Durante l’occupazione
di Creta da parte dei paracadutisti tedeschi, appoggiati dalla
flotta italiana, il Capitano di Fregata F. Mimbelli, si mise in
evidenza
con la sua torpediniera « Lupo » in un'azione di straordinario
ardimento, che gli valse la medaglia d'oro al valor militare.
Francesco Mimbelli è
mancato nel Gennaio del 1977, all'ospedale del Celio, in Roma, a
74 anni. Dopo la fine della guerra, aveva salito tutta la scala
gerarchica della Marina: la morte lo ha colto Ammiraglio di
Squadra, dopo essere stato via via caporeparto operazioni presso
lo Stato Maggiore della Marina, comandante della Terza divisione
navale, capo di Stato Maggiore aggiunto del comandante in capo
delle forze alleate del Mediterraneo, comandante dell'Accademia
navale di Livorno, comandante della Squadra navale. Come si vede,
uno dei più alti e brillanti ufficiali della nostra nuova flotta
da guerra, risorta sulle rovine dell'armistizio e del trattato di
pace.
L'ammiraglio Mimbelli
era nato a Livorno il 16 Aprile 1903 ed era entrato in Accademia
ad appena quindici anni, nel 1918. Ne era uscito guardiamarina
nel 1923, era stato poi imbarcato sulle siluranti, da
sottotenente di vascello aveva prestato servizio sugli
incrociatori ed era tenente di vascello quando aveva ottenuto il
suo primo comando di torpediniera. Lo troviamo capitano di
corvetta nel 1937 e infine, nel 1940, allo scoppio della guerra,
quando aveva trentasette anni, già Capitano di Fregata. Con quel
grado, allo scoppio del conflitto, Mimbelli assunse il comando di
una squadriglia di torpediniere, imbarcandosi come capo
squadriglia sulla « Lupo» e con essa battendo il Mediterraneo in
azioni di eccezionale coraggio e di intraprendenza, spinta fino al
sensazionale: entrambe qualità tali da destare viva ammirazione
presso gli inglesi, sempre pronti a rendere omaggio a chi sul mare
li eguagli o li superi in doti marinare.
L'ammiraglio Francesco Mimbelli alla destra dell'
arcivescovo di Malta in una foto del 1953 quando
ricopriva la carica di comandante in capo delle forze
alleate del Mediterraneo. |
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L'azione che gli
valse la medaglia d'oro avvenne nella notte tra il 20 e il 21
Maggio 1941, mentre Mimbelli era addetto, con le torpediniere «
Lupo e « Sagittario » a operazioni di appoggio della nostra
Marina, che sosteneva dal mare gli sbarchi aerei dei paracadutisti
tedeschi per l'occupazione dell'isola di Creta.
Quella notte il suo
compito era di scortare un convoglio di motovelieri e di
pescherecci armati che, carichi di truppe, destinate all'assalto
di Creta, dovevano sbarcarle sulle spiagge dell'isola. Ma mentre
il convoglio avanzava, Mimbelli scorse venirgli addosso una
formazione navale britannica composta di tre incrociatori e di
quattro cacciatorpediniere, che evidentemente lo avevano
inquadrato a colpo sicuro nel radar e ora si facevano sotto nella
certezza di riuscire a eliminare le due piccole unità italiane,
per poter poi colare a picco i motovelieri.
Mimbelli aveva una
sola alternativa: virare di bordo e allontanarsi sperando (ma
senza molto fondamento) di sfuggire grazie alla velocità, oppure
muovere all'attacco nella quasi certezza di essere sopraffatto.
Non ci pensò un attimo. Dopo il comando « Ai posti di
combattimento », il «Lupo» scattava in avanti a tutta forza e si
buttava all'attacco delle navi inglesi. Tra il sibilare dei
proiettili di grosso calibro, la vecchia torpediniera riuscì a
portarsi fino a distanza ravvicinata, lanciando i suoi siluri
contro la fiancata di uno degli incrociatori nemici, che fu visto
arrestarsi e appopparsi e di cui parve sicuro l'affondamento.
Intanto, il «Lupo» era ripetutamente centrato dai colpi inglesi,
letteralmente crivellato nelle sue attrezzature, con morti a
bordo: eppure, con abilissima manovra, Mimbelli riusciva a
sottrarsi al fuoco nemico e a disimpegnarsi, tornando alla base
con la nave salva e con un pingue bottino, nonostante il convoglio
scortato fosse stato completamente distrutto dal tiro delle navi
nemiche.
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La torpediniera « Lupo », al comando di
Francesco Mimbelli, affonda in Egeo un incrociatore
inglese. |
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Promosso in seguito
Capitano di Vascello per merito di guerra, Mimbelli assunse nel
Gennaio 1942 il comando della IV Flottiglia Mas e motosiluranti, e
lo tenne fino al 12 Settembre 1943. Oltre alla medaglia d'oro gli
furono conferite tre medaglie d'argento e cinque di bronzo, e fu
citato all'ordine dei giorno del 20 Agosto 1943 con la seguente
motivazione: «Cito all'ordine del giorno della Marina il Capitano
di Vascello Francesco Mimbelli per l'ultima azione di guerra da
lui compiuta. Siano di esempio lo spirito e il metodo. Egli non
ha fatto questione di grado e di carica, Capitano di Vascello
comandante del gruppo di flottiglie, non ha esitato a uscire con
tre motosiluranti poiché tre sole ne aveva pronte in quella zona.
Non ha atteso per cercare il nemico che si incontrassero tutte le
circostanze propizie, ha invece insistito nella ricerca anche
quando la luna e l'ora potevano sembrare meno favorevoli. Non è
pervenuto a quest' ultimo episodio per un caso fortuito ma, come
nelle altre brillanti azioni che tutti conoscono, vi è giunto
attraverso lunga tenace, paziente insistenza nel cercare
qualsiasi occasione di far danno al nemico. Questo modo di vita e
di azione deve essere quello di tutti. ‑ F.to: Ministro de Courten ».
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LA MEDAGLIA D'ORO
Francesco Mimbelli
CAPITANO DI FREGATA
« Comandante di
torpediniera di scorta ad un gruppo di motovelieri con truppe
germaniche dirette a Creta per l'occupazione dell'isola, si
scontrava nottetempo con una formazione navale avversaria di tre
incrociatori ed alcuni cacciatorpediniere. Fatto segno a violento
concentrato fuoco nemico a distanza serrata, con mirabile audacia ed
eccezionale prontezza si lanciava all'attacco ed in una mischia
vivacissima colpiva con due siluri un incrociatore affondandolo;
con abile manovra riusciva quindi a disimpegnare dalla reazione
nemica la sua unità, che crivellata di colpi nella lotta
vittoriosa, rientrava coi suoi mezzi alla base ».
(Mar Egeo, notte sul 22
maggio 1941)
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