[1]Questi sono i nomi dei figli d'Israele entrati in Egitto con
Giacobbe e arrivati ognuno con la sua famiglia: [2]Ruben, Simeone,
Levi e Giuda, [3]Issacar, Zàbulon e Beniamino, [4]Dan
e Nèftali, Gad e Aser. [5]Tutte le persone nate da Giacobbe
erano settanta, Giuseppe si trovava gia in Egitto.
[6]Giuseppe poi morì e così tutti i suoi fratelli
e tutta quella generazione. [7]I figli d'Israele prolificarono e
crebbero, divennero numerosi e molto potenti e il paese ne fu ripieno.
Oppressione degli Ebrei
[8]Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto
Giuseppe. [9]E disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei
figli d'Israele è più numeroso e più forte di noi.
[10]Prendiamo provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti,
altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà
contro di noi e poi partirà dal paese». [11]Allora
vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati per opprimerli
con i loro gravami, e così costruirono per il faraone le città-deposito,
cioè Pitom e Ramses. [12]Ma quanto più opprimevano
il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva oltre misura; si
cominciò a sentire come un incubo la presenza dei figli d'Israele.
[13]Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli
duramente. [14]Resero loro amara la vita costringendoli a fabbricare
mattoni di argilla e con ogni sorta di lavoro nei campi: e a tutti questi
lavori li obbligarono con durezza.
[15]Poi il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle
quali una si chiamava Sifra e l'altra Pua: [16]«Quando assistete
al parto delle donne ebree, osservate quando il neonato è ancora
tra le due sponde del sedile per il parto: se è un maschio, lo farete
morire; se è una femmina, potrà vivere». [17]Ma
le levatrici temettero Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d'Egitto
e lasciarono vivere i bambini. [18]Il re d'Egitto chiamò
le levatrici e disse loro: «Perché avete fatto questo e avete
lasciato vivere i bambini?». [19]Le levatrici risposero al
faraone: «Le donne ebree non sono come le egiziane: sono piene di
vitalità: prima che arrivi presso di loro la levatrice, hanno gia
partorito!». [20]Dio beneficò le levatrici. Il popolo
aumentò e divenne molto forte. [21]E poiché le levatrici
avevano temuto Dio, egli diede loro una numerosa famiglia. [22]Allora
il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: «Ogni figlio
maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete
vivere ogni figlia».
Esodo - Capitolo 2
2. GIOVINEZZA E VOCAZIONE DI MOSE'
Nascita di Mosè
[1]Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie
una figlia di Levi. [2]La donna concepì e partorì
un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. [3]Ma
non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro,
lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose
fra i giunchi sulla riva del Nilo. [4]La sorella del bambino si
pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. [5]Ora
la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle
passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi
e mandò la sua schiava a prenderlo. [6]L'aprì e vide
il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione
e disse: «E' un bambino degli Ebrei». [7]La sorella
del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andarti a
chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il
bambino?». [8]«Và», le disse la figlia
del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino.
[9]La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino
e allattalo per me; io ti darò un salario». La donna prese
il bambino e lo allattò. [10]Quando il bambino fu cresciuto,
lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed
ella lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l'ho salvato dalle
acque!».
Fuga di Mosè in Madian
[11]In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò
dai suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi.
Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. [12]Voltatosi
attorno e visto che non c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano
e lo seppellì nella sabbia. [13]Il giorno dopo, uscì
di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che
aveva torto: «Perché percuoti il tuo fratello?». [14]Quegli
rispose: «Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse
di uccidermi, come hai ucciso l'Egiziano?». Allora Mosè ebbe
paura e pensò: «Certamente la cosa si è risaputa».
[15]Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò
di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò
dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un
pozzo.
[16]Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero
ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del
padre. [17]Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora
Mosè si levò a difenderle e fece bere il loro bestiame. [18]Tornate
dal loro padre Reuel, questi disse loro: «Perché oggi avete
fatto ritorno così in fretta?». [19]Risposero: «Un
Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che
ha attinto per noi e ha dato da bere al gregge». [20]Quegli
disse alle figlie: «Dov'è? Perché avete lasciato là
quell'uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!». [21]Così
Mosè accettò di abitare con quell'uomo, che gli diede in
moglie la propria figlia Zippora. [22]Ella gli partorì un
figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: «Sono
un emigrato in terra straniera!».
VOCAZIONE DI MOSE'
[23]Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì.
Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di
lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. [24]Allora
Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza
con Abramo e Giacobbe. [25]Dio guardò la condizione degli
Israeliti e se ne prese pensiero.
Esodo - Capitolo 3
Il roveto ardente
[1]Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero,
sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò
al monte di Dio, l'Oreb. [2]L'angelo del Signore gli apparve in
una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il
roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. [3]Mosè
pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo:
perché il roveto non brucia?». [4]Il Signore vide che
si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse:
«Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!».
[5]Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi,
perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!».
[6]E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò
il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Missione di Mosè
[7]Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo
in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco
infatti le sue sofferenze. [8]Sono sceso per liberarlo dalla mano
dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso,
verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano
il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. [9]Ora
dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso
ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. [10]Ora
và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio
popolo, gli Israeliti!». [11]Mosè disse a Dio: «Chi
sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti?».
[12]Rispose: «Io sarò con te. Eccoti il segno che io
ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete
Dio su questo monte».
Rivelazione del nome divino
[13]Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti
e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno:
Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?». [14]Dio
disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse:
«Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi». [15]Dio
aggiunse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio
dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe
mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è
il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
Istruzioni sulla missione di Mosè
[16]Và! Riunisci gli anziani d'Israele e dì loro:
Il Signore, Dio dei vostri padri, mi è apparso, il Dio di Abramo,
di Isacco, di Giacobbe, dicendo: Sono venuto a vedere voi e ciò
che vien fatto a voi in Egitto. [17]E ho detto: Vi farò uscire
dalla umiliazione dell'Egitto verso il paese del Cananeo, dell'Hittita,
dell'Amorreo, del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo, verso un paese dove
scorre latte e miele. [18]Essi ascolteranno la tua voce e tu e gli
anziani d'Israele andrete dal re di Egitto e gli riferirete: Il Signore,
Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare
nel deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore,
nostro Dio. [19]Io so che il re d'Egitto non vi permetterà
di partire, se non con l'intervento di una mano forte. [20]Stenderò
dunque la mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò
in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà andare.
Spogliazione degli Egiziani
[21]Farò sì che questo popolo trovi grazia agli occhi
degli Egiziani: quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote. [22]Ogni
donna domanderà alla sua vicina e all'inquilina della sua casa oggetti
di argento e oggetti d'oro e vesti; ne caricherete i vostri figli e le
vostre figlie e spoglierete l'Egitto».
Esodo - Capitolo 4
Potere taumaturgico concesso a Mosè
[1]Mosè rispose: «Ecco, non mi crederanno, non ascolteranno
la mia voce, ma diranno: Non ti è apparso il Signore!». [2]Il
Signore gli disse: «Che hai in mano?». Rispose: «Un bastone».
[3]Riprese: «Gettalo a terra!». Lo gettò a terra
e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si
mise a fuggire. [4]Il Signore disse a Mosè: «Stendi
la mano e prendilo per la coda!». Stese la mano, lo prese e diventò
di nuovo un bastone nella sua mano. [5]«Questo perché
credano che ti è apparso il Signore, il Dio dei loro padri, il Dio
di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». [6]Il Signore
gli disse ancora: «Introduci la mano nel seno!». Egli si mise
in seno la mano e poi la ritirò: ecco la sua mano era diventata
lebbrosa, bianca come la neve. [7]Egli disse: «Rimetti la
mano nel seno!». Rimise in seno la mano e la tirò fuori: ecco
era tornata come il resto della sua carne. [8]«Dunque se non
ti credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce
del secondo! [9]Se non credono neppure a questi due segni e non
ascolteranno la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai
sulla terra asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventerà
sangue sulla terra asciutta».
Aronne interprete di Mosè
[10]Mosè disse al Signore: «Mio Signore, io non sono
un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai
cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua».
[11]Il Signore gli disse: «Chi ha dato una bocca all'uomo
o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore?
[12]Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò
quello che dovrai dire». [13]Mosè disse: «Perdonami,
Signore mio, manda chi vuoi mandare!». [14]Allora la collera
del Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è
forse il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene.
Anzi sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo.
[15]Tu gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire
e io sarò con te e con lui mentre parlate e vi suggerirò
quello che dovrete fare. [16]Parlerà lui al popolo per te:
allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di
Dio. [17]Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai
i prodigi».
Ritorno di Mosè in Egitto. Partenza da Madian
[18]Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero
e gli disse: «Lascia che io parta e torni dai miei fratelli che sono
in Egitto, per vedere se sono ancora vivi!». Ietro disse a Mosè:
«Và pure in pace!». [19]Il Signore disse a Mosè
in Madian: «Và, torna in Egitto, perché sono morti
quanti insidiavano la tua vita!». [20]Mosè prese la
moglie e i figli, li fece salire sull'asino e tornò nel paese di
Egitto. Mosè prese in mano anche il bastone di Dio.
[21]Il Signore disse a Mosè: «Mentre tu parti per
tornare in Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti
i prodigi che ti ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed
egli non lascerà partire il mio popolo. [22]Allora tu dirai
al faraone: Dice il Signore: Israele è il mio figlio primogenito.
[23]Io ti avevo detto: lascia partire il mio figlio perché
mi serva! Ma tu hai rifiutato di lasciarlo partire. Ecco io faccio morire
il tuo figlio primogenito!».
Circoncisione del figlio di Mosè
[24]Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il
Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. [25]Allora
Zippora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con
quello gli toccò i piedi e disse: «Tu sei per me uno sposo
di sangue». [26]Allora si ritirò da lui. Essa aveva
detto sposo di sangue a causa della circoncisione.
Incontro con Aronne
[27]Il Signore disse ad Aronne: «Và incontro a Mosè
nel deserto!». Andò e lo incontrò al monte di Dio e
lo baciò. [28]Mosè riferì ad Aronne tutte le
parole con le quali il Signore lo aveva inviato e tutti i segni con i quali
l'aveva accreditato.
[29]Mosè e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani
degli Israeliti. [30]Aronne parlò al popolo, riferendo tutte
le parole che il Signore aveva dette a Mosè, e compì i segni
davanti agli occhi del popolo. [31]Allora il popolo credette. Essi
intesero che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto
la loro afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono.
Esodo - Capitolo 5
Primo incontro con il faraone
[1]Dopo, Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli annunziarono:
«Dice il Signore, il Dio d'Israele: Lascia partire il mio popolo
perché mi celebri una festa nel deserto!». [2]Il faraone
rispose: «Chi è il Signore, perché io debba ascoltare
la sua voce per lasciar partire Israele? Non conosco il Signore e neppure
lascerò partire Israele!». [3]Ripresero: «Il
Dio degli Ebrei si è presentato a noi. Ci sia dunque concesso di
partire per un viaggio di tre giorni nel deserto e celebrare un sacrificio
al Signore, nostro Dio, perché non ci colpisca di peste o di spada!».
[4]Il re di Egitto disse loro: «Perché, Mosè
e Aronne, distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai vostri lavori!».
[5]Il faraone aggiunse: «Ecco, ora sono numerosi più
del popolo del paese, voi li vorreste far cessare dai lavori forzati!».
Istruzioni ai capi dei lavori forzati
[6]In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti
del popolo e ai suoi scribi: «[7]Non darete più la
paglia al popolo per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si procureranno
da sé la paglia. [8]Però voi dovete esigere il numero
di mattoni che facevano prima, senza ridurlo. Perché sono fannulloni;
per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al nostro
Dio! [9]Pesi dunque il lavoro su questi uomini e vi si trovino impegnati;
non diano retta a parole false!».
[10]I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e parlarono
al popolo: «Ha ordinato il faraone: Io non vi dò più
paglia. [11]Voi stessi andate a procurarvela dove ne troverete,
ma non diminuisca il vostro lavoro».
[12]Il popolo si disperse in tutto il paese d'Egitto a raccattare
stoppie da usare come paglia. [13]Ma i sorveglianti li sollecitavano
dicendo: «Porterete a termine il vostro lavoro; ogni giorno il quantitativo
giornaliero, come quando vi era la paglia». [14]Bastonarono
gli scribi degli Israeliti, quelli che i sorveglianti del faraone avevano
costituiti loro capi, dicendo: «Perché non avete portato a
termine anche ieri e oggi, come prima, il vostro numero di mattoni?».
Recriminazione degli scribi e del popolo
[15]Allora gli scribi degli Israeliti vennero dal faraone a reclamare,
dicendo: «Perché tratti così i tuoi servi? [16]Paglia
non vien data ai tuoi servi, ma i mattoni - ci si dice - fateli! Ed ecco
i tuoi servi sono bastonati e la colpa è del tuo popolo!».
[17]Rispose: «Fannulloni siete, fannulloni! Per questo dite:
Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al Signore. [18]Ora andate,
lavorate! Non vi sarà data paglia, ma voi darete lo stesso numero
di mattoni».
