UN'INSEGNA PERDUTA

 
     
 

 
     
 

Mi sono diplomato con la qualifica di "radiotelegrafista di bordo" nel 1976 ottenendo nello stesso anno il brevetto internazionale di terza classe di RT, a cui il diploma dava accesso senza ulteriori esami statali. Da quando ho iniziato a lavorare sia in mare che poi a terra, mi sono sempre fregiato con orgoglio del titolo di: "RT di bordo". Ho sempre lavorato nel settore navale ed il fatto di aver navigato o di aver anche un diploma marittimo era un fattore positivo,  almeno, a differenza degli altri P.E.  del marine service, sapevo dove era la prua e la poppa.
Con la dismissione del servizio TSF prima da parte dei militari fin a quella recente dei radiodilettanti, il mio titolo di RT non ha piu' alcun valore. Un muratore che inizia a lavorare in eta' adolescente fino alla pensione, sara' sempre un muratore, la gente lo cerchera' per questo o quest'altro problema legato all'edilizia e sara' sempre un muratore, un straconosciuto e ricercatissimo muratore. Il sottoscritto radiotelegrafista in pensione cosa puņ fare? Eppure ho un titolo di studio e un brevetto rilasciato da un Ministero della Pubblica Istruzione e uno dall'allora Ministero delle telecomunicazioni.  Posso essere ancora chiamato Radiotelegrafista ?
Con quello che e' avvenuto nell'ultimo ventennio certamente no! Posso essere chiamato Marittimo o meglio ancora ex mozzo di bordo, visto che la prima immatricolazione del libretto di navigazione provvisoria riporta tale qualifica, non avendo ottenuto i sei mesi di allievo RT su navi italiane. Di questa qualifica mi posso consolare, in quanto tutti a quei tempi si veniva immatricolati cosi, incluso un grande comandante a cinque strisce che comanda una delle piu' grandi navi passeggeri del mondo e che guarda caso e' di Sorrento (segno che la scuola italiana non e' poi cosi' mal stimata agli occhi del mondo).

Un ufficiale di macchina o di coperta che va in pensione, ha il titolo di Capitano ed io che ho fatto dieci anni di navigazione di bandiera italiana arrivando al grado di primo ufficiale, non sono altro che un " mozzo di bordo" come riportato nella mia matricola del libretto di navigazione, unto, usurato, con macchie come di ruggine, pieno di timbri e scarabocchi in tutte le lingue, incluse le registrazione dei titoli di studio e specializzazione conseguiti, secondo le norme IMO. Tanti anni di mare, di tempeste, di navigazione in zone di guerra, per cosa ? Solamente la qualifica di marittimo ! Mi viene in mente una barzelletta :

Ma chi puo' chiamare un marittimo RT a terra? " scusi signore, cosa e' quella crepa che si sta formando nel muro?" Posso solo rispondere : "eh signora sara' una falda acquifera di acqua di mare che corrode tutto, compreso i titoli di studio ! " Mi ricordo solo come si rassetta la riposteria, come si mettono i piatti in tavola e si serve a tavola, come si puliscono i carruggi  della nave, ma non sono cameriere.
Tenevo pero' la contabilita' nave, incluso la distribuzione dei beni di consumo e la bottiglieria, ma non sono un ragioniere.   Con la macchina da scrivere battevo a dieci dita, ma non sono un dattilografo.   Parlo correttamente quattro lingue, tedesco incluso, un dialetto dell'Africa occidentale della regione di Man, lo Yacoba, ma non sono diplomato al liceo linguistico.
Su una nave ero un Marconista, "u' marco' ", perno centrale delle comunicazioni marittime. A terra sono uno sconosciuto, tutta colpa della salsedine di mare.

 
     
 

di Adolfo Brochetelli  - IK1DQW