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Dopo un volo interminabile iniziato a Genova e prima ancora nella
sede di uno dei piu' grandi ship-brokers di Genova nella solita via
Sottoripa - Piazza Caricamento, giunsi a Khaushum nel sud di Taiwan,
grande porto commerciale e di rifornimento per navi in rada che devono
scaricare ancorate alle boe o in transito. Quest'ultimo era il caso della nave
dove imbarcai, la portata era di effettivo DTW 380 mila tons ma sul
libretto di navigazione porta un gross di 290 mila tons. Generalmente
tale superpetroliera era superiore ad un DTW di 420 mila tons, ma
chissa' perche' poi allo stato di fatto, ne portano sempre 30-40 mila
tons di meno, forse il tutto era legato a fattori di stabilita',
tipo di acqua di mare e stagione, etc. etc. In quella occasione
avvicendammo parte dell'equipaggio di nazionalita' filippina. La nave era gia' pronta per partire
e fu cosi' rapido il passaggio di consegne tra noi RT che d'un tratto mi
ricordai le parole di un mio vecchio maestro che mi racconto' che
fece il passaggio di consegne sullo scalandrone, ricordo ancora la
risata che ne segui ! Chissa' a quanti marittimi sara' successo
ma, di uno sicuramente fui presente io personalmente........ Sbarcava
"l'ingrassatore di macchina" che era anche un compaesano ed amico di
famiglia, era di Bocca di Magra (SP), cosi andai a salutarlo sullo
scalandrone. Sulla piazzola dello stesso, incontrai il suo collega che
imbarcava. Questi, che era di Molfetta iniziņ a dire :"ed adesso per il
passaggio di consegne come si fa ?"
Lo spezzino rispose spazientito : "Dhe ma quale passaggio
di consegne, qua c'e' lo straccio da pulire, che consegne ti devo dare?
E scese per salire sulla barca degli ormeggiatori. La
stazione radio della supertanker era una IMRC marcata ancora ITT Mackey,
mi sembra avesse due trasmettitori da 800W della serie STR950A
telecomandati dalla SRT perche' posti in un altro locale e due rx tipo
ITT3026 ed un altro di emergenza. Telex HF, rx fax HF, non c'era il tx
di emergenza in quanto entrambi i due SRT950 a bassa potenza potevano
andare con l'inverter su un gruppo di batterie di grosse capacita',
essendo i tx completamente a stato solido. Gia' a quel tempo, il
tutto veniva alimentato dal diesel di emergenza di cui l' A.B.S.(american
bureau ship register riponeva la max fiducia e un un satellite tipo C. I VHF fissi erano parecchi e tutti ridondanti.
Un impianto come il GSM, sempre della Motorola, quest'ultimo era
installato sul ponte e la scheda tipo floppy disk, l'aveva solamente il
comandante. Quest'ultimo sistema funzionava soltanto in mare in zone
appositamente asservite, tipico era lo stretto della Malacca. La
stazione radio aveva l'award della Coast Guard americana per aver sempre
con successo, passati i test della USCG. Devo dire che, ormai come gia'
in altri miei scritti, proprio all'inizio del 1980 la figura del
marconista e pertanto della stazione radio in HF avevano perso
d'importanza a favore delle comunicazioni satellitari i cui costi con il
low-fare erano in piena competizione con gli elevati costi HF, con linee
talvolta irricevibili ed orari particolari per entrare in collegamento
con la stazione radio come: India, Pakistan e Filippine.
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Il comandante era tedesco, io e il direttore di Macchina eravamo i soli
italiani imbarcati. Generalmente gli ufficiali di coperta e macchina
erano indiani, la bassa forza veniva dalle filippine, anche se nell'ultimo
viaggio erano in maggioranza filippini. Il cuoco, fulcro della tranquillita' di bordo, era, purtroppo per me, filippino. Il marconista
era gia' diventato gestore dei generi di conforto (alcoolici, sigarette
etc etc), contabilita' di bordo (gia' perche' quella radio la faceva
direttamente la societa' consessionaria dei servizi di bordo che era la
SAIT, bastava segnare sul registro RT l'ora, la destinazione, il
chiamante, la durata della comunicazione e il nome della stazione
terrena, ad ogni fine mese o su richiesta arrivava a bordo lo stampato
con gli addebiti in dollari), inoltre preparavo la documentazione di
arrivo e partenza per le autorita' marittime in porto.