[19]Gli scribi degli Israeliti si videro ridotti a mal partito,
quando fu loro detto: «Non diminuirete affatto il numero giornaliero
dei mattoni». [20]Quando, uscendo dalla presenza del faraone,
incontrarono Mosè e Aronne che stavano ad aspettarli, [21]dissero
loro: «Il Signore proceda contro di voi e giudichi; perché
ci avete resi odiosi agli occhi del faraone e agli occhi dei suoi ministri,
mettendo loro in mano la spada per ucciderci!».
[22]Allora Mosè si rivolse al Signore e disse: «Mio
Signore, perché hai maltrattato questo popolo? Perché dunque
mi hai inviato? [23]Da quando sono venuto dal faraone per parlargli
in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo e tu non hai per nulla
liberato il tuo popolo!».
Esodo - Capitolo 6
[1]Il Signore disse a Mosè: «Ora vedrai quello che
sto per fare al faraone con mano potente, li lascerà andare, anzi
con mano potente li caccerà dal suo paese!».
Nuovo racconto della vocazione di Mosè
[2]Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il
Signore! [3]Sono apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio
onnipotente, ma con il mio nome di Signore non mi son manifestato a loro.
[4]Ho anche stabilito la mia alleanza con loro, per dar loro il
paese di Canaan, quel paese dov'essi soggiornarono come forestieri. [5]Sono
ancora io che ho udito il lamento degli Israeliti asserviti dagli Egiziani
e mi sono ricordato della mia alleanza. [6]Per questo dì
agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi sottrarrò ai gravami degli
Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi libererò
con braccio teso e con grandi castighi. [7]Io vi prenderò
come mio popolo e diventerò il vostro Dio. Voi saprete che io sono
il Signore, il vostro Dio, che vi sottrarrà ai gravami degli Egiziani.
[8]Vi farò entrare nel paese che ho giurato a mano alzata
di dare ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, e ve lo darò in possesso:
io sono il Signore!».
[9]Mosè parlò così agli Israeliti, ma essi
non ascoltarono Mosè, perché erano all'estremo della sopportazione
per la dura schiavitù.
[10]Il Signore parlò a Mosè: [11]«Và
e parla al faraone re d'Egitto, perché lasci partire dal suo paese
gli Israeliti!». [12]Mosè disse alla presenza del Signore:
«Ecco gli Israeliti non mi hanno ascoltato: come vorrà ascoltarmi
il faraone, mentre io ho la parola impacciata?». [13]Il Signore
parlò a Mosè e ad Aronne e diede loro un incarico presso
gli Israeliti e presso il faraone re d'Egitto, per far uscire gli Israeliti
dal paese d'Egitto.
Genealogia di Mosè e di Aronne
[14]Questi sono i capi delle loro famiglie. Figli di Ruben, primogenito
d'Israele: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi; queste sono le famiglie di Ruben.
[15]Figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul,
figlio della Cananea; queste sono le famiglie di Simeone.
[16]Questi sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro generazioni:
Gherson, Keat, Merari. Ora gli anni della vita di Levi furono centotrentasette.
[17]Figli di Gherson: Libni e Simei secondo le loro famiglie.
[18]Figli di Keat: Amran, Isear, Ebron e Uzziel. Ora gli anni
della vita di Keat furono centotrentatrè.
[19]Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di
Levi secondo le loro generazioni.
[20]Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì
Aronne e Mosè. Ora gli anni della vita di Amram furono centotrentasette.
[21]Figli di Isear: Core, Nefeg e Zicri.
[22]Figli di Uzziel: Misael, Elsafan, Sitri.
[23]Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab, sorella
di Nacason, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar.
[24]Figli di Core: Assir, Elkana e Abiasaf; queste sono le famiglie
dei Coreiti.
[25]Eleazaro, figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di
Putiel, la quale gli partorì Pincas. Questi sono i capi delle casate
dei leviti, ordinati con le loro famiglie.
[26]Sono questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore
disse: «Fate uscire dal paese d'Egitto gli Israeliti, secondo le
loro schiere!».
[27]Questi dissero al faraone re d'Egitto di lasciar uscire dall'Egitto
gli Israeliti: Sono Mosè e Aronne.
Ripresa del racconto della vocazione di Mosè
[28]Questo avvenne quando il Signore parlò a Mosè
nel paese di Egitto: [29]il Signore disse a Mosè: «Io
sono il Signore! Riferisci al faraone, re d'Egitto, quanto io ti dico».
[30]Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco ho
la parola impacciata e come il faraone vorrà ascoltarmi?».
Esodo - Capitolo 7
3. LE PIAGHE D'EGITTO. LA PASQUA
Il bastone cambiato in serpente
[1]Il Signore disse a Mosè: «Vedi, io ti ho posto a
far le veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il
tuo profeta. [2]Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne,
tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli
Israeliti dal suo paese. [3]Ma io indurirò il cuore del faraone
e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto.
[4]Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano
contro l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le
mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento di grandi
castighi. [5]Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore,
quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di
mezzo a loro gli Israeliti!».
[6]Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro
comandato; operarono esattamente così. [7]Mosè aveva
ottant'anni e Aronne ottantatrè, quando parlarono al faraone.
[8]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: [9]«Quando
il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai
ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà
un serpente!». [10]Mosè e Aronne vennero dunque dal
faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò
il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un
serpente. [11]Allora il faraone convocò i sapienti e gli
incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono
la stessa cosa. [12]Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni
divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni.
[13]Però il cuore del faraone si ostinò e non diede
loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
1a piaga: l'acqua cambiata in sangue
[14]Poi il Signore disse a Mosè: «Il cuore del faraone
è irremovibile: si è rifiutato di lasciar partire il popolo.
[15]Và dal faraone al mattino quando uscirà verso
le acque. Tu starai davanti a lui sulla riva del Nilo, tenendo in mano
il bastone che si è cambiato in serpente. [16]Gli riferirai:
Il Signore, il Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia partire il
mio popolo, perché possa servirmi nel deserto; ma tu finora non
hai obbedito. [17]Dice il Signore: Da questo fatto saprai che io
sono il Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io batto un colpo
sulle acque che sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue. [18]I
pesci che sono nel Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido,
così che gli Egiziani non potranno più bere le acque del
Nilo!». [19]Il Signore disse a Mosè: «Comanda
ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle acque degli Egiziani,
sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro raccolte di acqua; diventino
sangue, e ci sia sangue in tutto il paese d'Egitto, perfino nei recipienti
di legno e di pietra!».
[20]Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il
Signore: Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel
Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano
nel Nilo si mutarono in sangue. [21]I pesci che erano nel Nilo morirono
e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono
più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto. [22]Ma
i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il cuore
del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva
predetto il Signore. [23]Il faraone voltò le spalle e rientrò
nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto. [24]Tutti
gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo per attingervi acqua
da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo. [25]Sette
giorni trascorsero dopo che il Signore aveva colpito il Nilo.
2a piaga: le rane
[26]Poi il Signore disse a Mosè: «Và a riferire
al faraone: Dice il Signore: Lascia andare il mio popolo perché
mi possa servire! [27]Se tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io
colpirò tutto il tuo territorio con le rane: [28]il Nilo
comincerà a pullulare di rane; esse usciranno, ti entreranno in
casa, nella camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei tuoi ministri
e tra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie. [29]Contro
di te e contro tutti i tuoi ministri usciranno le rane».
Esodo - Capitolo 8
[1]Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne:
Stendi la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni
e fà uscire le rane sul paese d'Egitto!». [2]Aronne
stese la mano sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese
d'Egitto.
[3]Ma i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e
fecero uscire le rane sul paese d'Egitto. [4]Il faraone fece chiamare
Mosè e Aronne e disse: «Pregate il Signore, perché
allontani le rane da me e dal mio popolo; io lascerò andare il popolo,
perché possa sacrificare al Signore!». [5]Mosè
disse al faraone: «Fammi l'onore di comandarmi per quando io devo
pregare in favore tuo e dei tuoi ministri e del tuo popolo, per liberare
dalle rane te e le tue case, in modo che ne rimangano soltanto nel Nilo».
[6]Rispose: «Per domani». Riprese: «Secondo la
tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al Signore,
nostro Dio, [7]le rane si ritireranno da te e dalle tue case, dai
tuoi servitori e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo».
[8]Mosè e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè
supplicò il Signore riguardo alle rane, che aveva mandate contro
il faraone. [9]Il Signore operò secondo la parola di Mosè
e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. [10]Le raccolsero
in tanti mucchi e il paese ne fu ammorbato. [11]Ma il faraone vide
ch'era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro ascolto,
secondo quanto aveva predetto il Signore.
3a piaga: le zanzare
[12]Quindi il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne:
Stendi il tuo bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà
in zanzare in tutto il paese d'Egitto». [13]Così fecero:
Aronne stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere della
terra e infierirono le zanzare sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere
del paese si era mutata in zanzare in tutto l'Egitto. [14]I maghi
fecero la stessa cosa con le loro magie, per produrre zanzare, ma non riuscirono
e le zanzare infierivano sugli uomini e sulle bestie. [15]Allora
i maghi dissero al faraone: «E' il dito di Dio!». Ma il cuore
del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo quanto aveva
predetto il Signore.
4a piaga: i mosconi
[16]Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino
e presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai:
Dice il Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire!
[17]Se tu non lasci partire il mio popolo, ecco manderò su
di te, sui tuoi ministri, sul tuo popolo e sulle tue case i mosconi: le
case degli Egiziani saranno piene di mosconi e anche il suolo sul quale
essi si trovano. [18]Ma in quel giorno io eccettuerò il paese
di Gosen, dove dimora il mio popolo, in modo che là non vi siano
mosconi, perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese!
[19]Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo
popolo. Domani avverrà questo segno».
[20]Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi
entrò nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in
tutto il paese d'Egitto; la regione era devastata a causa dei mosconi.
[21]Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Andate
a sacrificare al vostro Dio nel paese!». [22]Ma rispose Mosè:
«Non è opportuno far così perché quello che
noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli Egiziani.
Se noi facciamo un sacrificio abominevole agli Egiziani sotto i loro occhi,
forse non ci lapideranno? [23]Andremo nel deserto, a tre giorni
di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli
ci ordinerà!». [24]Allora il faraone replicò:
«Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto.
Ma non andate troppo lontano e pregate per me». [25]Rispose
Mosè: «Ecco, uscirò dalla tua presenza e pregherò
il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal faraone, dai suoi ministri
e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, non
lasciando partire il popolo, perché possa sacrificare al Signore!».
[26]Mosè si allontanò dal faraone e pregò il
Signore. [27]Il Signore agì secondo la parola di Mosè
e allontanò i mosconi dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo:
non ne restò neppure uno. [28]Ma il faraone si ostinò
anche questa volta e non lasciò partire il popolo.
Esodo - Capitolo 9
5a piaga: mortalità del bestiame
[1]Allora il Signore si rivolse a Mosè: «Và
a riferire al faraone: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire
il mio popolo, perché mi possa servire! [2]Se tu rifiuti
di lasciarlo partire e lo trattieni ancora, [3]ecco la mano del
Signore viene sopra il tuo bestiame che è nella campagna, sopra
i cavalli, gli asini, i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, con una
peste assai grave! [4]Ma il Signore farà distinzione tra
il bestiame di Israele e quello degli Egiziani, così che niente
muoia di quanto appartiene agli Israeliti». [5]Il Signore
fissò la data, dicendo: «Domani il Signore compirà
questa cosa nel paese!». [6]Appunto il giorno dopo, il Signore
compì questa cosa: morì tutto il bestiame degli Egiziani,
ma del bestiame degli Israeliti non morì neppure un capo. [7]Il
faraone mandò a vedere ed ecco neppur un capo era morto del bestiame
d'Israele. Ma il cuore del faraone rimase ostinato e non lasciò
partire il popolo.
6a piaga: le ulcere
[8]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Procuratevi
una manciata di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in
aria sotto gli occhi del faraone. [9]Essa diventerà un pulviscolo
diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli uomini e sulle
bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto». [10]Presero
dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del faraone, Mosè
la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni
su uomini e bestie. [11]I maghi non poterono stare alla presenza
di Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli
Egiziani. [12]Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone,
il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva predetto a Mosè.
7a piaga: la grandine
[13]Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino,
presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei:
Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! [14]Perché
questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi
ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è
come me su tutta la terra. [15]Se fin da principio io avessi steso
la mano per colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai cancellato
dalla terra; [16]invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la
mia potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra. [17]Ancora
ti opponi al mio popolo e non lo lasci partire! [18]Ecco, io faccio
cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era
mai stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi. [19]Manda
dunque fin d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna.
Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e
che non saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi
moriranno». [20]Chi tra i ministri del faraone temeva il Signore
fece ricoverare nella casa i suoi schiavi e il suo bestiame; [21]chi
invece non diede retta alla parola del Signore lasciò schiavi e
bestiame in campagna. [22]Il Signore disse a Mosè: «Stendi
la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il paese di Egitto, sugli
uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel paese di Egitto!».
[23]Mosè stese il bastone verso il cielo e il Signore mandò
tuoni e grandine; un fuoco guizzò sul paese e il Signore fece piovere
grandine su tutto il paese d'Egitto. [24]Ci furono grandine e folgori
in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi era mai
stata in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione!
