|
Horace Greeley Martin, oltre ad essere stato un telegrafista d’eccezione, fu
inventore e valido costruttore. Nel Febbraio del 1903, studio’ ed ideo’
una piccola e portatile macchina per trasmettere il morse, una
macchina semiautomatica, in grado di mantenere tutti i vantaggi del
vecchio tasto verticale. Viene ricordato per avere inventato la famosa
chiave semiautomatica Martin Viproplex, rivoluzionando le trasmissioni
morse dell’epoca. La sua invenzione rivoluziono’ la carriera di migliaia
di telegrafisti e senza di esso oggi non esisterebbe la
Vibroplex Company. La sua invenzione e’ stata ampiamente usata da
operatori RT militari, civili, della stampa, delle ferrovie, dai
radioamatori, sulla terra e in particolar modo sul mare, per lunghissimo
tempo, ma nonostante tutto questo e’ stato detto e documentato
pochissimo su Horace G. Martin. |
|
|
Chi
e’ costui, da dove viene, che cosa lo ha spinto alla sperimentazione
della chiave semiautomatica? All’epoca molti telegrafisti soffrivano
della “paralisi del telegrafista” che immobilizzo’ le braccia di molti
professionisti a causa dell’immane lavoro che a quel tempo viaggiava sul
tasto verticale. E’ bene ricordare che Horace
G. Martin non era un comune
operatore, ma un grande professionista del
tasto, il più conosciuto e piu’ “ fine “ operatore degli Stati Uniti.
Da ragazzo Horace
trascorreva il suo tempo presso la stazione ferroviaria di Adairsville a
quel tempo molto trafficata a causa dello smistamento dei vagoni
provenienti da Atlanta e Chattanooga, Tenn. per la ferrovia
occidentale ed atlantica. Fu proprio in questo posto che il piccolo
Martin s'innamoro' e successivamente imparo’ la grande
arte della telegrafia. A soli nove anni fu impiegato come operatore
supplementare, a quattordici anni era in grado di ricevere e
dattilografare il morse con grande abilita’ e grazie alla sua eccellente
calligrafia gli fu’ riconosciuto il titolo di “telegrapher” e primo
operatore per il collegamento con Atlanta ( non poco per quei tempi
considerando l’eta’ del giovane Martin).
Martin lavoro’ per
molti anni con le agenzie di stampa, e viene ricordato per il suo
inconfondibile segnale di chiamata “HM” e come il migliore degli operatori per la sua
alta professionalità.
Era
ambidestro, pertanto come telegrafista aveva un talento particolare,
talento che lo portava ad espletare mansioni diverse simultaneamente.
Grazie a questa reputazione Martin fu chiamato a
New York City, luogo in cui furono convocati tutti i piu’ grandi
“mozzi” del telegrafo lavorando con alcune ditte di mediazione a Wall
Street. Nel 1890 torna a lavorare come capo telegrafista per un
giornale di Broadway. Nel 1898 un grande evento sconvolse la sua vita
partecipando ai Grandi Tornei Nazionali Del Telegrafo che si svolsero il
14 Maggio del 1898 a New York City.
Ai primi e secondi
classificati era dovuto un consistente premio in contanti. La prova,
molto difficile, si snodava il tre categorie per la ricezione e tre per
la trasmissione. La giuria era formata da professionisti distintisi in
precedenza, tra questi ricordiamo Jesse Bunnell, grande telegrafista che
opero’ durante la guerra civile e fu’ socio maggioritario della J.h.
Bunnell & Co. costruttrice di apparecchiature telegrafiche ed il grande
Thomas Edsion . La prova si svolse al Madison e consisteva nel
trasmettere e ricevere dattiloscrivendo cinque minuti di testo, tratto
dalla Bibbia, da sei mittenti e la giuria avrebbe assegnato i premi ai
due telegrafisti piu’ veloci con il meno numero di errori. Horace Martin
era uno dei quindici telegraphers che gareggiavano. Le apparecchiature
furono fornite da J.h. Bunnell & Co. mentre i premi in denaro furono
messi a disposizione dalla Remington. A fine gara Martin consegno’ ai
giudici sette fogli dattiloscritti, i risultati dei partecipanti
variarono da una ricezione di 43 wpm con 10 errori a 50,8 wpm con 1
errore.
