Water for Peace:
Un esempio di
progetto per l’uso pacifico e integrato delle acque
Green Cross International
è una associazione ambientalista E pacifista che si
adopera per la soluzione di diversi problemi legati al rapporto uomo ambiente .
Ad esempio, ha lavorato a lungo con una commissione formata da quattro ex capi
di stato e di governo allo scopo di formulare una relazione su Sovranità
Nazionale e Corsi d'Acqua Internazionali che è stata
poi presentata all'Aia. La commissione era composta dal Presidente di Green
Cross International Mikhail
Gorbaciov (ex-USSR), Ingvar Carlsson (Svezia), Sir Ketumile Masire
(Botswana) e Fidel V. Ramos(Filippine).
All'interno
della relazione sulla sovranità nazionale, era contenuto un elenco di
raccomandazioni per l'azione e lo sviluppo a livello internazionale, regionale,
nazionale e locale per ridurre le possibilità di conflitti legati all'acqua ed
incoraggiare la gestione integrata dei bacini .
Inizialmente sono stati presentati dieci studi su casi concreti, e sempre all'Aia
si sono svolti separatamente alcuni dibattiti politici ad alto livello sul
programma Water for Peace
in Medio Oriente e Africa del Sud. Tutte queste iniziative hanno ricevuto una
reazione estremamente positiva perciò Green Cross
prosegue il suo lavoro nel campo della prevenzione di conflitti internazionali
legati alle acque e sta svolgendo indagini approfondite su sei importanti
bacini fluviali transfrontalieri:
L'approccio
Questi progetti integrati "sul
posto" saranno incentrati in primo luogo sulla cooperazione inter-statale
e sulla partecipazione pubblica, e saranno evidenziati sia i successi che gli
insuccessi nell'ambito della gestione delle acque. L'approccio può essere
suddiviso in quattro aspetti collegati tra loro: politico, legale,
istituzionale e tecnico, e di diffusione al pubblico.
È sempre più comunemente accettato che i tipi di conflitti legati
all'acqua siano:
1. Conflitti di
interessi e riluttanza a cooperare. Tali tensioni possono inasprirsi nel
caso che i bacini includano stati che si trovino a
stadi di sviluppo industriale ed economico considerevolmente differenti, o tra
i quali esistano già altri motivi di tensione, legati al territorio o alla
religione, o ancora nel caso in cui alcuni stati o alcune persone siano esclusi
dai processi di negoziazione.
2. Conflitti effettivi e materiali tra utenti locali, comunità e
autorità nei territori a scarsità d'acqua.
Questi
conflitti creano un ostacolo alla realizzazione di una
gestione integrata delle risorse idriche, ed ai conseguenti vantaggi sociali,
economici ed ambientali. In molti di questi territori c'è una totale assenza di
meccanismi di prevenzione e gestione dei conflitti legati ai corsi d'acqua
internazionali, e questo accresce notevolmente la possibilità che in periodi di
tensione sorgano seri problemi. La cooperazione in materia
di acqua può essere vista come un'opportunità per
alcuni, e per altri come la sola possibilità di salvezza da terribili crisi
idriche. La chiave sta nel promuovere un mutamento di percezione: comprendendo
che dalla cooperazione possono derivare solo vantaggi per
tutti, l'acqua non sarà più vista come fonte di contrasti e addirittura
di conflitti. Dato lo stretto legame esistente tra acqua ed economia, la
collaborazione tra settore privato e pubblico riveste
un'importanza vitale, soprattutto perché la privatizzazione dell'acqua è vista
allo stesso tempo come una potenziale fonte di conflitto e come soluzione per
migliorare gli impianti idrici e i processi di trattamento delle acque in molte
delle maggiori città mondiali in fase di transizione e sviluppo. In mancanza di
misure appropriate, e in mancanza di un settore pubblico ben informato che le
attui efficacemente, la privatizzazione potrà essere
fraintesa e quindi rifiutata dall'opinione pubblica, cosa che, lungi dal
ridurre i conflitti, li aumenterà scoraggiando quegli investimenti privati nel
settore idrico che sono tanto necessari. GCI e i suoi partner intendono
identificare gli elementi principali di questa crisi per suggerire e dimostrare
misure concrete nei territori dei diversi bacini. Nello spirito di tale ruolo
di mediazione saranno svolte una serie di attività
volte a prevenire e risolvere problemi e conflitti potenziali alla radice,
attraverso il dialogo e la comprensione reciproca.
Water
for Peace è un'iniziativa
che intende assicurare che le necessità e gli interessi della società civile e
dell'ambiente siano integrati nella ricerca di soluzioni ai conflitti relativi alle acque transfrontaliere, e che i rappresentanti
dei governi locali siano consapevoli dell'importanza del loro ruolo e delle
proprie responsabilità nelle aree dei bacini.
Gli obiettivi
A breve
termine:
A medio termine:
A lungo termine:
Le attività
Ecco
alcune tra le attività che saranno svolte nelle aree dei vari bacini per
realizzare gli obiettivi:
Attività politiche
Mediazione inter-statale; formare ed informare le autorità locali; comunicare
le opinioni del pubblico ai governanti attraverso dichiarazioni delle
popolazioni delle aree dei bacini; analisi idropolitiche
e raccomandazioni.
Attività legali
Sviluppare regolamenti per le aree dei bacini; stendere accordi legali;
divulgare informazioni e analisi delle norme esistenti in materia di acqua; redigere e proporre nuove norme.
Attività istituzionali e tecniche
Promuovere le organizzazioni della società civile e dei bacini; compiere
ricerche in merito agli insediamenti da costruire; sviluppare ed applicare
sistemi di supporto alle decisioni; incoraggiare strategie congiunte per la
creazione di nuove, non tradizionali risorse idriche; creare un database delle
risorse idriche condivise; avviare appropriate partnership tra pubblico e
privato e promuovere investimenti responsabili.
Attività
di diffusione
Aumentare la consapevolezza degli abitanti dei bacini in merito ai conflitti
esistenti o potenziali e alle loro implicazioni; organizzazione di workshop;
seminari; audizioni pubbliche; progetti congiunti di formazione; questionari; realizzazione
di documentari; dibattiti tramite Virtual Water
Forum; siti web; presentazioni a conferenze internazionali; dichiarazioni stampa; impiego di illustri Ambasciatori del progetto Water for Peace; pubblicazione e
distribuzione di relazioni, volantini informativi e successive valutazioni dei
progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi del progetto.
Inoltre,
in ogni bacino saranno avviati / perfezionati progetti pilota
per dimostrare le migliori prassi di gestione delle acque transfrontaliere e i
vantaggi che potranno derivare da una miglior cooperazione e comunicazione. A seconda delle necessità del bacino, questi progetti
saranno basati sullo scambio di informazioni e sull'istruzione o piuttosto
sulla concreta gestione congiunta, e si concentreranno sul ruolo delle autorità
locali, della partecipazione pubblica e della cooperazione transfrontaliera a
livello locale.
A
cura di: Paolo Schiavo &
Giovanni Paolino