[25]La grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto
era nella campagna: uomini e bestie; la grandine colpì anche tutta
l'erba della campagna e schiantò tutti gli alberi della campagna.
[26]Soltanto nel paese di Gosen, dove stavano gli Israeliti, non
vi fu grandine. [27]Allora il faraone mandò a chiamare Mosè
e Aronne e disse loro: «Questa volta ho peccato: il Signore ha ragione;
io e il mio popolo siamo colpevoli. [28]Pregate il Signore: basta
con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non resterete qui
più oltre». [29]Mosè gli rispose: «Quando
sarò uscito dalla città, stenderò le mani verso il
Signore: i tuoni cesseranno e non vi sarà più grandine, perché
tu sappia che la terra è del Signore. [30]Ma quanto a te
e ai tuoi ministri, io so che ancora non temerete il Signore Dio».
[31]Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo
era in spiga e il lino in fiore; [32]ma il grano e la spelta non
erano stati colpiti, perché tardivi. [33]Mosè si allontanò
dal faraone e dalla città; stese allora le mani verso il Signore:
i tuoni e la grandine cessarono e la pioggia non si rovesciò più
sulla terra. [34]Il faraone vide che la pioggia era cessata, come
anche la grandine e i tuoni, e allora continuò a peccare e si ostinò,
insieme con i suoi ministri. [35]Il cuore del faraone si ostinò
ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come aveva predetto il
Signore per mezzo di Mosè.
Esodo - Capitolo 10
8a piaga: le cavallette
[1]Allora il Signore disse a Mosè: «Và dal faraone,
perché io ho reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi
ministri, per operare questi miei prodigi in mezzo a loro [2]e perché
tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote
come io ho trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo a loro
e così saprete che io sono il Signore!». [3]Mosè
e Aronne entrarono dal faraone e gli dissero: «Dice il Signore, il
Dio degli Ebrei: Fino a quando rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia
partire il mio popolo, perché mi possa servire. [4]Se tu
rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò da domani
le cavallette sul tuo territorio. [5]Esse copriranno il paese, così
da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò che è
rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni
albero che germoglia nella vostra campagna. [6]Riempiranno le tue
case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani,
cosa che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da
quando furono su questo suolo fino ad oggi!». Poi voltarono le spalle
e uscirono dalla presenza del faraone. [7]I ministri del faraone
gli dissero: «Fino a quando costui resterà tra noi come una
trappola? Lascia partire questa gente perché serva il Signore suo
Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in rovina?».
[8]Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone,
che disse loro: «Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono
quelli che devono partire?». [9]Mosè disse: «Andremo
con i nostri giovani e i nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il
nostro bestiame e le nostre greggi perché per noi è una festa
del Signore». [10]Rispose: «Il Signore sia con voi,
come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi
avete di mira un progetto malvagio. [11]Così non va! Partite
voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate questo!».
Li allontanarono dal faraone. [12]Allora il Signore disse a Mosè:
«Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano
il paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!».
[13]Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore
diresse sul paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte.
Quando fu mattina, il vento di oriente aveva portato le cavallette. [14]Le
cavallette assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto
il territorio d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai
state prima, né vi furono in seguito. [15]Esse coprirono
tutto il paese, così che il paese ne fu oscurato; divorarono ogni
erba della terra e ogni frutto d'albero che la grandine aveva risparmiato:
nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei campi in tutto il paese
di Egitto. [16]Il faraone allora convocò in fretta Mosè
e Aronne e disse: «Ho peccato contro il Signore, vostro Dio, e contro
di voi. [17]Ma ora perdonate il mio peccato anche questa volta e
pregate il Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa
morte!».
[18]Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore.
[19]Il Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare
dal mare con grande forza: esso portò via le cavallette e le abbattè
nel Mare Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto il territorio di
Egitto. [20]Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il
quale non lasciò partire gli Israeliti.
9a piaga: le tenebre
[21]Poi il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso
il cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!».
[22]Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre
su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni. [23]Non si vedevano
più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere
dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano.
[24]Allora il faraone convocò Mosè e disse: «Partite,
servite il Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche
i vostri bambini potranno partire con voi». [25]Rispose Mosè:
«Anche tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e
noi li offriremo al Signore nostro Dio. [26]Anche il nostro bestiame
partirà con noi: neppure un'unghia ne resterà qui. Perché
da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro
Dio, e noi non sapremo come servire il Signore finché non saremo
arrivati in quel luogo». [27]Ma il Signore rese ostinato il
cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire. [28]Gli
rispose dunque il faraone: «Vattene da me! Guardati dal ricomparire
davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai».
[29]Mosè disse: «Hai parlato bene: non vedrò
più la tua faccia!».
Esodo - Capitolo 11
Annuncio della morte dei primogeniti
[1]Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò
contro il faraone e l'Egitto; dopo, egli vi lascerà partire di qui.
Vi lascerà partire senza restrizione, anzi vi caccerà via
di qui. [2]Dì dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino
e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d'argento e oggetti
d'oro».
[3]Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore
agli occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato
nel paese d'Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
[4]Mosè riferì: «Dice il Signore: Verso la
metà della notte io uscirò attraverso l'Egitto: [5]morirà
ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede
sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni
primogenito del bestiame. [6]Un grande grido si alzerà in
tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà
mai più. [7]Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane
punterà la lingua, né contro uomini, né contro bestie,
perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele.
[8]Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno
davanti a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io
uscirò!». Mosè acceso di collera, si allontanò
dal faraone.
[9]Il Signore aveva appunto detto a Mosè: «Il faraone
non vi ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi
nel paese d'Egitto». [10]Mosè e Aronne avevano fatto
tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato
il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti
dal suo paese.
Esodo - Capitolo 12
La pasqua
[1]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto:
[2]«Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà
per voi il primo mese dell'anno. [3]Parlate a tutta la comunità
di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello
per famiglia, un agnello per casa. [4]Se la famiglia fosse troppo
piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al
più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete
come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può
mangiarne. [5]Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato
nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre [6]e
lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea
della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. [7]Preso
un pò del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave
delle case, in cui lo dovranno mangiare. [8]In quella notte ne mangeranno
la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare.
[9]Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo
arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. [10]Non
ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà
avanzato lo brucerete nel fuoco. [11]Ecco in qual modo lo mangerete:
con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete
in fretta. E' la pasqua del Signore! [12]In quella notte io passerò
per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto,
uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto.
Io sono il Signore! [13]Il sangue sulle vostre case sarà
il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò
oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò
il paese d'Egitto. [14]Questo giorno sarà per voi un memoriale;
lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo
celebrerete come un rito perenne.
La festa degli azzimi
[15]Per sette giorni voi mangerete azzimi.
Gia dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché
chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo,
quella persona sarà eliminata da Israele.
[16]Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo
giorno una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà
alcun lavoro; potrà esser preparato solo ciò che deve essere
mangiato da ogni persona.
[17]Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno
io ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo
giorno di generazione in generazione come rito perenne. [18]Nel
primo mese, il giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi
fino al ventuno del mese, alla sera.
[19]Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre
case, perché chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato
dalla comunità di Israele, forestiero o nativo del paese. [20]Non
mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangerete azzimi».
Prescrizioni per la pasqua
[21]Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse
loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra
famiglia e immolate la pasqua. [22]Prenderete un fascio di issòpo,
lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l'architrave
e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla
porta della sua casa fino al mattino. [23]Il Signore passerà
per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti:
allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà
allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. [24]Voi
osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli
per sempre. [25]Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore
vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. [26]Allora
i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? [27]Voi
direte loro: E' il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è
passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto
e salvò le nostre case».
Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
[28]Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò
che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi
fecero.
10a piaga: morte dei primogeniti
[29]A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese
d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito
del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame.
[30]Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri
e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché
non c'era casa dove non ci fosse un morto!
[31]Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte
e disse: «Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti!
Andate a servire il Signore come avete detto. [32]Prendete anche
il vostro bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite
anche me!». [33]Gli Egiziani fecero pressione sul popolo,
affrettandosi a mandarli via dal paese, perché dicevano: «Stiamo
per morire tutti!». [34]Il popolo portò con sé
la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte
nei mantelli.
Spogliazione degli Egiziani
[35]Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero
dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. [36]Il Signore
fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani,
i quali annuirono alle loro richieste. Così essi spogliarono gli
Egiziani.
Partenza di Israele
[37]Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero
di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. [38]Inoltre
una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi
e armenti in gran numero. [39]Fecero cuocere la pasta che avevano
portata dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata:
erano infatti stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare;
neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
[40]Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto
fu di quattrocentotrent'anni. [41]Al termine dei quattrocentotrent'anni,
proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese
d'Egitto. [42]Notte di veglia fu questa per il Signore per farli
uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore
del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
Prescrizioni sulla pasqua
[43]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Questo è
il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.
[44]Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai
e allora ne potrà mangiare.
[45]L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.
[46]In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne
fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso.
[47]Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. [48]Se
un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua
del Signore, sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà
per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso
ne deve mangiare.
[49]Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero,
che è domiciliato in mezzo a voi».
[50]Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva
ordinato a Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono.
[51]Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti
dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere.
Esodo - Capitolo 13
I primogeniti e gli azzimi
[1]Il Signore disse a Mosè: [2]«Consacrami ogni
primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini
o di animali -: esso appartiene a me».
[3]Mosè disse al popolo: «Ricordati di questo giorno,
nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché
con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi
ciò che è lievitato. [4]Oggi voi uscite nel mese di
Abib. [5]Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese
del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, dell'Eveo e del Gebuseo, che ha
giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorre latte e miele, allora
tu compirai questo rito in questo mese.
[6]Per sette giorni mangerai azzimi.
Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore.
[7]Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà
presso di te ciò che è lievitato; non ci sarà presso
di te il lievito, entro tutti i tuoi confini.
[8]In quel giorno tu istruirai tuo figlio: E' a causa di quanto
ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto.
[9]Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi
occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano
potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto. [10]Osserverai
questo rito alla sua ricorrenza ogni anno.
Ancora i primogeniti
[11]Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del
Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato
in possesso, [12]tu riserverai per il Signore ogni primogenito del
seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile, appartiene
al Signore. [13]Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante
un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca.
Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli. [14]Quando
tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli
risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto,
dalla condizione servile. [15]Poiché il faraone si ostinava
a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel paese
d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per
questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di
sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. [16]Questo
sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi
occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire
dall'Egitto».
4. L'USCITA DALL'EGITTO
Partenza degli Israeliti
[17]Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo
condusse per la strada del paese dei Filistei, benché fosse più
corta, perché Dio pensava: «Altrimenti il popolo, vedendo
imminente la guerra, potrebbe pentirsi e tornare in Egitto». [18]Dio
guidò il popolo per la strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli
Israeliti, ben armati uscivano dal paese d'Egitto. [19]Mosè
prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto
giurare solennemente gli Israeliti: «Dio, certo, verrà a visitarvi;
voi allora vi porterete via le mie ossa». [20]Partirono da
Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. [21]Il Signore
marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli
sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro
luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. [22]Di
giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né
la colonna di fuoco durante la notte.
Esodo - Capitolo 14
Da Etam al mar Rosso
[1]Il Signore disse a Mosè: [2]«Comanda agli
Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, tra
Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di fronte ad esso vi accamperete
presso il mare. [3]Il faraone penserà degli Israeliti: Vanno
errando per il paese; il deserto li ha bloccati! [4]Io renderò
ostinato il cuore del faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò
la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli
Egiziani sapranno che io sono il Signore!».
Essi fecero in tal modo.
Gli Egiziani inseguono Israele
[5]Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito,
il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero:
«Che abbiamo fatto, lasciando partire Israele, così che più
non ci serva!».
[6]Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi
soldati.
[7]Prese poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto
con i combattenti sopra ciascuno di essi. [8]Il Signore rese ostinato
il cuore del faraone, re di Egitto, il quale inseguì gli Israeliti
mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. [9]Gli Egiziani li
inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare:
tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito
si trovarono presso Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon.
[10]Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi:
ecco, gli Egiziani muovevano il campo dietro di loro! Allora gli Israeliti
ebbero grande paura e gridarono al Signore. [11]Poi dissero a Mosè:
«Forse perché non c'erano sepolcri in Egitto ci hai portati
a morire nel deserto? Che hai fatto, portandoci fuori dall'Egitto? [12]Non
ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché
è meglio per noi servire l'Egitto che morire nel deserto?».
[13]Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e
vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché gli
Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più! [14]Il
Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli».
Miracolo del mare
[15]Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso
di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. [16]Tu intanto
alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli
Israeliti entrino nel mare all'asciutto. [17]Ecco io rendo ostinato
il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri
la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui
suoi cavalieri. [18]Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore,
quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri
e i suoi cavalieri».
[19]L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele,
cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si
mosse e dal davanti passò indietro. [20]Venne così
a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la
nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte;
così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la
notte.
[21]Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante
tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo
asciutto; le acque si divisero. [22]Gli Israeliti entrarono nel
mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a
sinistra. [23]Gli Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli del
faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro di loro in mezzo
al mare.
