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Dopo l'epopea
d'oro della radiotelegrafia denominata
"Golden Era", nel 1980 quasi tutte le navi
di nuova costruzione erano dotate di telex ad onde corte e telex e
telefonia piu’ dati via satellite. Vi erano ancora un grandissimo
numero di navi vecchia maniera, ma ormai avevano un upgrade al telex di
bordo. Cosi' che nel 1986 si puo' dire che proprio tutte le navi di gran
cabottaggio, erano dotate degli ultimi ritrovati in fatto di tlc, ad
esclusione di quelle navi che facevano traffico nazionale e costiero,
dove un solo apparato VHF era piu' che sufficiente.
Nel 1990
l'ingresso delle stazioni GMDSS rendeva di fatto la fine della
Golden Era dei
radiotelegrafisti di bordo, iniziata nel 1900 con le prime applicazioni
navali della telegrafia senza fili, principalmente su navi delle varie
marine militari europee per poi propagarsi velocemente a quelle
mercantili, visto l'utilita' commerciale e poi della sicurezza della
telegrafia, purtroppo sui mercantili la sicurezza veniva sempre dopo lo
scopo commerciale, a cui in effetti la nave come mezzo di guadagno era
destinata.
Giusto nel fine settimana del 24-25 Gennaio di quest'anno, e' ricorso il
centenario del segnale CQD.
Quando ho sentito la chiamata di
II1CQD, ho risposto e chiesto info, come un
disinformato in materia ho riappreso che in effetti il
CQD e' stato
il primo segnale ufficiale ammesso per chiamata generale di soccorso,
poi successivamente sostituito dal famoso
SOS, di cui ho
parlato in altro mio articolo sul WEB. Bisogna pertanto dare atto alla
frequenza in cui l'INORC e la sezione ARI di La Spezia promuovono, in
combinazione con tutte le altre associazioni mondiali, queste
riccorrenze.
Rimane l'annosa
questione della fine della 500 KHz che si vorrebbe lasciare come
frequenza di ricordo della telegrafia. Chissà che un domani non possa
essere ancora utile. Mi ricordo che quando ero imbarcato su un noto
mercantile italiano e presi di mira da azioni di guerra da parte di un
paese dell'area del petrolio, per avere notizie su cosa dicevano di noi
nei vari telegiornali, un radioamatore di Pistoia, se ben ricordo, sulla
14 Mhz fonia mi mise in aria il telegiornale serale di RAI uno, che
smistai sul PBAX di bordo in modo che tutto l'equipaggio potesse
ascoltarlo.
Era il 1987. La telegrafia aveva perso di valore, solo il servizio
pubblico commerciale teneva in piedi la telegrafia, mentre i militari
l'avevano già declassata nel 1985. Nel 1990 dopo gli ultimi tre anni
passati più da radiotelefonista di bordo e telexaro, come mi definivo,
sbarcai definitivamente dalle navi. Era finito non solo l'importanza del
mio lavoro, ma vi era stato un deterioramento della professionalità
degli equipaggi e pertanto della stessa sicurezza delle navi. Non ultimo
se ricordate l'anno scorso dell'imbardata che ha fatto una nostra nave
in un porto del nord Europa.
Segno che la nave
era stata caricata male e pertanto aveva perso la sua stabilità causata
dall'innalzamento del G o punto di gravità tale che la nave e' stabile
in qualsiasi condizioni di mare e o dal sapere che mentre erano con il
pesante portellone a terra c'erano quasi quattro metri di marea e quindi
la non corretta manovra di bilanciamento con le casse compenso di
zavorra, o ancora un errore umano legato magari ad un guasto a un
sistema importante della nave. A oggi non e' ancora ben chiaro la
dinamica dell'imbardata sulla banchina di caricamento della nave.
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Nel 1990 iniziò
l'avventura di lavoratore nullafacente presso una ditta di
elettrotecnica-elettronica nel settore navale. Devo dire che metodologia
di lavoro, sicurezza e professionalità mi facevano rimpiangere le navi.La
strada era ormai intrapresa, quindi grazie alla buona volontà e
all'esperienza acquisita sulle navi, riusci a stare a galla e piano
piano a rialzarmi in piedi fino ad approdare alla grande AEG.
