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James Cook (1728-1779) è
stato uno dei più grandi navigatori ed esploratori della Storia. Contribuì a
sviluppare la geografia e la fisica terrestre, la zoologia e la botanica,
oltre all’etnografia e allo studio delle popolazioni locali. La cartografia
del Pacifico di oggi è sostanzialmente quella che egli stesso rilevò durante
i suoi viaggi.
Sebbene oggi sia ricordato soprattutto per le sue esplorazioni dei mari
australi ed antartici, le sue prime spedizioni ebbero come obiettivo la
rilevazione delle coste di Terranova e del Labrador e la compilazione di
mappe ricche di informazioni per la navigazione.
Nel 1768 partì con la nave Endeavour e 94 uomini per la sua prima grande
avventura nel Pacifico. Doppiò Capo Horn, preferendo allo stretto di
Magellano il percorso lungo lo stretto di Le Maire, situato tra la Terra del
Fuoco e l’Isola dei Santi. Raggiunse Tahiti dove osservò e rilevò il
passaggio di Venere dinnanzi al sole, rilevando dati molto utili agli
scienziati inglesi. Avvistò la Nuova Zelanda, scoperta da Tasman, ed impiegò
sei mesi a compierne la circumnavigazione fino a spingersi in prossimità
della Terra Australis, l'Antartide.
Tornato in Inghilterra dopo tre anni, ripartì nuovamente nel 1772 con
l'obiettivo proprio di scoprire e delimitare l'ultimo continente ancora
sconosciuto. Dopo avere attraversato il circolo polare antartico nei pressi
della terra di Enderby, arrivò a 75 miglia dall'Antartide senza scorgerlo.
In seguito si spinse fino ad oltre 71° di latitudine, ma venne respinto dai
ghiacci, che lo costrinsero a deviare verso l'Isola di Pasqua. Di nuovo,
dopo tre anni di navigazione in acque estreme, rientrò in Inghilterra
convinto che l'Antartide non esistesse!
Cook non era decisamente nato per rimanere a terra: nel 1776 si imbarcò di
nuovo per fare rotta definitivamente incontro al proprio destino. |
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Doppiato il
Capo di Buona Speranza, si diresse ancora a sud, verso la Tasmania e la
Nuova Zelanda, tornando infine a Tahiti. Da qui, partì alla volta della
California, scoprendo le isole Hawaii, e continuando verso l'Alaska.
Arrivato all’attuale Anchorage entrò nel mare di Bering, oltrepassando
Punta Barrow, spingendosi sino a 71° di latitudine Nord, e puntando
verso la costa asiatica. Trovò però una muraglia di ghiaccio che gli
impedì la traversata, portandolo a concludere che il leggendario
passaggio a Nord Ovest non fosse praticabile. Costretto a tornare
indietro, riattraversò lo stretto di Bering. Nella necessità di trovare
un luogo adatto alla revisione delle navi e spinto dall’esigenza di far
svernare l’equipaggio in un luogo caldo, |
Cook si diresse ancora
una volta verso le isole Hawai.
Qui la popolazione locale gli rese ossequio con vere e proprie forme di
adorazione tributate ad un dio. Le popolazioni identificarono Cook con il
dio Lono che, secondo la tradizione, sarebbe tornato "sopra un’isola
galleggiante con alberi, recando in dono porci, cavalli e cani".
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Greenwhich: Museo Marittimo |
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(foto by Alberico De Chiara London) |
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La statua del grande Cpt
James Cook eretta a Londra vicino all'Arco dell'Ammiragliato |
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(clicca sull'immagine
per ingrandirla) |
Ma questa
identificazione fu fatale per Cook e per parte del suo equipaggio: in uno
scontro, dopo innumerevoli furti e sabotaggi da parte dei nativi, Cook venne
ucciso prima di poter salpare con la scialuppa. Era il 1779. Le sue navi
fecero ritorno in Inghilterra dopo aver affidato al mare alcuni resti del
corpo di Cook, trafugato e nascosto dai nativi.
Ai primi del mese di Ottobre del 1780, le due navi arrivarono a Londra,
precedute dalla notizia della morte di Cook che era pervenuta via terra,
grazie da un apposito equipaggio che aveva attraversato l’intera Siberia con
una slitta trainata da cani. |
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