[24]Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco
e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in
rotta. [25]Frenò le ruote dei loro carri, così che
a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo
di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro
gli Egiziani!».
[26]Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul
mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri».
[27]Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del
mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo,
gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al
mare. [28]Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri
di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele:
non ne scampò neppure uno. [29]Invece gli Israeliti avevano
camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro
una muraglia a destra e a sinistra. [30]In quel giorno il Signore
salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani
morti sulla riva del mare; [31]Israele vide la mano potente con
la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo temette il
Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè.
Esodo - Capitolo 15
Canto di vittoria
[1]Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al
Signore e dissero:
«Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato,
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere.
[2]Mia forza e mio canto è il Signore,
egli mi ha salvato.
E' il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre
e lo voglio esaltare!
[3]Il Signore è prode in guerra,
si chiama Signore.
[4]I carri del faraone e il suo esercito
ha gettato nel mare
e i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mare Rosso.
[5]Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
[6]La tua destra, Signore,
terribile per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;
[7]con sublime grandezza
abbatti i tuoi avversari,
scateni il tuo furore
che li divora come paglia.
[8]Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde
come un argine,
si rappresero gli abissi
in fondo al mare.
[9]Il nemico aveva detto:
Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!
[10]Soffiasti con il tuo alito:
il mare li coprì,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.
[11]Chi è come te fra gli dei, Signore?
Chi è come te,
maestoso in santità,
tremendo nelle imprese,
operatore di prodigi?
[12]Stendesti la destra:
la terra li inghiottì.
[13]Guidasti con il tuo favore
questo popolo che hai riscattato,
lo conducesti con forza
alla tua santa dimora.
[14]Hanno udito i popoli e tremano;
dolore incolse gli abitanti della Filistea.
[15]Gia si spaventano i capi di Edom,
i potenti di Moab li prende il timore;
tremano tutti gli abitanti di Canaan.
[16]Piombano sopra di loro
la paura e il terrore;
per la potenza del tuo braccio
restano immobili come pietra,
finché sia passato il tuo popolo, Signore,
finché sia passato questo tuo popolo
che ti sei acquistato.
[17]Lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua sede,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
[18]Il Signore regna
in eterno e per sempre!».
[19]Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi
cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi
le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto
in mezzo al mare. [20]Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne,
prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani,
formando cori di danze. [21]Maria fece loro cantare il ritornello:
«Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!».
II. IL CAMMINO NEL DESERTO
Mara
[22]Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso
ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel
deserto e non trovarono acqua. [23]Arrivarono a Mara, ma non potevano
bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state
chiamate Mara. [24]Allora il popolo mormorò contro Mosè:
«Che berremo?». [25]Egli invocò il Signore, il
quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua
divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un
diritto; in quel luogo lo mise alla prova. [26]Disse: «Se
tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è
retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai
tutte le sue leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità
che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui
che ti guarisce!». [27]Poi arrivarono a Elim, dove sono dodici
sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l'acqua.
Esodo - Capitolo 16
La manna e le quaglie
[1]Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli
Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai,
il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto.
[2]Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò
contro Mosè e contro Aronne. [3]Gli Israeliti dissero loro:
«Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo
seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà!
Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta
questa moltitudine».
[4]Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto
per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne
ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova,
per vedere se cammina secondo la mia legge o no. [5]Ma il sesto
giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà
il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno».
[6]Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa
sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; [7]domani
mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le
vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché
mormoriate contro di noi?». [8]Mosè disse: «Quando
il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina
il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso
le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che
cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il
Signore».
[9]Mosè disse ad Aronne: «Dà questo comando
a tutta la comunità degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza
del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!».
[10]Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti,
essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve
nella nube.
[11]Il Signore disse a Mosè: [12]«Ho inteso
la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete
carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore
vostro Dio». [13]Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono
l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all'accampamento.
[14]Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie
del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la
brina sulla terra. [15]Gli Israeliti la videro e si dissero l'un
l'altro: «Man hu: che cos'è?», perché
non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «E' il pane
che il Signore vi ha dato in cibo.
[16]Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno
può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone
con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda».
[17]Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto
chi poco. [18]Si misurò con l'omer: colui che ne aveva
preso di più, non ne aveva di troppo, colui che ne aveva preso di
meno non ne mancava: avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne.
[19]Poi Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare
fino al mattino». [20]Essi non obbedirono a Mosè e
alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì.
Mosè si irritò contro di loro.
[21]Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto
ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.
[22]Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane,
due omer a testa. Allora tutti i principi della comunità
vennero ad informare Mosè. [23]E disse loro: «E' appunto
ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato, riposo assoluto
consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò
che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino
a domani mattina».
[24]Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato
Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi.
[25]Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché
è sabato in onore del Signore: oggi non lo troverete nella campagna.
[26]Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato:
non ve ne sarà».
[27]Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne,
ma non ne trovarono. [28]Disse allora il Signore a Mosè:
«Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi?
[29]Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli
vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al
proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova».
[30]Il popolo dunque riposò nel settimo giorno.
[31]La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme
del coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele.
[32]Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore:
Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché
vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti
uscire dal paese d'Egitto».
[33]Mosè disse quindi ad Aronne: «Prendi un'urna
e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore
e conservala per i vostri discendenti».
[34]Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne
la depose per conservarla davanti alla Testimonianza.
[35]Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino
al loro arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché
furono arrivati ai confini del paese di Canaan. [36]L'omer
è la decima parte di un efa.
Esodo - Capitolo 17
L'acqua scaturita dalla roccia
[1]Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento
dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa,
e si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo.
[2]Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua
da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate
con me? Perché mettete alla prova il Signore?». [3]In
quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il
popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché
ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli
e il nostro bestiame?». [4]Allora Mosè invocò
l'aiuto del Signore, dicendo: «Che farò io per questo popolo?
Ancora un poco e mi lapideranno!». [5]Il Signore disse a Mosè:
«Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele.
Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e và! [6]Ecco,
io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla
roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè
così fece sotto gli occhi degli anziani d'Israele. [7]Si
chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti
e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore
è in mezzo a noi sì o no?».
Combattimento contro Amalek
[8]Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. [9]Mosè
disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia
contro Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in
mano il bastone di Dio». [10]Giosuè eseguì quanto
gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè,
Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. [11]Quando Mosè
alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava
cadere, era più forte Amalek. [12]Poiché Mosè
sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono
sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte
e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani
rimasero ferme fino al tramonto del sole. [13]Giosuè sconfisse
Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada. [14]Allora
il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo per ricordo nel libro
e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto
la memoria di Amalek sotto il cielo!».
[15]Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò
«Il Signore è il mio vessillo» [16]e disse:
«Una mano s'è levata sul trono del Signore:
vi sarà guerra del Signore contro Amalek
di generazione in generazione!».
Esodo - Capitolo 18
Incontro di Ietro e di Mosè
[1]Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere
quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come
il Signore aveva fatto uscire Israele dall'Egitto. [2]Allora Ietro
prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva
rimandata, [3]e insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava
Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra
straniera», [4]e l'altro si chiamava Eliezer, perché
«Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato
dalla spada del faraone». [5]Ietro dunque, suocero di Mosè,
con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era
accampato, presso la montagna di Dio. [6]Egli fece dire a Mosè:
«Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i
suoi due figli!». [7]Mosè andò incontro al suocero,
si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l'uno
della salute dell'altro ed entrarono sotto la tenda. [8]Mosè
raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli
Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante
il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. [9]Ietro gioì
di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva
liberato dalla mano degli Egiziani. [10]Disse Ietro: «Benedetto
sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano
del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell'Egitto! [11]Ora
io so che il Signore è più grande di tutti gli dei, poiché
egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi
si vantavano». [12]Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì
un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d'Israele
e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio.
Istituzione dei giudici
[13]Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo
e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera.
[14]Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse:
«Che cos'è questo che fai per il popolo? Perché siedi
tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?».
[15]Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo
viene da me per consultare Dio. [16]Quando hanno qualche questione,
vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e l'altro e faccio conoscere
i decreti di Dio e le sue leggi». [17]Il suocero di Mosè
gli disse: «Non va bene quello che fai! [18]Finirai per soccombere,
tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo
pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. [19]Ora ascoltami:
ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu stà davanti a Dio
in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. [20]A loro spiegherai
i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare
e le opere che devono compiere. [21]Invece sceglierai tra tutto
il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità
e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia,
capi di cinquantine e capi di decine. [22]Essi dovranno giudicare
il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante,
la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così
ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. [23]Se tu
fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo
popolo arriverà in pace alla sua mèta».
[24]Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto
gli aveva suggerito. [25]Mosè dunque scelse uomini capaci
in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di
migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. [26]Essi
giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili
li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari
minori. [27]Poi Mosè congedò il suocero, il quale
tornò al suo paese.
Esodo - Capitolo 19
III. L'ALLEANZA SUL SINAI
1. L'ALLEANZA E IL DECALOGO
Arrivo al Sinai
[1]Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di Egitto,
proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. [2]Levato
l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si accamparono;
Israele si accampò davanti al monte.
Promessa dell'alleanza
[3]Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò
dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai
agli Israeliti: [4]Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto
all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire
fino a me. [5]Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete
la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli,
perché mia è tutta la terra! [6]Voi sarete per me
un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti».
[7]Mosè andò, convocò gli anziani del popolo
e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore.
[8]Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore
ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e
riferì le parole del popolo.
Preparazione dell'alleanza
[9]Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire
verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io
parlerò con te e credano sempre anche a te».
Mosè riferì al Signore le parole del popolo.
[10]Il Signore disse a Mosè: «Và dal popolo
e purificalo oggi e domani: lavino le loro vesti [11]e si tengano
pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà
sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo. [12]Fisserai per
il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte
e dal toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo
a morte.
[13]Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà
essere lapidato o colpito con tiro di arco.
Animale o uomo non dovrà sopravvivere.
Quando suonerà il corno, allora soltanto essi potranno salire
sul monte».
[14]Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece purificare
il popolo ed essi lavarono le loro vesti. [15]Poi disse al popolo:
«Siate pronti in questi tre giorni: non unitevi a donna».
La teofonia
[16]Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni,
lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto
il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore.
[17]Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento
incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
[18]Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso
era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una
fornace: tutto il monte tremava molto. [19]Il suono della tromba
diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva
con voce di tuono.
[20]Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del
monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè
salì.
[21]Poi il Signore disse a Mosè: «Scendi, scongiura
il popolo di non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà
una moltitudine! [22]Anche i sacerdoti, che si avvicinano al Signore,
si tengano in stato di purità, altrimenti il Signore si avventerà
contro di loro!».
[23]Mosè disse al Signore: «Il popolo non può
salire al monte Sinai, perché tu stesso ci hai avvertiti dicendo:
Fissa un limite verso il monte e dichiaralo sacro».
[24]Il Signore gli disse: «Và, scendi, poi salirai
tu e Aronne con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire
verso il Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!».
[25]Mosè scese verso il popolo e parlò.
Esodo - Capitolo 20
Il decalogo
[1]Dio allora pronunciò tutte queste parole:
[2]«Io
sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla
condizione di schiavitù: [3]non avrai altri dei di fronte
a me. [4]Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò
che è lassù nel cielo né di ciò che è
quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle
acque sotto la terra. [5]Non ti prostrerai davanti a loro e non
li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso,
che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta
generazione, per coloro che mi odiano, [6]ma che dimostra il suo
favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i
miei comandi.
[7]Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché
il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
[8]Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: [9]sei
giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; [10]ma il settimo giorno
è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro,
né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il
tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né
il forestiero che dimora presso di te. [11]Perché in sei
giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è
in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore
ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
[12]Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino
i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
[13]Non uccidere.
[14]Non commettere adulterio.
[15]Non rubare.
[16]Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
[17]Non desiderare la casa del tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo,
né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino,
né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
[18]Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del
corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne
lontano.
[19]Allora dissero a Mosè: «Parla tu a noi e noi
ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!».
[20]Mosè disse al popolo: «Non abbiate timore: Dio
è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi
sia sempre presente e non pecchiate».
[21]Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò
verso la nube oscura, nella quale era Dio.
2. IL CODICE DELL'ALLEANZA
Legge dell'altare
[22]Il Signore disse a Mosè: «Dirai agli Israeliti:
Avete visto che vi ho parlato dal cielo! [23]Non fate dei d'argento
e dei d'oro accanto a me: non fatene per voi! [24]Farai per me un
altare di terra e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici
di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò
ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò. [25]Se
tu mi fai un altare di pietra, non lo costruirai con pietra tagliata, perché
alzando la tua lama su di essa, tu la renderesti profana. [26]Non
salirai sul mio altare per mezzo di gradini, perché là non
si scopra la tua nudità.
Esodo - Capitolo 21
Leggi sugli schiavi
[1]Queste sono le norme che tu esporrai loro.
[2]Quando tu
avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni
e nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto. [3]Se
è entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie
se ne andrà con lui. [4]Se il suo padrone gli ha dato moglie
e questa gli ha partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno
proprietà del padrone ed egli se ne andrà solo. [5]Ma
se lo schiavo dice: Io sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai
miei figli; non voglio andarmene in libertà, [6]allora il
suo padrone lo condurrà davanti a Dio, lo farà accostare
al battente o allo stipite della porta e gli forerà l'orecchio con
la lesina; quegli sarà suo schiavo per sempre.
