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GLI "SCOCCIATORI" |
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Stasera un mio collega si e'
lamentato di essere disturbato, ogni tanto, da qualcuno che suona alla
porta e l’intrattiene……..sempre quando e’ in QSO in radio. Forse lui,
non si ricorda di questi particolari che succedevano a bordo, fatti
reali accaduti a me ed ai tanti RT che si sono trovati nella mia stessa
situazione. Le storie dei marconisti, durante il servizio radio, sono
piu' o meno le stesse, a parte gli scansafatiche che ho sempre odiato
perché hanno gettato discredito sulla categoria. Inizio dalla mia storia
che dovrebbe essere anche quella di molti.
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Mn Claudio R. - ICBZ
a dx mentre alliba la Mn Anita Monti a sx |
Nave "CLAUDIO R." - ICBZ,
anno 1978, 36 persone d’equipaggio esclusi gli scarafaggi di bordo ed
essendo una petroliera da quasi novantamila tonnellate di portata, non
ci sono topi. Non ho mai trovato topi sulle petroliere, chissa’, forse
il mangiare era scarso, non fresco e non di gradimento. Ricezione dell'
ANSA/PRESS di Roma PT Radio alle ore 13.00 gmt. Con la solita macchina
da scrivere vecchia come il cucco, sicuramente recuperata dal fornitore
navale, da deposito in disuso dell’ultima guerra, mi preparo alla
ricezione. I soliti problemi meccanici della macchina da scrivere in
servizio dal 1967: il nastro arrivato a fine corsa si incastra e cosi
alla velocita' della luce devo invertire i rotoli: quello destro
portarlo a sinistra e viceversa, prestando attenzione che la banda
inchiostrata di rosso rimanga nella parte inferiore.. Con il ricevitore
Allocchio & Bachini AC-20 posiziono il cursore,sfruttando le famose
tabelline d’incrocio numero orizzontale con numero della ricerca fine,
punto dove dovrebbero esserci i 17160,8 Khz. Il Ricevitore Redifon R408
lo utilizzavo solo per il traffico radiotelefonico ,essendo l’unico rx
dedicato alla SSB, quindi era prassi diffusa meno si usa piu’ basse
erano le probabilita’ d’avarie.
Precisa
come un orologio svizzero ecco IAR che fa tre vvv vvv vvv per
sintonizzare il ricevitore. Tre vvv sono assolutamente insufficienti per
la perfetta sintonizzazione di un RX tipo AC20, nel frattempo controllo
che la carta carbone messa sotto i fogli bianchi sia ben allineata
perche’ quel maledetto rullo non le stringe sufficientemente bene, devo
avere almeno tre copie per le varie salette ufficiali e comuni,
logicamente l'originale e' destinato al comandante che a sua volta la
cedera', in condizioni pietose, al direttore di macchina (solita
rivalita’ tra copertoni e macchinisti). |
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IAR parte subito sparato a 130 c/m, chissa' perche' quando
trasmette l' ANSA IAR ha sempre avuto un segnalone. Finalmente
dopo qualche minuto, tutto sembra essere
avviato per il meglio. Penso ad accendermi una sigaretta quando
mi accorgo che quel pirla del secondo ufficiale, per lo piu'
patato, mi ha fregato l'accendino che faceva fiamma al solo
sfiorarlo. Scricca scricca finalmente la prima fumata e
velocemente recupero con il punto .-.-.- la prima frase
trasmessa. Bisogna iniziare il periodo con la maiuscola, metto
giu’ il tasto (doppio perche si trascinava in basso anche quello
delle maiuscole fisse), rilascio il tutto e recupero. La cenere
mi cade sui pantaloni della divisa color kaki estiva e mi sbrigo
a soffiarla con la parte sinistra del labbro facendo attenzione
o meglio tenendo a mente che su quello destro reggo la
sigaretta oramai senza filtro, diventato nel frattempo un
tizzone ardente. |
Dopo un secondo, come spesso accade, le solite due stecche della
macchina da scrivere collidono, s’incastrano e ci vuole
l’intervento del dito per separarle, mentre IAR continua
imperterrita a trasmettere futili notizie del Senato dove il
presidente Sandro Pertini ha presentato una mozione per
assegnare la medaglia d'oro al comune di “Silvia sui Bastioni”,
localita’ sita nei pressi di Caporetto, per la sua divisione di
partigiani che si distinse nel 43 quando riuscirono senza ferir
nessuno a portar via un piatto di gnocchi al sugo ad una
famiglia di contadini e a fregarsi una bottiglia di nero senza
farsene accorgere. La solita voce democristiana che gli dice di
finirla con queste medaglie!. Intanto siamo giunti al decimo
minuto e con operazione da velocita’ del suono, cambio la
posizione dei rotoli contenenti il nastro in tessuto rosso/nero
diventato corto a causa dell'usura e del solito problema fine
nastro, il cui riavvolgimento automatico non funziona.