Dopo cinque mesi di mare a velocita' ridotta, circa 12 miglia/h,
visto che la nave era una steam-ship si ormeggio' a Seattle per alcune
riparazioni prima di proseguire per caricare ad Anchorage. Finalmente si
poteva scendere, anche se la sosta era solo di alcuni giorni. Il mio
sbarco era previsto per Dubai negli Emirati dopo 45 giorni, raggiungendo
i classici e sospirati sette mesi. Oggi un imbarco su una nave di grande cabotaggio
e' di circa tre mesi.
Bene o male in California, come nello stato di Washington, i ristoranti
sono quasi esclusivamente italiani o greci, pertanto non c'era la solita texan steak
da mangiare. Ci precipitammo in un ristorante siciliano tutti noi
europei con in testa il simpatico ed anziano comandante, non
ricordo quanto spendemmo a testa, ma mi sembra di ricordare bene che
uscimmo con la pancia che strisciava per terra e finalmente contenti di poter scambiare
due parole nelle nostre rispettive lingue nazionali. Alla sera si ando'
a vedere un film nella Kine Street, cosi il Comandante fu all'apice
della sua contentezza, purtroppo per lui i sottotitoli erano anche in
italiano e non solo in inglese.
Sulla nave, il mio posto di lavoro era diventato la segreteria di
coperta piu' che la SRT e vicino c'era anche la segreteria
di macchina. Allo stesso livello c'era la C.O.P. di macchina, che una
volta era localizzata esclusivamente in sala macchine e la control load
room, locale che una volta sulle tanker di costruzione italiana, era
generalmente al 4 piano del cassero sopra il livello del ponte di
coperta, questo per avere una visione completa del medesimo.
Sul ponte di comando, gia costruito a modello di derivazione
aereonautico, innumerevoli erano gli apparati radar e di anticollisione,
incluso il primo transponder radar della Magnavox su radars della Sperry
installato sulle navi. Malgrado tutto questo ed anche le successive
evoluzioni, in caso di nebbia e' sempre alta la percentuale di incidenti
marittimi.
Per regolamento, nell'apposito registro del quaderno dei radars,
doveva sempre risultare che un radar era sempre acceso in tandem
con un sistema
Arpa. Tale quaderno era tenuto come tutti gli altri registri in modo
maniacale a causa dei controlli della USCG..... erano inflessibili, altro che
visite con le mazzette.
Mai avevo visto su una nave prendere una zattera autogonfiabile a caso
di quelle disponibili a bordo e farla funzionare realmente, quindi,
revisionarla alle scadenze stabilite e vedere se tutto era a posto come previsto dalle normative
vigenti. Mai avevo visto prendere i tempi e le tensioni di torsione dei
cavi delle lance di salvataggio
dal momento dello sfilamento dello spinotto per l'abbattimento delle gru
fino al blocco della discesa a 2 metri d'acqua operata dagli operatori
a bordo della lancia. In Italia avevo visto le varie C.P. dei porti piu'
trafficati fare tali manovre, ma non in modo cosi' maniacale.
D'altronde
ci andava di mezzo la nostra vita ed era loro primaria responsabilita'
che tutto funzionasse realmente bene. Erano imbarchi veramente lunghi, ma la cosa che determino' la parola fine
da parte mia ulle supertanker, fu che gli scalandroni a nave vuota erano
talmente enormi per lunghezza che talune volte, sfiancavano lo
stesso personale che si recava a terra. E solo chi e' stato imbarcato su
questi mostri di ferro puo' darmi
ragione. |
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