[7]Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa
non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi. [8]Se essa
non piace al padrone, che così non se la prende come concubina,
la farà riscattare. Comunque egli non può venderla a gente
straniera, agendo con frode verso di lei. [9]Se egli la vuol dare
come concubina al proprio figlio, si comporterà nei suoi riguardi
secondo il diritto delle figlie. [10]Se egli ne prende un'altra
per sé, non diminuirà alla prima il nutrimento, il vestiario,
la coabitazione. [11]Se egli non fornisce a lei queste cose, essa
potrà andarsene, senza che sia pagato il prezzo del riscatto.
Omicidio
[12]Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà
messo a morte. [13]Però per colui che non ha teso insidia,
ma che Dio gli ha fatto incontrare, io ti fisserò un luogo dove
potrà rifugiarsi. [14]Ma, quando un uomo attenta al suo prossimo
per ucciderlo con inganno, allora lo strapperai anche dal mio altare, perché
sia messo a morte.
[15]Colui che percuote suo padre o sua madre sarà messo
a morte.
[16]Colui che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova ancora
in mano a lui, sarà messo a morte.
[17]Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo
a morte.
Colpi e ferite
[18]Quando alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo prossimo
con una pietra o con il pugno e questi non è morto, ma debba mettersi
a letto, [19]se poi si alza ed esce con il bastone, chi lo ha colpito
sarà ritenuto innocente, ma dovrà pagare il riposo forzato
e procurargli le cure.
[20]Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la
sua schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta. [21]Ma
se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché
è acquisto del suo denaro.
[22]Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta,
così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà
un'ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole
pagherà attraverso un arbitrato. [23]Ma se segue una disgrazia,
allora pagherai vita per vita: [24]occhio per occhio, dente per
dente, mano per mano, piede per piede, [25]bruciatura per bruciatura,
ferita per ferita, livido per livido.
[26]Quando un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della
sua schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso
dell'occhio. [27]Se fa cadere il dente del suo schiavo o della sua
schiava, gli darà la libertà in compenso del dente.
[28]Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna
e ne segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà
la carne. Però il proprietario del bue è innocente.
[29]Ma se il bue era solito cozzare con le corna gia prima e
il padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito, se ha causato la
morte di un uomo o di una donna, il bue sarà lapidato e anche il
suo padrone dev'essere messo a morte. [30]Se invece gli viene imposta
una compensazione, egli pagherà il riscatto della propria vita,
secondo quanto gli verrà imposto. [31]Se cozza con le corna
contro un figlio o se cozza contro una figlia, si procederà nella
stessa maniera.
[32]Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava,
si pagheranno al padrone trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato.
[33]Quando un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un
uomo scava una cisterna e non la copre, se vi cade un bue o un asino, [34]il
proprietario della cisterna deve dare l'indennizzo: verserà il denaro
al padrone della bestia e l'animale morto gli apparterrà.
[35]Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo
e ne causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne divideranno il
prezzo; si divideranno anche la bestia morta. [36]Ma se è
notorio che il bue cozzava gia prima e il suo padrone non lo ha custodito,
egli dovrà dare come indennizzo bue per bue e la bestia morta gli
apparterrà.
Furti di animali
[37]Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo
vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il
bue e quattro capi di bestiame per il montone.
Esodo - Capitolo 22
[1]Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una breccia
in un muro e viene colpito e muore, non vi è vendetta di sangue.
[2]Ma se il sole si era gia alzato su di lui, a suo riguardo vi
è vendetta di sangue.
Il ladro dovrà dare l'indennizzo: se non avrà di che pagare,
sarà venduto in compenso dell'oggetto rubato. [3]Se si trova
ancora in vita e in suo possesso ciò che è stato rubato,
si tratti di bue, di asino o di montone, restituirà il doppio.
Delitti che esigono un indennizzo
[4]Quando un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e lascia
che il suo bestiame vada a pascolare nel campo altrui, deve dare l'indennizzo
con il meglio del suo campo e con il meglio della sua vigna.
[5]Quando un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli spinosi,
se viene bruciato un mucchio di covoni o il grano in spiga o il grano in
erba, colui che ha provocato l'incendio darà l'indennizzo.
[6]Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo argento
od oggetti e poi nella casa di questo uomo viene commesso un furto, se
si trova il ladro, restituirà il doppio. [7]Se il ladro non
si trova, il padrone della casa si accosterà a Dio per giurare che
non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo.
[8]Qualunque sia l'oggetto di una frode, si tratti di un bue,
di un asino, di un montone, di una veste, di qualunque oggetto perduto,
di cui uno dice: «E' questo!», la causa delle due parti andrà
fino a Dio: colui che Dio dichiarerà colpevole restituirà
il doppio al suo prossimo.
[9]Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino
o un bue o un capo di bestiame minuto o qualsiasi bestia, se la bestia
è morta o si è prodotta una frattura o è stata rapita
senza testimone, [10]tra le due parti interverrà un giuramento
per il Signore, per dichiarare che il depositario non ha allungato la mano
sulla proprietà del suo prossimo. Il padrone della bestia accetterà
e l'altro non dovrà restituire. [11]Ma se la bestia è
stata rubata quando si trovava presso di lui, pagherà l'indennizzo
al padrone di essa. [12]Se invece è stata sbranata, la porterà
in testimonianza e non dovrà dare l'indennizzo per la bestia sbranata.
[13]Quando un uomo prende in prestito dal suo prossimo una bestia
e questa si è prodotta una frattura o è morta in assenza
del padrone, dovrà pagare l'indennizzo. [14]Ma se il padrone
si trova presente, non deve restituire; se si tratta di una bestia presa
a nolo, la sua perdita è compensata dal prezzo del noleggio.
Violenza a una vergine
[15]Quando un uomo seduce una vergine non ancora fidanzata e pecca
con lei, ne pagherà la dote nuziale ed essa diverrà sua moglie.
[16]Se il padre di lei si rifiuta di dargliela, egli dovrà
versare una somma di denaro pari alla dote nuziale delle vergini.
Leggi morali e religiose
[17]Non lascerai vivere colei che pratica la magìa.
[18]Chiunque si abbrutisce con una bestia sia messo a morte.
[19]Colui che offre un sacrificio agli dei, oltre al solo Signore,
sarà votato allo sterminio.
[20]Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché
voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
[21]Non maltratterai la vedova o l'orfano. [22]Se tu lo
maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il
suo grido, [23]la mia collera si accenderà e vi farò
morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
[24]Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente
che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli
alcun interesse.
[25]Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai
al tramonto del sole, [26]perché è la sua sola coperta,
è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo?
Altrimenti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò
il suo grido, perché io sono pietoso.
[27]Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo
popolo.
Primizie e primogeniti
[28]Non ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo granaio
e di ciò che stilla dal tuo frantoio.
Il primogenito dei tuoi figli lo darai a me.
[29]Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto:
sette giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai.
[30]Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di
una bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani.
Esodo - Capitolo 23
La giustizia. I doveri verso i nemici
[1]Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole
per essere testimone in favore di un'ingiustizia. [2]Non seguirai
la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare verso
la maggioranza, per falsare la giustizia.
[3]Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.
[4]Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi,
glieli dovrai ricondurre. [5]Quando vedrai l'asino del tuo nemico
accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con
lui ad aiutarlo.
[6]Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a
te nel suo processo.
[7]Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente
e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.
[8]Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli
occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti.
[9]Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita
del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
Anno sabbatico e sabato
[10]Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto,
[11]ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta:
ne mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno
sarà divorato dalle bestie della campagna. Così farai per
la tua vigna e per il tuo oliveto.
[12]Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno
farai riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino
e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero.
[13]Farete attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il
nome di altri dei; non si senta sulla tua bocca!
Feste d'Israele
[14]Tre volte all'anno farai festa in mio onore:
[15]Osserverai la festa degli azzimi: mangerai azzimi durante
sette giorni, come ti ho ordinato, nella ricorrenza del mese di Abib, perché
in esso sei uscito dall'Egitto.
Non si dovrà comparire davanti a me a mani vuote.
[16]Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi
lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine
dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi.
[17]Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla
presenza del Signore Dio.
[18]Non offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio
in mio onore e il grasso della vittima per la mia festa non starà
fino al mattino.
[19]Il meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla casa
del Signore, tuo Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
Promesse e istruzioni per l'ingresso in Canaan
[20]Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino
e per farti entrare nel luogo che ho preparato. [21]Abbi rispetto
della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti
non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è
in lui. [22]Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò,
io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari.
[23]Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti
farà entrare presso l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, il Cananeo,
l'Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò, [24]tu non ti prostrerai
davanti ai loro dei e non li servirai; tu non ti comporterai secondo le
loro opere, ma dovrai demolire e dovrai frantumare le loro stele.
[25]Voi servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà
il tuo pane e la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. [26]Non
vi sarà nel tuo paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti
farò giungere al numero completo dei tuoi giorni.
[27]Manderò il mio terrore davanti a te e metterò
in rotta ogni popolo in mezzo al quale entrerai; farò voltar le
spalle a tutti i tuoi nemici davanti a te.
[28]Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno
dalla tua presenza l'Eveo, il Cananeo e l'Hittita. [29]Non li scaccerò
dalla tua presenza in un solo anno, perché il paese non resti deserto
e le bestie selvatiche si moltiplichino contro di te. [30]A poco
a poco li scaccerò dalla tua presenza, finché avrai tanti
figli da occupare il paese.
[31]Stabilirò il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare
dei Filistei e dal deserto fino al fiume, perché ti consegnerò
in mano gli abitanti del paese e li scaccerò dalla tua presenza.
[32]Ma tu non farai alleanza con loro e con i loro dei; [33]essi
non abiteranno più nel tuo paese, altrimenti ti farebbero peccare
contro di me, perché tu serviresti i loro dei e ciò diventerebbe
una trappola per te».
Esodo - Capitolo 24
3. CONCLUSIONE DELL'ALLEANZA
[1]Aveva detto a Mosè: «Sali verso il Signore tu e
Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete
da lontano, [2]poi Mosè avanzerà solo verso il Signore,
ma gli altri non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui».
[3]Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole
del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse:
«Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo!».
[4]Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò
di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici
stele per le dodici tribù d'Israele. [5]Incaricò alcuni
giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi
come sacrifici di comunione, per il Signore.
[6]Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti
catini e ne versò l'altra metà sull'altare.
[7]Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza
del popolo. Dissero: «Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo
e lo eseguiremo!».
[8]Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo,
dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso
con voi sulla base di tutte queste parole!».
[9]Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta
anziani di Israele. [10]Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi
piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza
al cielo stesso. [11]Contro i privilegiati degli Israeliti non stese
la mano: essi videro Dio e tuttavia mangiarono e bevvero.
Mosè sul monte
[12]Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul
monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la
legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli».
[13]Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante,
e Mosè salì sul monte di Dio. [14]Agli anziani aveva
detto: «Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco
avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà
a loro».
[15]Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì
il monte.
[16]La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e
la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò
Mosè dalla nube.
[17]La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti
come fuoco divorante sulla cima della montagna. [18]Mosè
entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè
rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.
Esodo - Capitolo 25
4. PRESCRIZIONI SULLA COSTRUZIONE DEL SANTUARIO E SUI SUOI MINISTRI
Contributo per il santuario
[1]Il Signore disse a Mosè: [2]«Ordina agli
Israeliti che raccolgano per me un'offerta. La raccoglierete da chiunque
sia generoso di cuore. [3]Ed ecco che cosa raccoglierete da loro
come contributo: oro, argento e rame, [4]tessuti di porpora viola
e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, [5]pelle di
montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, [6]olio
per il candelabro, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, [7]pietre
di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale.
[8]Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro.
[9]Eseguirete ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo
il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi arredi.
La tenda e il suo arredamento. L'arca
[10]Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti
e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo
di altezza. [11]La rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai
e le farai intorno un bordo d'oro. [12]Fonderai per essa quattro
anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato
e due anelli sull'altro. [13]Farai stanghe di legno di acacia e
le rivestirai d'oro. [14]Introdurrai le stanghe negli anelli sui
due lati dell'arca per trasportare l'arca con esse. [15]Le stanghe
dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì.
[16]Nell'arca collocherai la Testimonianza che io ti darò.
[17]Farai il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà
due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. [18]Farai
due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità
del coperchio. [19]Fà un cherubino ad una estremità
e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di
un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. [20]I cherubini
avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio;
saranno rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte
verso il coperchio. [21]Porrai il coperchio sulla parte superiore
dell'arca e collocherai nell'arca la Testimonianza che io ti darò.
[22]Io ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò
con te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno
sull'arca della Testimonianza, ti darò i miei ordini riguardo agli
Israeliti.
Tavola dei pani dell'offerta
[23]Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti
di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [24]La
rivestirai d'oro puro e le farai intorno un bordo d'oro. [25]Le
farai attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la cornice.
