino a 200 miglia.

P.S. Oggi naturalmente,  i sistemi di navigazione sono basati su  tecniche ed apparecchiature precisissime ma piu' complesse. Ricordiamo solo il GPS che ha rivoluzionatoil mondo intero.

 
     
Da NAVI e MARINAI