Finalmente arriva il 15° minuto e Roma si ferma per l' SP su
500KHz. Sull'altro ricevitore AC-18, tenuto fisso sulla 500khz
per i soliti problemi di deriva termica, alzo il volume ed
ascolto il solito greco che fa CQ |
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CQ de SVYZ SVYZ beccandosi una sfilza di virgole. La sigaretta
e’ ormai finita all'ottavo minuto e gia’ metto in bocca la
nuova con il solito problema de scricca scricca. Intanto Roma e'
ripartita senza preavviso allo scadere del 18° minuto, nemmeno
un orologio svizzero e' in grado di fare tanto. Dopo un paio di
minuti intento a ricevere, dopo che ne avevo persi tre o
quattro per risintonizzare alla perfezione IAR, viene fuori la
solita emissione di WOE, sempre su 17160 khz, che con i suoi 5
kw abbinati alle non meno super antenne, mi “spiazza”
letteralmente, costringendomi a smanettare sul BFO, cerco di
arginarla continuando a ricevere IAR. Mentre sono intento in
questa operazione bussano alla porta e con una mano sulla
manopola del BFO, una che batte sulla macchina da scrivere da
buon dattilografo, l'operaio meccanico entra in sala RT e mi
chiede se all'altezza di Dakar, via 6VA puo’ telefonare a casa.
Completamente ignaro della cuffia che ho in testa ed in mezzo al
punto cruciale tra disturbo di WOE, BFO, i bracetti della
macchina da scrivere che inevitabilmente si incrociano il nastro
che sta per finire . il “buon” operaio meccanico mi lascia sul
tavolo il solito foglietto puzzolente di olio motore con sopra
scritto a matita da tracciatore il numero di casa di Molfetta.Mi
vien da pensare all’istante: ma come fa questo qua' a sapere il
nominativo di Dakar Radio? Cerco con il gomito di scostare il
foglietto unto e bisunto ma questo cade a terra
contemporaneamente alla cenere della sigaretta che mi finisce
sulla braga dei pantaloni della divisa cachi. |
Risistemo alla
svelta, per quello che posso, tutta la situazione e senza
nemmeno aver perso una lettera, considerando il rullo della
macchina da scrivere che ogni tanto va “incoraggiato” con una
mano mentre con l’altra davo violente manate alla leva di
avanzamento della carta, di modo che le righe siano alla stessa
distanza e dritte. Alla mezzora, in piena distensione si riapre
la porta e il Comandante con quel suo vocione da veneto dice: “o
mona a ghe’ un telegramma da trasmetter a Genova”.
Verrebbe voglia di far volare tutto, ma con la proverbiale
flemma del Marconista dico: “bene sior, appena ho finito qua’
con la stampa inizio a chiamare IAR per trasmetterlo”, e Lui,
“Ah mona te sta riscrevendo le solite notizie” e cosi proseguo
nel mio lavoro, con un orecchio ascolto IAR con il cervello di
dietro separo IAR da WOE, la mano sinistra sempre sul BFO, la
destra che corre a battere sulla macchina da scrivere e la
sinistra che interviene per un microsecondo sulla leva del rullo
che avanza o sul tasto delle maiuscole. Continuo, nel frattempo,
a conversare “cortesemente” con il Comandante che, malgrado
esistono gli interfoni, continua a parlare con quel vocione
amplificato da 100watt rms, inconsapevole che proprio un
veneziano invento’ l'interfono durante le manovre. |
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Rx Allocchio & Bacchini AC 20 |
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La sigaretta adesso
non e' piu' un tizzone e' un fuoco acquoso, la cenere si e'
fossilizzata ed e' in bilico. Finalmente, all'avvicinarsi del
45° minuto, il Comandante esce salutando sempre con quel vocione
tipico di “affonda l'ancora per tre lunghezze”. Intanto IAR si
appresta per il solito intermezzo di tre minuti per l'SP, tre
minuti trascorsi tranquilli tanto da recuperare l'oleoso
foglietto, pulirsi le braghe della divisa dalla cenere cadutami
mista all’olio del foglietto che inevitabilmente s'impasta dando
luogo ad un'insieme, chissa', se il sapone di marsiglia
riuscira’ in poco tempo a porre rimedio al problema. Al solito
48mo minuto, Roma riparte come una scheggia dando l'ultima
notizia, poi trasmette QRU SU TU VA e finisce. 50 minuti di
vera suspense, non esiste paragone con nessun'altro evento.
Si controllano i fogli, gli eventuali errori, poi si va sul
ponte e si consegna il tutto al marinaio di guardia che, veloce
come una lepre, distribuisce i tre fogli e ritorna in plancia di
corsa, giusto in tempo per vedere uscire dalla mocca le prime
gocce di caffè per fare il “cremino”mescolandoi lozucchero.
Bevo un ottimo caffe’ napoletano in pieno mare dell'Africa
Occidentale. In navigazione in mezzo ai soliti pescherecci, che
chiamano insistemente sul VHF canale 16, in tutte le lingue
affinché la nave cambi rotta evitando di passare in mezzo alla
rete, appena calate in mare, senza alcun segnalamento. |
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di Adolfo Brochetelli - IK1DQW |
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