[26]Le farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai quattro angoli
che costituiranno i suoi quattro piedi. [27]Gli anelli saranno contigui
alla cornice e serviranno a inserire le stanghe destinate a trasportare
la tavola. [28]Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai
d'oro; con esse si trasporterà la tavola. [29]Farai anche
i suoi accessori, piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni: li farai
d'oro puro. [30]Sulla tavola collocherai i pani dell'offerta: saranno
sempre alla mia presenza.
Il candelabro
[31]Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà
lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi
bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo.
[32]Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro
da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato.
[33]Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore
di mandorlo, con bulbo e corolla e così anche sull'altro braccio
tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così
sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro. [34]Il
fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo,
con i loro bulbi e le loro corolle: [35]un bulbo sotto i due bracci
che si dipartano da esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo
sotto i due altri bracci che si dipartano da esso; così per tutti
i sei bracci che escono dal candelabro. [36]I bulbi e i relativi
bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola
massa d'oro puro lavorata a martello.
[37]Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in
modo da illuminare lo spazio davanti ad esso. [38]I suoi smoccolatoi
e i suoi portacenere saranno d'oro puro. [39]Lo si farà con
un talento di oro puro, esso con tutti i suoi accessori.
[40]Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato
mostrato sul monte.
Esodo - Capitolo 26
La Dimora. Le stoffe e la copertura
[1]Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso ritorto,
di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di cherubini,
lavoro d'artista. [2]Lunghezza di un telo: ventotto cubiti; larghezza:
quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli. [3]Cinque
teli saranno uniti l'uno all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti
l'uno all'altro. [4]Farai cordoni di porpora viola sull'orlo del
primo telo all'estremità della sutura; così farai sull'orlo
del telo estremo nella seconda sutura. [5]Farai cinquanta cordoni
al primo telo e farai cinquanta cordoni all'estremità della seconda
sutura: i cordoni corrisponderanno l'uno all'altro. [6]Farai cinquanta
fibbie d'oro e unirai i teli l'uno all'altro mediante le fibbie, così
il tutto formerà una sola Dimora. [7]Farai poi teli di pelo
di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne farai undici
teli. [8]Lunghezza di un telo: trenta cubiti; larghezza: quattro
cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli undici teli. [9]Unirai
insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Piegherai indietro il sesto
telo raddoppiandolo sulla parte anteriore della tenda. [10]Farai
cinquanta cordoni sull'orlo del primo telo, che è all'estremità
della sutura, e cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura.
[11]Farai cinquanta fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni
e unirai insieme la tenda; così essa formerà un tutto unico.
[12]La parte che pende in eccedenza nei teli della tenda, la metà
cioè di un telo che sopravanza, penderà sulla parte posteriore
della Dimora. [13]Il cubito in eccedenza da una parte, come il cubito
in eccedenza dall'altra parte, nel senso della lunghezza dei teli della
tenda, ricadranno sui due lati della Dimora per coprirla da una parte e
dall'altra. [14]Farai poi per la tenda una copertura di pelli di
montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
Il legname
[15]Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi
verticali. [16]Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito
e mezzo la larghezza. [17]Ogni asse avrà due sostegni, congiunti
l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della
Dimora. [18]Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato
verso il mezzogiorno, a sud. [19]Farai anche quaranta basi d'argento
sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per i suoi due sostegni e
due basi sotto l'altra asse per i suoi sostegni. [20]Per il secondo
lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, [21]come anche
le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto
l'altra asse. [22]Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente,
farai sei assi. [23]Farai inoltre due assi per gli angoli della
Dimora sulla parte posteriore. [24]Esse saranno formate ciascuna
da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla
cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per ambedue:
esse formeranno i due angoli. [25]Vi saranno dunque otto assi con
le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi
sotto l'altra asse. [26]Farai inoltre traverse di legno di acacia:
cinque per le assi di un lato della Dimora [27]e cinque traverse
per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi
della parte posteriore, verso occidente. [28]La traversa mediana,
a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità
all'altra. [29]Rivestirai d'oro le assi, farai in oro i loro anelli,
che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai d'oro anche le traverse.
[30]Costruirai la Dimora nel modo che ti è stato mostrato
sul monte.
Il velo
[31]Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto
e di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini, lavoro di
disegnatore. [32]Lo appenderai a quattro colonne di acacia, rivestite
d'oro, con uncini d'oro e poggiate su quattro basi d'argento.
[33]Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell'interno
oltre il velo, introdurrai l'arca della Testimonianza. Il velo sarà
per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei santi. [34]Porrai
il coperchio sull'arca della Testimonianza nel Santo dei santi.
[35]Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte
alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la tavola sul
lato settentrionale. [36]Poi farai una cortina all'ingresso della
tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto,
lavoro di ricamatore. [37]Farai per la cortina cinque colonne di
acacia e le rivestirai d'oro. I loro uncini saranno d'oro e fonderai per
esse cinque basi di rame.
Esodo - Capitolo 27
L'altare degli olocausti
[1]Farai l'altare di legno di acacia: avrà cinque cubiti
di lunghezza e cinque cubiti di larghezza. L'altare sarà quadrato
e avrà l'altezza di tre cubiti. [2]Farai ai suoi quattro
angoli quattro corni e saranno tutti di un pezzo. Lo rivestirai di rame.
[3]Farai i suoi recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale,
i suoi vasi per la aspersione, le sue forchette e i suoi bracieri. Farai
di rame tutti questi accessori. [4]Farai per esso una graticola
di rame alle sue quattro estremità. [5]La porrai sotto la
cornice dell'altare, in basso: la rete arriverà a metà dell'altezza
dell'altare. [6]Farai anche stanghe per l'altare: saranno stanghe
di legno di acacia e le rivestirai di rame. [7]Si introdurranno
queste stanghe negli anelli e le stanghe saranno sui due lati dell'altare
quando lo si trasporta. [8]Lo farai di tavole, vuoto nell'interno:
lo si farà come ti fu mostrato sul monte.
L'atrio
[9]Farai poi il recinto della Dimora. Sul lato meridionale, verso
sud, il recinto avrà tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza
di cento cubiti sullo stesso lato. [10]Vi saranno venti colonne
con venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali
saranno d'argento. [11]Allo stesso modo sul lato rivolto a settentrione:
tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le
venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento.
[12]La larghezza del recinto verso occidente avrà cinquanta
cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi. [13]La
larghezza del recinto sul lato orientale verso levante sarà di cinquanta
cubiti: [14]quindici cubiti di tendaggi con le relative tre colonne
e le tre basi alla prima ala; [15]all'altra ala quindici cubiti
di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. [16]Alla porta del
recinto vi sarà una cortina di venti cubiti, lavoro di ricamatore,
di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, con le relative
quattro colonne e le quattro basi. [17]Tutte le colonne intorno
al recinto saranno fornite di aste trasversali d'argento: i loro uncini
saranno d'argento e le loro basi di rame. [18]La lunghezza del recinto
sarà di cento cubiti, la larghezza di cinquanta, l'altezza di cinque
cubiti; di bisso ritorto, con le basi di rame. [19]Tutti gli arredi
della Dimora per tutti i suoi servizi e tutti i picchetti come anche i
picchetti del recinto saranno di rame.
L'olio per il candelabro
[20]Tu ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di olive
schiacciate per il candelabro, per tener sempre accesa una lampada. [21]Nella
tenda del convegno, al di fuori del velo che sta davanti alla Testimonianza,
Aronne e i suoi figli la prepareranno, perché dalla sera alla mattina
essa sia davanti al Signore: rito perenne presso gli Israeliti di generazione
in generazione.
Esodo - Capitolo 28
Gli abiti dei sacerdoti
[1]Tu fà avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo fratello
e i suoi figli con lui, perché siano miei sacerdoti; Aronne e Nadab,
Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di Aronne.
[2]Farai per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, che esprimano
gloria e maestà. [3]Tu parlerai a tutti gli artigiani più
esperti, ai quali io ho dato uno spirito di saggezza, ed essi faranno gli
abiti di Aronne per la sua consacrazione e per l'esercizio del sacerdozio
in mio onore. [4]Ed ecco gli abiti che faranno: il pettorale e l'efod,
il manto, la tunica damascata, il turbante e la cintura. Faranno vesti
sacre per Aronne tuo fratello e per i suoi figli, perché esercitino
il sacerdozio in mio onore. [5]Essi dovranno usare oro, porpora
viola e porpora rossa, scarlatto e bisso.
L'efod
[6]Faranno l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa,
scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati. [7]Avrà
due spalline attaccate alle due estremità e in tal modo formerà
un pezzo ben unito. [8]La cintura per fissarlo e che sta sopra di
esso sarà della stessa fattura e sarà d'un sol pezzo: sarà
intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto.
[9]Prenderai due pietre di ònice e inciderai su di esse i
nomi degli Israeliti: [10]sei dei loro nomi sulla prima pietra e
gli altri sei nomi sulla seconda pietra, in ordine di nascita. [11]Inciderai
le due pietre con i nomi degli Israeliti, seguendo l'arte dell'intagliatore
di pietre per l'incisione di un sigillo; le inserirai in castoni d'oro.
[12]Fisserai le due pietre sulle spalline dell'efod, come
pietre che ricordino presso di me gli Israeliti; così Aronne porterà
i loro nomi sulle sue spalle davanti al Signore, come un memoriale. [13]Farai
anche i castoni d'oro [14]e due catene d'oro in forma di cordoni,
con un lavoro d'intreccio; poi fisserai le catene a intreccio sui castoni.
Il pettorale
[15]Farai il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato, di
fattura uguale a quella dell'efod: con oro, porpora viola, porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto. [16]Sarà quadrato, doppio;
avrà una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. [17]Lo
coprirai con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro
file. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo: così la
prima fila. [18]La seconda fila: un turchese, uno zaffìro
e un berillo. [19]La terza fila: un giacinto, un'àgata e
un'ametista. [20]La quarta fila: un crisòlito, un ònice
e un diaspro. Saranno inserite nell'oro mediante i loro castoni. [21]Le
pietre corrisponderanno ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro
nomi, e saranno incise come sigilli, ciascuna con il nome corrispondente,
secondo le dodici tribù. [22]Poi farai sul pettorale catene
in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. [23]Farai sul
pettorale due anelli d'oro e metterai i due anelli alle estremità
del pettorale. [24]Metterai le due catene d'oro sui due anelli alle
estremità del pettorale. [25]Quanto alle due altre estremità
delle catene, le fisserai sui due castoni e le farai passare sulle due
spalline dell'efod nella parte anteriore. [26]Farai due anelli
d'oro e li metterai sulle due estremità del pettorale sul suo bordo
che è dalla parte dell'efod, verso l'interno. [27]Farai
due altri anelli d'oro e li metterai sulle due spalline dell'efod
in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al
di sopra della cintura dell'efod. [28]Si legherà il
pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un cordone
di porpora viola, perché stia al di sopra della cintura dell'efod
e perché il pettorale non si distacchi dall'efod. [29]Così
Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio,
sopra il suo cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti
al Signore per sempre. [30]Unirai al pettorale del giudizio gli
urim e i tummim. Saranno così sopra il cuore di Aronne
quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà
il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore
per sempre.
Il manto
[31]Farai il manto dell'efod, tutto di porpora viola [32]con
in mezzo una scollatura per la testa; il bordo attorno alla scollatura
sarà un lavoro di tessitore come la scollatura di una corazza, che
non si lacera. [33]Farai sul suo lembo melagrane di porpora viola,
di porpora rossa e di scarlatto, intorno al suo lembo, e in mezzo porrai
sonagli d'oro: [34]un sonaglio d'oro e una melagrana, un sonaglio
d'oro e una melagrana intorno all'orlo del manto. [35]Esso rivestirà
Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne sentirà il suono quando
egli entrerà nel Santo alla presenza del Signore e quando ne uscirà;
così non morirà.
Il segno della consacrazione
[36]Farai una lamina d'oro puro e vi inciderai, come su di un sigillo:
«Sacro al Signore». [37]L'attaccherai con un cordone
di porpora viola al turbante, sulla parte anteriore. [38]Starà
sulla fronte di Aronne; Aronne porterà il carico delle colpe che
potranno commettere gli Israeliti, in occasione delle offerte sacre da
loro presentate. Aronne la porterà sempre sulla sua fronte, per
attirare su di essi il favore del Signore.
[39]Tesserai la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e
una cintura, lavoro di ricamo.
Abiti dei sacerdoti
[40]Per i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per essi farai
anche berretti a gloria e decoro. [41]Farai indossare queste vesti
ad Aronne, tuo fratello, e ai suoi figli. Poi li ungerai, darai loro l'investitura
e li consacrerai, perché esercitino il sacerdozio in mio onore.
[42]Farai loro inoltre calzoni di lino, per coprire la loro nudità;
dovranno arrivare dai fianchi fino alle cosce. [43]Aronne e i suoi
figli li indosseranno quando entreranno nella tenda del convegno o quando
si avvicineranno all'altare per officiare nel santuario, perché
non incorrano in una colpa che li farebbe morire. E' una prescrizione rituale
perenne per lui e per i suoi discendenti.
Esodo - Capitolo 29
Consacrazione di Aronne e dei suoi figli. Preparazione
[1]Osserverai questo rito per consacrarli al mio sacerdozio. Prendi
un giovenco e due arieti senza difetto; [2]poi pani azzimi, focacce
azzime impastate con olio e schiacciate azzime cosparse di olio: di fior
di farina di frumento. [3]Le disporrai in un solo canestro e le
offrirai nel canestro insieme con il giovenco e i due arieti.
