Mi  rodono a volte gli occhi di dolore.

Impotente in questa valle di lacrime il Poeta

ha solo la parola, l’urlo nella gola

è aspro e straziante, vorrebbe Egli  gridare

per i mille che non hanno voce

per i tanti  che la corrente amara della diaspora

portò via in silenzio

affidando se stesso a una corda al collo.

 

 

Tramonta il mondo e gli stolti

hanno ragione dei savi, un altro tempo

si avvicenda dove chi è debole cade  e la frusta della fame

inchioda la sua schiena

un tempo c’erano gli eroi , c’eri Tu che difendevi

l’Operaio, la Libertà, la Giustizia, ora ciarlatani insulsi

vomitano odio e seminano miseria

 

Udii  il salmo funebre,

Interrarono la solidale spada,

oggi i becchini scavano forse per l’ultimo impiccato.

 

Dove sei Tu? il tuo umile silenzio attraversa

il tempo  della storia ed esuli ,

noi sopravvissuti al ramingo ostello

bussiamo perché tu ancora ci apra il cuore.

 

 

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