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Un ricordo oggi offuscato e' quello del mio primo imbarco su una
motocisterna nel 1975. Ero imbarcato con il brevetto di terza classe.
Il viaggio fu Italia-Rastanura via Canale di Suez e ritorno via Capo di
Buona Speranza (Citta' del Capo). A quel tempo Suez era stato
riaperto da poco a causa dei noti fatti tra Egitto ed Israele ed era in
fase di dragaggio. Si poteva passare solo vuoti nel south bound convoy,
ma il ritorno Suez - Portsaid era limitato dal fondale e solo le
piccole navi da carico e petroliere potevano transitare. Il porto
di discarica era Megara, ossia il porto commerciale di Atene. Si arrivo'
in rada a tarda sera. Al mattino presto con gia' IDR in enorme
ritardo sul wx meteo del mediterraneo e con quello di Rota Radio verso
le 0900z, in plancia guardando fuori eravamo attorniati da un
assembramento di navi in disarmo a causa della crisi economica che colpi
le navi e soprattutto le compagnie di navigazione dedite solo al
trasporto di petrolio di medio-grosso tons.
La discarica velocissima ci porto' al mattino successivo, dopo aver
fatto rifornimento di bunker a 382 cts per i motori e gasolio per i
generatori diesel, incluso le provviste di cambusa e pezzi di rispetto
per la coperta e la sala macchina. Essendo diretti in Venezuela
per caricare petrolio per conto di una grossa compagnia petrolifera
italiana, il comandante per iniziare a risparmiare bunker e ridurre il
tratto di rotta (bisogna di nuovo ricordare che era da poco finito la
crisi del 1973), decise, dopo aver ottenuto le dovute autorizzazioni da
parte delle autorita' portuali elleniche, l'attraversamento del canale
di Corinto. Penso di essere stato molto fortunato a fare questa
esperienza, unica, che un marinaio deve fare per raccontarlo. Il canale
molto stretto avvolgeva la nave, con le falde delle montagna continua e
verticale a dritta e a sinistra, quasi come il Gran Canyon americano, ma
pieno d'acqua.
Fortunosamente, essendo ancora in un periodo dell'anno dove gli
storms e i tropical storm si formavano nell'emisfero sud permettendoci
di fare una rotta alta e riscendere a sud quasi paraleli a Terranova,
con punto di salto dalle Azzorre. Lo studio delle rotte associato ai
continui bollettini meteo che ricevevo da Norfolk Radio, dalle altre
stazioni costiere della Coast Guard e da Mobil Radio, quest'ultima per
tenere sotto controllo il mar Caraibico ci permisero di trovare ottimo
tempo e le miglia in piu' fatte furono di fatto un risparmio energetico
nel consumo del bunker. Arrivati in Venezuela, siccome il Terminal era
di proprietà della Esso Co. , ci costrinsero a stare in rada ben sette
giorni. ricordo che fu pianificato lo spegnimento dei generatori diesel
principali e l'accensione del diesel di emergenza. Un diesel principale
veniva acceso ad orari stabiliti solo per la cucina, la lavanderia e il
crudewash delle cisterne.
Cosi' tutto quello che si era guadagnato nella navigazione, lo
perdemmo nel consumo del marine oil e già a quel tempo il gasolio marino
costava molto, tant'e' vero che molti armatori alimentarono i generatori
con il 382 cts, ovvero nafta pesante o O.C.F., riscaldato a quasi 50
gradi. In seguito si resero conto che i guai che procurava questo tipo
di combustibile sui poveri generatori (rottura di fasce elastiche, buchi
sulle camice etc), era cosi costoso nella manutenzione che ritornarono
al costoso gasolio marino. La stazione radio era quella classica della
Face Standard-Mackey, essendo la nave un acquisto di una societa'
norvegese che l'aveva dismessa. Riguardando le foto, posso dire che poi
la SRT era la copia esatta delle RCA, tx con drive con 807 e finale con
un paio di 813. ricevitore valvolare con risoluzione a 1 KHz e filtro
stretto in cw a 300Hz. Il ricevitore mi sembra di ricordare che era un
parente stretto del ITT 3010 con A1,A2,A3 e Usb,. La potenza del tx era
sui 350 Watt out reali e lo stesso alimentatore alimentava, a seconda
della selezione, il pannello onde medie, onde medio corte (solo AM), ed
onde corte.
Logicamente era tutto quarzato ed in un cassetto si teneva sempre una
miriade di quarzi nel caso, soprattutto sulla 8 e 12 mhz ci fossero
state delle stazioni del gruppo uno o degli altri gruppi. A quei tempi
il cw era forse nel suo pieno boom. Per telefonare si andava a terra o
sul pontile e si faceva un collect call a casa. i telegrammi floreali
erano usatissimi. L'antenna era la classica stilo americana con capello
capacitivo in testa, che io ho sempre chiamato antenna con la ruota
della bicicletta in testa. Il ritorno dal Venezuela in Italia (Marghera
/ Venezia) fu invece terribile per il forte mare incontrato, essendo la
rotta passata per Trinidad e Tobago, dove facemmo rifornimento di viveri
e bunker, costando meno del Venezuela e poi verso le Canarie.
Ricordo che la nave con il suo continuo rollio e beccheggio, non mi
permise l'utilizzo del mio tasto semiautomatico e tanto meno del ETM 20,
cosi, andai con il classico verticale. Fortuna che il ricevitore
principale era molto stabile come meccanica del VFO e non ci furono
problemi di deriva. Problemi che invece incontrai successivamente su
navi piu' grosse ma con stazioni radio che avevano gli rx che o andavano
in deriva per la radiofrequenza di rientro dal trasmettitore oppure
soffrivano di isterisi magnetica sul VFO come il famigerato RXU70 della
IRME, che molti marconisti avranno avuto e odiato nel suo utilizzo in
onde corte, mentre era eccezionale in onde medie. |
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