Purificazione. Abiti indossati. Unzione
[4]Farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda
del convegno e li farai lavare con acqua. [5]Prenderai le vesti
e rivestirai Aronne della tunica, del manto dell'efod, dell'efod
e del pettorale; lo cingerai con la cintura dell'efod; [6]gli
porrai sul capo il turbante e fisserai il diadema sacro sopra il turbante.
[7]Poi prenderai l'olio dell'unzione, lo verserai sul suo capo e
lo ungerai. [8]Quanto ai suoi figli, li farai avvicinare, li rivestirai
di tuniche; [9]li cingerai con la cintura e legherai loro i berretti.
Il sacerdozio apparterrà loro per decreto perenne. Così darai
l'investitura ad Aronne e ai suoi figli.
Offerte
[10]Farai poi avvicinare il giovenco davanti alla tenda del convegno.
Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. [11]Immolerai
il giovenco davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno.
[12]Prenderai parte del suo sangue e con il dito lo spalmerai sui
corni dell'altare. Il resto del sangue lo verserai alla base dell'altare.
[13]Prenderai tutto il grasso che avvolge le viscere, il lobo del
fegato, i reni con il grasso che vi è sopra, e li farai ardere in
sacrificio sull'altare. [14]Ma la carne del giovenco, la sua pelle
e i suoi escrementi, li brucerai fuori del campo, perché si tratta
di un sacrificio per il peccato.
[15]Prenderai poi uno degli arieti; Aronne e i suoi figli poseranno
le mani sulla sua testa. [16]Immolerai l'ariete, ne raccoglierai
il sangue e lo spargerai intorno all'altare. [17]Poi farai a pezzi
l'ariete, ne laverai le viscere e le zampe e le disporrai sui quarti e
sulla testa. [18]Allora brucerai in soave odore sull'altare tutto
l'ariete. E' un olocausto in onore del Signore, un profumo gradito, una
offerta consumata dal fuoco per il Signore.
[19]Poi prenderai il secondo ariete; Aronne e i suoi figli poseranno
le mani sulla sua testa. [20]Lo immolerai, prenderai parte del suo
sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo dell'orecchio
destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sull'alluce
del loro piede destro; poi spargerai il sangue intorno all'altare. [21]Prenderai
di questo sangue dall'altare e insieme un pò d'olio dell'unzione
e ne spruzzerai Aronne e le sue vesti, i figli di Aronne e le loro vesti:
così sarà consacrato lui con le sue vesti e insieme con lui
i suoi figli con le loro vesti.
Investitura dei sacerdoti
[22]Poi prenderai il grasso dell'ariete: la coda, il grasso che
copre le viscere, il lobo del fegato, i due reni con il grasso che vi è
sopra, e la coscia destra, perché è l'ariete dell'investitura.
[23]Prenderai anche un pane rotondo, una focaccia all'olio e una
schiacciata dal canestro di azzimi deposto davanti al Signore. [24]Metterai
il tutto sulle palme di Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai compiere
il gesto di presentazione proprio dell'offerta agitata davanti al Signore.
[25]Poi riprenderai ogni cosa dalle loro mani e la brucerai in odore
soave sull'altare, sopra l'olocausto, come profumo gradito davanti al Signore:
è un'offerta consumata dal fuoco in onore del Signore.
[26]Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne
e compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al
Signore: sarà la tua porzione. [27]Consacrerai il petto,
presentato con il gesto dell'offerta, e la coscia del contributo, prelevati
dall'ariete dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi
figli. [28]Dovranno appartenere ad Aronne e ai suoi figli come porzione
loro riservata dagli Israeliti in forza di legge perenne. Perché
è un contributo, un prelevamento cioè che gli Israeliti dovranno
operare in tutti i loro sacrifici di comunione, un prelevamento dovuto
al Signore.
[29]Le vesti sacre di Aronne passeranno, dopo di lui, ai suoi
figli, che se ne rivestiranno per ricevere l'unzione e l'investitura. [30]Quello
dei figli di Aronne, che gli succederà nel sacerdozio ed entrerà
nella tenda del convegno per officiare nel santuario, porterà queste
vesti per sette giorni.
Pasto sacro
[31]Poi prenderai l'ariete dell'investitura e ne cuocerai le carni
in luogo santo. [32]Aronne e i suoi figli mangeranno la carne dell'ariete
e il pane contenuto nel canestro all'ingresso della tenda del convegno.
[33]Mangeranno così ciò che sarà servito per
fare la espiazione, nel corso della loro investitura e consacrazione. Nessun
estraneo ne deve mangiare, perché sono cose sante. [34]Nel
caso che al mattino ancora restasse carne del sacrificio d'investitura
e del pane, brucerai questo avanzo nel fuoco. Non lo si mangerà:
è cosa santa.
[35]Farai dunque ad Aronne e ai suoi figli secondo quanto ti
ho comandato. Per sette giorni ne farai l'investitura.
Consacrazione dell'altare degli olocausti
[36]In ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per il
peccato, in espiazione; toglierai il peccato dall'altare facendo per esso
il sacrificio espiatorio e in seguito lo ungerai per consacrarlo. [37]Per
sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l'altare e lo consacrerai.
Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l'altare
sarà santo.
Olocausto quotidiano
[38]Ecco ciò che tu offrirai sull'altare: due agnelli di
un anno ogni giorno, per sempre. [39]Offrirai uno di questi agnelli
al mattino, il secondo al tramonto. [40]Con il primo agnello offrirai
un decimo di efa di fior di farina impastata con un quarto di hin
di olio vergine e una libazione di un quarto di hin di vino. [41]Offrirai
il secondo agnello al tramonto con un'oblazione e una libazione come quelle
del mattino: profumo soave, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore.
[42]Questo è l'olocausto perenne per le vostre generazioni,
all'ingresso della tenda del convegno, alla presenza del Signore, dove
io vi darò convegno per parlare con te.
[43]Io darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che
sarà consacrato dalla mia Gloria. [44]Consacrerò la
tenda del convegno e l'altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi
figli, perché siano miei sacerdoti. [45]Abiterò in
mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. [46]Sapranno che
io sono il Signore, il loro Dio, che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto,
per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio.
Esodo - Capitolo 30
Altare dei profumi
[1]Farai poi un altare sul quale bruciare l'incenso: lo farai di
legno di acacia. [2]Avrà un cubito di lunghezza e un cubito
di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due cubiti
di altezza e i suoi corni saranno tutti di un pezzo. [3]Rivestirai
d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno
un bordo d'oro. [4]Farai anche due anelli d'oro al di sotto del
bordo, sui due fianchi, ponendoli cioè sui due lati opposti: serviranno
per inserire le stanghe destinate a trasportarlo. [5]Farai le stanghe
di legno di acacia e le rivestirai d'oro. [6]Porrai l'altare davanti
al velo che nasconde l'arca della Testimonianza, di fronte al coperchio
che è sopra la Testimonianza, dove io ti darò convegno. [7]Aronne
brucerà su di esso l'incenso aromatico: lo brucerà ogni mattina
quando riordinerà le lampade [8]e lo brucerà anche
al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne
davanti al Signore per le vostre generazioni. [9]Non vi offrirete
sopra incenso estraneo, né olocausto, né oblazione; né
vi verserete libazione. [10]Una volta all'anno Aronne farà
il rito espiatorio sui corni di esso: con il sangue del sacrificio per
il peccato vi farà sopra una volta all'anno il rito espiatorio per
le vostre generazioni. E' cosa santissima per il Signore».
Imposta per il censimento
[11]Il Signore parlò a Mosè e gli disse: [12]«Quando
per il censimento farai la rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi pagherà
al Signore il riscatto della sua vita all'atto del censimento, perché
non li colpisca un flagello in occasione del loro censimento. [13]Chiunque
verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato
secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo
mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore. [14]Ogni
persona sottoposta al censimento, dai venti anni in su, paghi l'offerta
prelevata per il Signore. [15]Il ricco non darà di più
e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta
prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite. [16]Prenderai
il denaro di questo riscatto ricevuto dagli Israeliti e lo impiegherai
per il servizio della tenda del convegno. Esso sarà per gli Israeliti
come un memoriale davanti al Signore per il riscatto delle vostre vite».
La conca
[17]Il Signore parlò a Mosè: [18]«Farai
una conca di rame con il piedestallo di rame, per le abluzioni; la collocherai
tra la tenda del convegno e l'altare e vi metterai acqua. [19]Aronne
e i suoi figli vi attingeranno per lavarsi le mani e i piedi. [20]Quando
entreranno nella tenda del convegno, faranno una abluzione con l'acqua,
perché non muoiano; così quando si avvicineranno all'altare
per officiare, per bruciare un'offerta da consumare con il fuoco in onore
del Signore, [21]si laveranno le mani e i piedi e non moriranno.
E' una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti, in
tutte le loro generazioni».
L'olio dell'unzione
[22]Il Signore parlò a Mosè: [23]«Procùrati
balsami pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli, cinnamòmo
odorifero, la metà, cioè duecentocinquanta sicli, canna odorifera,
duecentocinquanta, [24]cassia, cinquecento sicli, secondo il siclo
del santuario, e un hin d'olio d'oliva. [25]Ne farai l'olio
per l'unzione sacra, un unguento composto secondo l'arte del profumiere:
sarà l'olio per l'unzione sacra. [26]Con esso ungerai la
tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, [27]la tavola e
tutti i suoi accessori, il candelabro con i suoi accessori, l'altare del
profumo, [28]l'altare degli olocausti e tutti i suoi accessori;
la conca e il suo piedestallo. [29]Consacrerai queste cose, le quali
diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo.
[30]Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché
esercitino il mio sacerdozio. [31]Agli Israeliti dirai: Questo sarà
per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni. [32]Non
si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non
ne dovrete fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere. [33]Chi
ne farà di simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo
sarà eliminato dal suo popolo».
Il profumo
[34]Il Signore disse a Mosè: «Procùrati balsami:
storàce, ònice, galbano come balsami e incenso puro: il tutto
in parti uguali. [35]Farai con essi un profumo da bruciare, una
composizione aromatica secondo l'arte del profumiere, salata, pura e santa.
[36]Ne pesterai un poco riducendola in polvere minuta e ne metterai
davanti alla Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò
convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta. [37]Non farete
per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare:
lo riterrai una cosa santa in onore del Signore. [38]Chi ne farà
di simile per sentirne il profumo sarà eliminato dal suo popolo».
Esodo - Capitolo 31
Gli operai del santuario
[1]Il Signore parlò a Mosè e gli disse: [2]«Vedi,
ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù
di Giuda. [3]L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia
saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, [4]per
concepire progetti e realizzarli in oro, argento e rame, [5]per
intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni
sorta di lavoro. [6]Ed ecco gli ho dato per compagno Ooliab, figlio
di Achisamach, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni artista
ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato:
[7]la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, il coperchio
sopra di essa e tutti gli accessori della tenda; [8]la tavola con
i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l'altare dei
profumi [9]e l'altare degli olocausti con tutti i suoi accessori,
la conca con il suo piedestallo, [10]le vesti ornamentali, le vesti
sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il
sacerdozio; [11]l'olio dell'unzione e il profumo degli aromi per
il santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo quanto ti ho ordinato».
Riposo sabbatico
[12]Il Signore disse a Mosè: [13]«Quanto a te,
parla agli Israeliti e riferisci loro: In tutto dovrete osservare i miei
sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, per le
vostre generazioni, perché si sappia che io sono il Signore che
vi santifica. [14]Osserverete dunque il sabato, perché lo
dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a morte;
chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato
dal suo popolo. [15]Durante sei giorni si lavori, ma il settimo
giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà
un lavoro di sabato sarà messo a morte. [16]Gli Israeliti
osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come
un'alleanza perenne. [17]Esso è un segno perenne fra me e
gli Israeliti, perché il Signore in sei giorni ha fatto il cielo
e la terra, ma nel settimo ha cessato e si è riposato».
Consegna a Mosè delle tavole della legge
[18]Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul
monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra,
scritte dal dito di Dio.
Esodo - Capitolo 32
5. IL VITELLO D'ORO E L'ALLEANZA RINNOVATA
Il vitello d'oro
[1]Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna,
si affollò intorno ad Aronne e gli disse: «Facci un dio che
cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che
ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto».
[2]Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d'oro che hanno
agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me».
[3]Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi
e li portò ad Aronne. [4]Egli li ricevette dalle loro mani
e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso.
Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto
uscire dal paese d'Egitto!». [5]Ciò vedendo, Aronne
costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani
sarà festa in onore del Signore». [6]Il giorno dopo
si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione.
Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al
divertimento.
Il Signore avverte Mosè
[7]Allora il Signore disse a Mosè: «Và, scendi,
perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto,
si è pervertito. [8]Non hanno tardato ad allontanarsi dalla
via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso,
poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno
detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese
di Egitto».
[9]Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato
questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice. [10]Ora
lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece
farò una grande nazione».
