1 MAGGIO 2010 - AI DISOCCUPATI SENZA LACRIME
(A VITTORIO FOA)
Mi rodono a volte gli occhi di dolore.
Impotente in questa valle di lacrime il Poeta
ha solo la parola, l’urlo nella gola
è aspro e straziante, vorrebbe Egli gridare
per i mille che non hanno voce
per i tanti che la corrente amara della diaspora
portò via in silenzio
affidando se stesso a una corda al collo.
Tramonta il mondo e gli stolti
hanno ragione dei savi, un altro tempo
si avvicenda dove chi è debole cade e la frusta della fame
inchioda la sua schiena
un tempo c’erano gli eroi , c’eri Tu che difendevi
l’Operaio, la Libertà, la Giustizia, ora ciarlatani insulsi
vomitano odio e seminano miseria
Udii il salmo funebre,
Interrarono la solidale spada,
oggi i becchini scavano forse per l’ultimo impiccato.
Dove sei Tu? il tuo umile silenzio attraversa
il tempo della storia ed esuli ,
noi sopravvissuti al ramingo ostello
bussiamo perché tu ancora ci apra il cuore.