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Semiautomatico a movimento magnetico
by I1QOD quando utilizzai per la prima volta i semiautomatici, mi
piacque subito la cromatura dei tasti Vibroplex contro I'austerita' del
giapponese BK-100 della Hi-Mound. Devo dire che non mi interessai piu'
di sapere se altri usavano o non usavano semiautomatici di quel tipo o
di quella casa costruttrice durante il mio periodo di servizio di RT.
Quando visitai WCC o KPH, i tasti elettronici erano i piu' usati, ma
ripeto il tasto che la faceva da maggiore era sempre il Vibroplex
Lightning. Non ricordo che gli operatori usavano altri tasti, se non
quelli visti nelle vecchie fotografie della stazione. So solo che quelli
che ci trasmettevano lo usavano perfettamente e questo era il motivo
principale, perche' essendo traffico commerciale doveva essere
correttamente ricevuto, senza nessun dubbio di errore.
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Vibroplex
Lightning 1943 |
Da quando sono nell' INORC, la mania
del semiautomatico ha preso larga risonanza, rispetto agli altri paesi
che lo usano da sempre. Qui in Italia mi sembra che si sia passati dal
verticale all'automatico, senza intermezzi. Alcuni invece di vendere il
semiautomatico, lo hanno tenuto come oggetto da mettere sopra il mobile.
Pertanto da noi manca soprattutto la mentalita' del tasto
semiautomatico. Non e' che a tutt'oggi abbia lasciato perdere sul
cercare di manipolare in modo corretto il BUG, perche' quella
musicalita' dei vecchi operatori americani mi e rimasta scolpita nella
memoria. Inoltre, rimango sempre ammirato dalle collezioni degli amici
come ClaudioTata IK0XCB, Domenico Caselli I6HWD e di altri.
Personalmente dopo aver terminato la collezione della Vibroplex,
continuo a manipolare il tasto di Frattini, ormai da tutti denominato
QOD.
E' un tasto semplice, pur nella sua
perfetta costruzione meccanica, incluso il movimento a magneti.
Inoltre vi e' un altro punto: quanti di Voi hanno sentito, o sentono
sempre di piu' radioamatori che al posto delta H, trasmettono dei
5 e al posto del 5 una scarica di punti. Alla fine questa anomalia e'
data da due fattori ben precisi:
1. II passaggio dai tasti elettronici
alla attuale moda dei semiautomatici a avvenuto spingendosi subito alle
alte velocita, cosi' che la compressione del rapporto spazio linea —
punti, ha provocato la perdita della musicalita' dei caratteri che puo'
avvenire soltanto per graduale incremento dello stesso
2. Troppi radioamatori che si sono avvicinati al semiautomatico negli
ultimi tempi e cercano di avere una trasmissione perfetta, da tasto
automatico. Non c'e piu' grave errore di questo.
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J 36 LIONEL 1942 (Vibroplex
Lightning) |
La manipolazione deve essere
personalizzata, altrimenti vale andare con il tasto elettronico e non si
fa nessuna fatica. Ognuno, trasmettendo con iI Bug, puo' essere cosi
facilmente riconosciuto anche senza aspettare il nominativo. Puo'
sembrare un dettaglio insignificante, ma per me e' invece una delle fasi
primarie del suo utilizzo. Per questo basta leggere le note e i consigli
di Tata Claudio, vero storico del campo, senza nulla togliere a chi
utilizza il "ferro" da decenni. lo non voglio contraddire nessuno ne
tanto meno esaltare un certo tipo di tasto o di costruttore, ribadisco
che ognuno utilizza il tasto che piu' gli aggrada. Negli ultimi tempi
molti altri artigiani hanno iniziato a costruire tasti semiautomatici,
tutti con caratteristiche costruttive diverse, tutti esteticamente belli
e funzionali, fantastici.
Solo i nostri artigiani dei tasti
hanno fatto innumerevoli modifiche, rispetto ai loro primi tasti
semiautomatici, scaturite dalla esperienza personale degli utilizzatori,
sia professionisti e non, essi sono diventati dei tasti eccezionali,
incluso la modifica sul caricamento della molla suggerita da Claudio.
Penso quindi e lo vado a ripetere, che i nostri semiautomatici non hanno
nulla da invidiare a quelli d'oltre oceano, anzi. Poi scusate, provate
un po' a chiedere alla Vibroplex di farvi modificare un loro tasto, per
personalizzarlo secondo il vostro stile di manipolazione, poi mi fatte
sapere se ci siete riusciti. |
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