Martin fu elogiato da
tutti i giudici per essere stato il piu’ preciso e “pulito” , fu preso
come esempio di telegrafia veloce ed alta abilita’ dattilografa. Ci fu’
un solo problema, Martin dimentico’ di trascrivere il suo nome sui sette
fogli consegnati alla giuria e questo imprevisto procuro’ ai giudici un
grosso dilemma…….dovevano addebitargli sette errori???.....Da un lato
avevano in mano sette copie perfettamente dattiloscritte senza errori e
dall’altro le regole erano chiare e precise : “ il nome doveva essere
scritto su ogni foglio” e dopo una nottata di discussioni i giudici con
grande dispiacere decisero di addebitare a Martin i sette errori
previsti dal regolamento. Nel 1899 Martin comincio’ a sperimentare una
macchina per la trasmissione del morse e nel 1900 apri’ il suo primo
negozio a New York City alla 75 st. di Nassau come elettricista e
specialista di strumenti elettrici. Negli anni a seguire, Martin
sperimento’ e sviluppo’ un dispositivo elettromedico destinato a curare
la sindrome del telegrafista o meglio conosciuta come la paralisi del
telegrafista e nel contempo torno’ a sperimentare con scarsi risultati
la macchina per la trasmissione del morse. E’ bene precisare che la
macchina in questione non era l’Autoplex ma un trasmettitore automatico
delle dimensioni di una macchina da scrivere.
Nel 1902 Martin venne
reclutato come assistente da Walter Phillips e portato a Bridgeport,
Connett. presso la ditta Graphophone come tecnico della registrazione.
A Bridgeport, Martin e Phillips lavorarono anche ad un progetto di
telegrafia automatica che fu promosso con il nome di Telegrafo Morse
Automatico "phillips" e Martin, telegrafista ben noto e conosciuto
aiuto’ Phillips a promuovere il nuovo sistema. Nel Marzo del 1902 Martin
si reco’ ad Atlanta per presenziare come giudice di gara ai Tornei dei
Telegrafisti Americani e con l’occasione diede una dimostrazione del
nuovo sistema "phillips" assegnandolo come premio al vincitore del
torneo. Fu proprio in questo periodo trascorso a Bridgeport che Martin
si dedico’ completamente ai suoi studi ed esperimenti sui trasmettitori
automatici ed avendo occasione di verificarne i successi e le richieste,
decise che era venuta l’ora di sviluppare una piccola macchina
semiautomatica portatile per la trasmissione del morse, senza alcun
ausilio, una macchina in grado di evitare al Telegrafista di
battere migliaia e migliaia di colpi verticali al tasto, causa
principale della paralisi dei telegraphers.
Nacque e brevetto’ la
prima chiave semiautomatica Martin Vibroplex e la grande invenzione
ebbe un incredibile successo tra i telegrafisti, utilizzatori del
verticale, i quali si accorsero subito della praticita’ ed utilita’ del
nuovo oggetto che oltre a mantenere il controllo tradizionale del tasto,
ne accellerava vistosamente la trasmissione dando risalto al carattere
ed allo stato d’animo del telegrafista. La chiave era in grado di
trasmettere una serie di punti con il solo movimento di un dito
adattandosi subito allle capacita’ ed abilita’ dell’ operatore.
Il 6
Ottobre 1902 Martin deposita il suo primo brevetto relativo all’Autoplex,
egli
è l'unico inventore elencato sul brevetto, nel 1903 inizia a produrre l’Autoplex
con mezzi propri, nel frattempo continua la sua stretta collaborazione
con "phillips"
nello sviluppo del suo sistema.
Nel 1904 la richiesta dell’Autoplex e’ cosi’ alta che Martin, insieme ad
un gruppo di ex telegrafisti danno vita il 17 Febbraio 1904 alla Electrical Manufacturing Company
con un capitale sociale di partenza di mille dollari e Martin occupa la
carica di Vice Presidente e Direttore Generale. Nel Marzo del 1904
Martin e Phillips si recano a St. Louis
per
esporre ed esibire alla fiera della Luisiana sia il sistema automatico"phillips"
che fu notevolmente migliorato e “ripulito” da Horace Martin che il
Martin Autoplex.