Certo di corsi di aggiornamento ne ho fatti scontrandomi con la lingua
tedesca e l'inglese tecnico più ampio possibile di tutti i macchinari
imbarcati su una nave. Il primo allestimento fu ad Hamburg/HH, in un
inverno molto freddo per chi come noi abituati almeno ad un giorno di
sole e semicaldo alla settimana.
La nave era completamente con apparati
tedeschi dal ponte di comando fino alla wastepump della caldaia.Fino ad
allora sulle navi in cui ero stato imbarcato, la caldaia veniva
alimentata a gasolio, su questa la caldaia poteva funzionare anche con
nafta/olio di recupero, l'importante e' che bruciasse tutto per poter
far risparmiare dal marine diesel molto costoso. Le navi andavano più a
bunker pesante (O.C.F.) riscaldato a 40 gradi e oltre che a nafta, tutto
concepito per il risparmio. Mi ritrovai dal fare il marconista a quello
del macchinista non patentato, carriera che proseguii fino ad essere
investito della carica per perizia delle avarie dei sistemi
dell'azienda.
Li non si giocava con il tasto, ma con
le compagnie assicurative quello da esborsare per anomalie che avevano
provocato danni ingenti a bordo. La maggior parte dei guasti in sala
macchina era provocato nei sistemi di elettronica compatta e sofisticata
dalle vibrazioni. Distacchi di fili dai circuiti stampati, saldature
saltate, moduli di potenza sconquassati dalle vibrazioni. Malgrado
queste anomalie fossero riportate su riviste specializzate e
direttamente recapitate ai costruttori, non vi e' mai stata una
compensazione dei difetti a causa di personale nei cantieri navali,
provenienti direttamente dalle scuole che di navi non sapevano nemmeno
l'esistenza se non per qualche foto di bella ragazza ritratta su qualche
yacht di miliardari.
Tutto cio' era in contrasto con il
nostro protocollo di lavoro, in quanto eravamo iso 9000 dalla
progettazione alla costruzione e installazione dei macchinari. Inutile
ricercare la più breve strada cavi per arrivare agli accentratori dati e
poi da li partire con le reti ethernet, ne lo era il fatto che
richiedevamo al cantiere, in base alla ns. esperienza, di porre
particolare attenzione nella sistemazione degli stessi. Più di una volta
mi sono trovato in fase di messa in servizio di dover risbarcare interi
quadri elettronici perchè danneggiati per imbarco non conforme, per
errori vistosi di cablaggio e soprattutto di errate connessioni dei cavi
di tensione, il cui personale di cantiere testava da solo.
Quando arrivavo, mi ritrovavo il quadro
elettronico o spesso tutto il PLC bruciato percheè invece di arrivarci
la 24 volt in corrente continua vi era stata connessa la 220 volt AC.
Era quindi necessario fare dei sopralluoghi durante l'allestimento, per
dare le opportune istruzioni al personale installatore e dirgli che se
non capiva la procedura di cablaggio, di non connettere quei cavi dove
vi fossero dubbi di collegamento. Con questa nuova pratica, le anomalie
di computer, schede ed altro, si ridussero notevolmente. Quando passai
alla progettazione impiantistica con Microstation Bentley, mi resi conto
che tutti i gruppi lavoravano indipendentemente, così la mia strada
cavi, veniva spostata dai tubisti o dai meccanici.
Loro avevano la precedenza in quanto era
importante che i diesel generatori fossero avviati al più presto
possibile per motivi di badget e trance di pagamenti, poi veniva la
parte elettrica che doveva sempre correre, infatti quando si arrivava al
sistema di automazione, se l'automatismo non era ancora collegato, il
macchinario meccanico non poteva essere tele-controllato. Ma gli errori
sulle vibrazioni indotte direttamente o indirettamente sui quadri di
potenza elettronici sono sempre, come le dispersioni dei cavi o
l'allagamento delle cassette di giunzione o l'indurimento e l'isolamento
dei cavi nelle morsettiere di giunzione. Il marconista tutto fare e'
diventato alla fine un elettromeccanico, ma sempre sa destreggiarsi per
l'esperienza vissuta sulle proprie spalle quando marittimo sulle navi
doveva espletare il suo lavoro non solo come premi tasto, ma anche nel
mantenere efficienti gli apparati della stazione radio. |
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