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Gli
errori e le convinzioni dei marconisti |
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(che
non vogliono mai raccontare) |
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Cio che vado a raccontare mi successe nel primo imbarco, fresco di
brevetto di prima classe anche se avevo quasi un anno di navigazione
alle spalle con il brevetto di terza nel 1975. Abituato ai ricordi di
scuola dove ogni banco aveva il suo tasto ed il suo oscillofono, nella
consolle della Allocchio & Bacchini della stazione radio di una vecchia
petroliera notai, dopo i primi giorni d'imbarco, un cicalino posto sul
pannello smistatore dei microtelefoni.
Dai cassetti delle monografie tirai fuori l'ingiallito schema
elettrico del pannello ma purtroppo non avevo la necessaria
dimestichezza pertanto non lo sapevo leggere bene dal momento che
era interlacciato ai bocchettoni multifili che andavano sui
trasmettitori..... lasciai perdere e feci un telegramma alla Telemar per
richiedere assistenza tecnica all'arrivo nel porto italiano.
La nave approdo' a Genova, venne a bordo il tecnico, un signore anziano
che si mise a leggere gli schemi. Apri' il pannello, cosa che io non
feci e lui mi disse: "Marco' questo non funzionera' mai e' staccato ed
in ogni caso non e' buono per fare da oscillofono bensi per la chiamata
di scambio dei microtelefoni e siccome qui ve ne sono solo due, per di
piu' a pochi centimetri, non serve a niente e non si puo' nemmeno
realizzare quello che vuole perche' dai trasmettitori arriva solo un
contatto in tensione". |
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Cosi,
presa la "facciata", andai a terra e mi recai in un negozio dove
vendono componenti elettronici e mi realizzai un oscillofono con
annesso amplificatore, il tutto ripreso da un articolo di Nuova
Elettronica. Ora potevo usare il mio semiautomatico senza
difficolta'. Il problema nacque dopo, in quanto feci tutta
l'operazione durante la discarica ma appena la nave riprese la
navigazione con generatori e motore principale in moto, il
volume audio era cosi' basso che dovetti scartare subito
l'aggeggio appena costruito.
Cosi' continuai a trasmettere con il
vecchio sistema del "click/clack"
a bassa velocita'.
Questo e' il motivo per cui
ancor oggi, in radio sulle bande radioamatoriali vado piano e
tiro le linee.......... per poter capire cosa trasmettevo.
D'altronde su quella nave c'erano passati il
"fiore all'occhiello"
dei marconisti italiani ed io che potevo fare se non adeguarmi.
Cosi, presa la "facciata", andai a terra |
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e mi recai in
un negozio dove vendono componenti elettronici e mi realizzai un
oscillofono con annesso amplificatore, il tutto ripreso da un articolo
di Nuova Elettronica. Ora potevo usare il mio semiautomatico senza
difficolta'. Il problema nacque dopo, in quanto feci tutta
l'operazione durante la discarica ma appena la nave riprese la
navigazione con generatori e motore principale in moto, il volume audio
era cosi' basso che dovetti scartare subito l'aggeggio appena costruito.
Cosi' continuai a
trasmettere con il vecchio sistema del
"click/clack"
a bassa velocita'.
Questo e' il motivo per cui
ancor oggi, in radio sulle bande radioamatoriali vado piano e tiro le
linee.......... per poter capire cosa trasmettevo. D'altronde su
quella nave c'erano passati il
"fiore all'occhiello" dei marconisti
italiani ed io che potevo fare se non adeguarmi. |
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di Adolfo Brochetelli - IK1DQW |
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