Nel Maggio del 1904 Martin deposita il suo secondo brevetto relativo ad
un tasto o chiave per trasmettere il morse completamente meccanica. La
chiave utilizza un pendolo che vibrando produce i punti. Il pendolo e’
montato orizzontalmente e viene tenuto in posizione da una molla tenuta
in tensione e da un perno di calibrazione che funge anche da fermo.
Quando l’operatore sposta la paletta della chiave a dx, la leva con il
pendolo si sposta a sx permettendo la sua vibrazione che chiude un
circuito con l'emissione di una serie di punti controllati
dall'operatore fino a quando esso non interviene rilasciando la
paletta. Cosi' facendo la vibrazione viene interrotta ed
ammortizzata da una rondella posta in cima al pendolo. Le linee vengono
ottenute spostando la paletta della chiave a sx e la durata delle
stesse, grazie ad una molla di ritorno, sono controllate direttamente
dall'operatore. Il tutto naturalmente, necessita di un buon "orecchio"
onde raggiungere eccellenti isultati.
Dal pendolo che vibra e’ stato preso il nome di “PLEX”. Questo brevetto
non e’ stato mai depositato a causa di problemi dovuti all’efficienza
del pendolo, inoltre quattro mesi prima un altro telegrafista di nome
William
Coffe di Cleveland, aveva depositato un brevetto simile a quello di
Martin ma con il pendolo in verticale non assistito. Martin nel
frattempo studia e sperimenta un altro tipo di chiave che non ha nulla a
che vedere con il brevetto di
Coffe,
migliora l’efficienza del pendolo vibrante inserendo la molla
principale, la leva ed il pendolo in un solo pezzo. Cosi facendo, quando
l’operatore sposta la leva verso dx, colpisce dopo un brevissimo spazio,
un perno di arresto, inducendo il pendolo montato a molla ad entrare in
vibrazione. Vengono cosi’ prodotti una serie di punti. Rilasciando la
leva, essa ritorna grazie alla molla, nella posizione primitiva e viene
dolcemente fermata da un ammortizzatore.
Le linee sono prodotte
spostando a sx una leva indipendente montata a spacco o meglio a taglio
sulla leva dei punti. Questa grande innovazione del Martin e’ stata
brevettata con il nr. 842154 il 16 Aprile 1906, ed ancora oggi la
chiave viene prodotta rispettando il disegno “originale” continuando il
dibattito sulla reale data d’ introduzione del Vibroplex di Martin a
causa di tanta confusione generata dal primo brevetto (1904) relativo
al trasmettitore. Sappiamo che la costruzione e l’introduzione formale
sul mercato di un apparato meccanico (il Vibro) avvenne da parte di
Martin nel 1904 mentre l’immissione ufficiale sul mercato e’ avvenuta
nel Maggio del 1905 nel Tennessee e non a New York come molti
sostengono.
Comunque Martin ebbe
modo di far conoscere la propria invenzione durante la piu’ grande
esposizione commerciale dell’industria telegrafica avvenuta a
Chattanooga, Tennessee nel 1905 e vi parteciparono tutti i piu’ alti
dirigenti di tutte le ferrovie principali degli Stati Uniti e del
Canada. Martin era originario di quella zona, tutti ricordavano il
ragazzo che tanti anni prima operava al telegrafo e questo influi’ molto
sul successo della sua invenzione, tutti furono interessati al Martin
Vibroplex. Una delle primissime valutazioni fatte sui manipolatori
telegrafici fu eseguita dal Postal Telegraph Company nel Settembre del
1906 e lo scopo era quello di confrontare i trasmettitori/manipolatori
meccanici e magnetici alla ricerca di qualcosa di pratico che si
avvicinasse molto ad una chiave per il morse convenzionale. Fu scelto il
Vibroplex di Martin perche’ aveva tutte le qualita’ e le caratteristiche
richieste, ma sorgeva un problema, istruire il telegrafista medio
sull’uso della chiave e Martin con la collaborazione di alcuni amici
telegrafisti professionisti, si occupo’ personalmente del problema
raggiungendoli in moltissime citta’ principali degli Stati Uniti,
aiutandoli nella transizione dalla chiave verticale al Vibroplex.
|
|
|
Inizialmente Martin
offri’ il suo Vibroplex abbinato ad un piccolo “oscillofono” per ragioni
di praticita’ per un dollaro. Con questo sistema e prevedendo una guerra
di prezzi con i suoi due rivali, Mecograph ed Auto-Dot, la chiave di
Martin fu introdotta negli uffici piu’ importanti e quasi tutti i
telegrafisti professionisti ne possedevano una. Nella primavera del
1906, il Martin Vibroplex veniva venduto per 12 usd, l’Auto-Dot a 10,75
usd mentre il Mecograph mod. 3 a 10 usd. A meta’ estate del 1906 il
prezzo del Vibroplex era di usd 7,50 ed il Mecograph mod. 3 e 4 a usd
7.50. Nel frattempo si presento’ l’occasione di dotare di nuove chiavi
le poste USA e Martin stanco della concorrenza di Mecograph, abbasso’ il
prezzo del suo Vibroplex a usd 5. E’ facile immaginare che ad un prezzo
simile, Martin oltre che lavorare gratis, rimetteva denaro di tasca
propria. Martin durante la sua carriera non si e’ mai preoccupato di
realizzare dei sostanziosi profitti, il suo scopo era quello di
raggiungere il suo unico obbiettivo, piazzare in ogni ufficio
telegrafico degli Stati Uniti e Canada almeno un VIBROPLEX, obbiettivo
raggiunto nel 1906.
Durante la WW2 (Seconda
Guerra Mondiale) e’ stato dichiarato che ovunque si fosse ascoltata una
trasmissione morse ad alta velocita’, sicuramente stavano usando un Martin Vibroplex.
Horace
Greeley
Martin
per tutto questo non ha mai ricevuto i dovuti riconoscimenti che
realmente meritava.
|
|
|
Il Vibroplex Orginal
fa parte della storia della telegrafia mondiale. Venne brevettato nel
1904 e l'originale ancora oggi è prodotto con gli stessi attrezzi di
allora, molto simili a quelli usati da Horace G. Martin nel lontano 1904
quando rivoluziono’ l'industria del telegrafo e la carriera dei
telegraphers con il suo "Vibroplex".
Il Vibroplex è
progettato per trasmettere a velocità che variano dai 20 wpm circa ai
50+wpm ed il suo perfetto funzionamento e’ legato principalmente alla
pratica, all’accurata registrazione che varia da persona a persona ed
alla capacita’ di adattamento dell’operatore che oltre a conoscere la
telegrafia deve amarla e sentirla nel sangue. Non importa se non siamo
dei velocisti o degli assi come Horace Martin, l’importante e’ amare e
sapere usare questa meravigliosa invenzione: il Vibroplex. E’ quasi
normale ascoltare un operatore che trasmette i punti a 30 WPM e le
linee a 15 WPM, bastera’ un poco di pratica ed alcuni pesi
supplementari sul pendolo per migliorare la trasmissione. Questo sistema
aiutera’ l’operatore a trovare un rapporto ragionevole tra punti e
linee e questo contribuira’ a dare una impronta personale alla
trasmissione del morse.
Recentemente l'azienda
ha aggiunto uno di vecchi modelli alla nuova linea, il BLUE RACER o
corridore blu che ha una base più piccola, anziché la standard da 3.5
inch è largo 2,5 pollici, ricoperta dal colore originale: l’ azzurro
cobalto.
Oggi, gli operatori che
usando questa chiave, i radioamatori cwdoppisti, con un po’ di pratica,
possono provare l'emozione avuta un secolo fa dagli operatori delle
poste e ferrovie, i veri pionieri della telegrafia. Il possesso di una
chiave Vibroplex, oltre a renderci orgogliosi, sara’ in grado di
collegarci ad una grande tradizione e trasmetterci con la sua musica
tutta la sua grande storia.
|
|