Preghiera di Mosè
[11]Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse:
«Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo
popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande forza e con
mano potente? [12]Perché dovranno dire gli Egiziani: Con
malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire
dalla terra? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito
di fare del male al tuo popolo. [13]Ricòrdati di Abramo,
di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e
hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle
del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi
discendenti, che lo possederanno per sempre».
[14]Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo
popolo.
Mosè spezza le tavole della legge
[15]Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano
le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una
parte e dall'altra. [16]Le tavole erano opera di Dio, la scrittura
era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
[17]Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava
e disse a Mosè: «C'è rumore di battaglia nell'accampamento».
[18]Ma rispose Mosè:
«Non è il grido di chi canta: Vittoria!
Non è il grido di chi canta: Disfatta!
Il grido di chi canta a due cori
io sento».
[19]Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello
e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò
dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. [20]Poi
afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel
fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere
nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
[21]Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo
popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?».
[22]Aronne rispose: «Non si accenda l'ira del mio signore;
tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. [23]Mi
dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel
Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo
che cosa sia capitato. [24]Allora io dissi: Chi ha dell'oro? Essi
se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è
uscito questo vitello».
Zelo dei leviti
[25]Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché
Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei
loro avversari. [26]Mosè si pose alla porta dell'accampamento
e disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero
intorno tutti i figli di Levi. [27]Gridò loro: «Dice
il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco.
Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno
il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente».
[28]I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè
e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo. [29]Allora
Mosè disse: «Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno
di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché
oggi Egli vi accordasse una benedizione».
Nuova preghiera di Mosè
[30]Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete
commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò
il perdono della vostra colpa».
[31]Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo
popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. [32]Ma
ora, se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro
che hai scritto!».
[33]Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò
dal mio libro colui che ha peccato contro di me. [34]Ora và,
conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti
precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il
loro peccato».
[35]Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto
il vitello fabbricato da Aronne.
Esodo - Capitolo 33
L'ordine di partenza
[1]Il Signore parlò a Mosè: «Su, esci di qui
tu e il popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso la terra
che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo:
Alla tua discendenza la darò. [2]Manderò davanti a
te un angelo e scaccerò il Cananeo, l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita,
l'Eveo e il Gebuseo. [3]Và pure verso la terra dove scorre
latte e miele... Ma io non verrò in mezzo a te, per non doverti
sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura cervice».
[4]Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero
lutto: nessuno più indossò i suoi ornamenti.
[5]Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti:
Voi siete un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo
a te, io ti sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò
che cosa dovrò farti».
[6]Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte
Oreb in poi.
La tenda
[7]Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori
dell'accampamento, ad una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata
tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento,
si recava chiunque volesse consultare il Signore.
[8]Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il
popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda:
guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda.
[9]Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di
nube e restava all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con
Mosè. [10]Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che
stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno
all'ingresso della propria tenda. [11]Così il Signore parlava
con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi
tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè
figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
Preghiera di Mosè
[12]Mosè disse al Signore: «Vedi, tu mi ordini: Fà
salire questo popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure
hai detto: Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi.
[13]Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la
tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi; considera
che questa gente è il tuo popolo».
[14]Rispose: «Io camminerò con voi e ti darò
riposo». [15]Riprese: «Se tu non camminerai con noi,
non farci salire di qui. [16]Come si saprà dunque che ho
trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che
tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da
tutti i popoli che sono sulla terra».
[17]Disse il Signore a Mosè: «Anche quanto hai detto
io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho
conosciuto per nome».
Mosè sulla montagna
[18]Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!».
[19]Rispose: «Farò passare davanti a te tutto il
mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò
grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi
vorrò aver misericordia». [20]Soggiunse: «Ma
tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può
vedermi e restare vivo». [21]Aggiunse il Signore: «Ecco
un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: [22]quando passerà
la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò
con la mano finché sarò passato. [23]Poi toglierò
la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere».
Esodo - Capitolo 34
L'alleanza rinnovata. Le tavole della legge
[1]Poi il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole
di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole
che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate. [2]Tieniti pronto
per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù
per me in cima al monte. [3]Nessuno salga con te, nessuno si trovi
sulla cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano
a pascolare davanti a questo monte».
[4]Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime;
si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore
gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Apparizione divina
[5]Allora il Signore scese nella nube, si fermò là
presso di lui e proclamò il nome del Signore. [6]Il Signore
passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore,
Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà,
[7]che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona
la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione,
che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla
terza e alla quarta generazione».
[8]Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò.
[9]Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore,
che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di
dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà
di noi la tua eredità».
L'alleanza
[10]Il Signore disse: «Ecco io stabilisco un'alleanza: in
presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono
mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo
al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile
è quanto io sto per fare con te.
[11]Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io
scaccerò davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita,
l'Eveo e il Gebuseo. [12]Guardati bene dal far alleanza con gli
abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò
non diventi una trappola in mezzo a te. [13]Anzi distruggerete i
loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri. [14]Tu
non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso:
egli è un Dio geloso. [15]Non fare alleanza con gli abitanti
di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dei e faranno
sacrifici ai loro dei, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le loro
vittime sacrificali. [16]Non prendere per mogli dei tuoi figli le
loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dei, indurrebbero
anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dei.
[17]Non ti farai un dio di metallo fuso.
[18]Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai
pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib;
perché nel mese di Abib sei uscito dall'Egitto.
[19]Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è
mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso
e minuto. [20]Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro
capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca.
Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare.
Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
[21]Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai
riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
[22]Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè
delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al
volgere dell'anno.
[23]Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza
del Signore Dio, Dio d'Israele. [24]Perché io scaccerò
le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così
quando tu, tre volte all'anno, salirai per comparire alla presenza del
Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese.
[25]Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia
vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà
rimanere fino alla mattina.
[26]Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei
primi prodotti della tua terra.
Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre».
[27]Il Signore disse a Mosè: «Scrivi queste parole,
perché sulla base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con
te e con Israele».
[28]Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta
notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole
le parole dell'alleanza, le dieci parole.
Mosè ridiscende dal monte
[29]Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della
Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva
dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante,
poiché aveva conversato con lui. [30]Ma Aronne e tutti gli
Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore
di avvicinarsi a lui. [31]Mosè allora li chiamò e
Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè
parlò a loro. [32]Si avvicinarono dopo di loro tutti gli
Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato
sul monte Sinai. [33]Quando Mosè ebbe finito di parlare a
loro, si pose un velo sul viso. [34]Quando entrava davanti al Signore
per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse
uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era
stato ordinato. [35]Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè,
vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva
il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.
Esodo - Capitolo 35
6. COSTRUZIONE ED EREZIONE DEL SANTUARIO
La legge del riposo sabbatico
[1]Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti
e disse loro: «Queste sono le cose che il Signore ha comandato di
fare: [2]Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà
per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore.
Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a
morte. [3]Non accenderete il fuoco in giorno di sabato, in nessuna
delle vostre dimore».
Raccolta di materiali
[4]Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti:
«Questo il Signore ha comandato: [5]Prelevate su quanto possedete
un contributo per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo
contributo volontario per il Signore: oro, argento e rame, [6]tessuti
di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, [7]pelli
di montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia, [8]olio
per l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, [9]pietre
di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale.
[10]Tutti gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano
quanto il Signore ha comandato: [11]la Dimora, la sua tenda, la
sua copertura, le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne
e le sue basi, [12]l'arca e le sue stanghe, il coperchio e il velo
che lo nasconde, [13]la tavola con le sue stanghe e tutti i suoi
accessori e i pani dell'offerta, [14]il candelabro per illuminare
con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per l'illuminazione, [15]l'altare
dei profumi con le sue stanghe, l'olio dell'unzione e il profumo aromatico,
la cortina d'ingresso alla porta della Dimora, [16]l'altare degli
olocausti con la sua graticola, le sue sbarre e tutti i suoi accessori,
la conca con il suo piedestallo, [17]i tendaggi del recinto, le
sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del recinto, [18]i
picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e le loro corde, [19]le
vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre per il sacerdote
Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio».
[20]Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò
dalla presenza di Mosè. [21]Poi quanti erano di cuore generoso
ed erano mossi dal loro spirito, vennero a portare l'offerta per il Signore,
per la costruzione della tenda del convegno, per tutti i suoi oggetti di
culto e per le vesti sacre. [22]Vennero uomini e donne, quanti erano
di cuore generoso, e portarono fermagli, pendenti, anelli, collane, ogni
sorta di gioielli d'oro: quanti volevano presentare un'offerta di oro al
Signore la portarono. [23]Quanti si trovavano in possesso di tessuti
di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso, di pelo di capra, di
pelli di montone tinte di rosso e di pelli di tasso ne portarono. [24]Quanti
potevano offrire un'offerta in argento o rame ne offrirono per il Signore.
Così anche quanti si trovavano in possesso di legno di acacia per
qualche opera della costruzione, ne portarono.
[25]Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono
filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso. [26]Tutte
le donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono
il pelo di capra. [27]I capi portarono le pietre di ònice
e le pietre preziose da incastonare nell'efod e nel pettorale, [28]balsami
e olio per l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico.
[29]Così tutti, uomini e donne, che erano di cuore generoso
a portare qualche cosa per la costruzione che il Signore per mezzo di Mosè
aveva comandato di fare, la portarono: gli Israeliti portarono la loro
offerta volontaria al Signore.
Gli operai del santuario
[30]Mosè disse agli Israeliti: «Vedete, il Signore
ha chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù
di Giuda. [31]L'ha riempito dello spirito di Dio, perché
egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, [32]per
concepire progetti e realizzarli in oro, argento, rame, [33]per
intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni
sorta di lavoro ingegnoso. [34]Gli ha anche messo nel cuore il dono
di insegnare e così anche ha fatto con Ooliab, figlio di Achisamach,
della tribù di Dan. [35]Li ha riempiti di saggezza per compiere
ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di ricamatore in
porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso, e di tessitore:
capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di progetti.
Esodo - Capitolo 36
[1]Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti che il Signore aveva
dotati di saggezza e d'intelligenza, perché fossero in grado di
eseguire i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa secondo
ciò che il Signore aveva ordinato.
Fine della raccolta
[2]Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti,
nel cuore dei quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati
a prestarsi per l'esecuzione dei lavori. [3]Essi ricevettero da
Mosè ogni contributo portato dagli Israeliti per il lavoro della
costruzione del santuario. Ma gli Israeliti continuavano a portare ogni
mattina offerte volontarie. [4]Allora tutti gli artisti, che eseguivano
i lavori per il santuario, lasciarono il lavoro che stavano facendo [5]e
vennero a dire a Mosè: «Il popolo porta più di quanto
è necessario per il lavoro che il Signore ha ordinato». [6]Mosè
allora fece proclamare nel campo: «Nessuno, uomo o donna, offra più
alcuna cosa come contributo per il santuario». Così si impedì
al popolo di portare altre offerte; [7]perché quanto il popolo
aveva gia offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per l'esecuzione
di tutti i lavori.
La Dimora
[8]Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel
la fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa
e di scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati.
[9]Lunghezza di ciascun telo ventotto cubiti; larghezza quattro
cubiti per ciascun telo; la stessa dimensione per tutti i teli. [10]Unì
cinque teli l'uno all'altro e anche i cinque altri teli unì l'uno
all'altro. [11]Fece cordoni di porpora viola sull'orlo del primo
telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo
del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa
sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. [12]Fece cinquanta
cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni all'estremità
del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano l'uno all'altro.
[13]Fece cinquanta fibbie d'oro e unì i teli l'uno all'altro
mediante le fibbie; così il tutto venne a formare una sola Dimora.
[14]Fece poi teli di peli di capra per costituire la tenda al di
sopra della Dimora. Ne fece undici teli. [15]Lunghezza di un telo
trenta cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione
per gli undici teli. [16]Unì insieme cinque teli a parte
e sei teli a parte. [17]Fece cinquanta cordoni sull'orlo del telo
della seconda sutura. [18]Fece cinquanta fibbie di rame, per unire
insieme la tenda, così da formare un tutto unico. [19]Fece
poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al
di sopra una copertura di pelli di tasso.
Il legname
[20]Poi fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali. [21]Dieci
cubiti la lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la larghezza. [22]Ogni
asse aveva due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così
fece per tutte le assi della Dimora. [23]Fece dunque le assi per
la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. [24]Fece
anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse
per i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi due sostegni.
[25]Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti
assi, [26]come le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse
e due basi sotto l'altra asse. [27]Per la parte posteriore della
Dimora, verso occidente, fece sei assi. [28]Fece inoltre due assi
per gli angoli della Dimora nella parte posteriore. [29]Esse erano
formate ciascuna da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti
dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così fece
per ambedue: esse vennero a formare i due angoli. [30]Vi erano dunque
otto assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse
e due basi sotto l'altra asse. [31]Fece inoltre traverse di legno
di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora, [32]cinque
traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per
le assi della parte posteriore, verso occidente. [33]Fece la traversa
mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da una estremità
all'altra. [34]Rivestì d'oro le assi, fece in oro i loro
anelli, che servivano per inserire le traverse, e rivestì d'oro
anche le traverse.
Il velo
[35]Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto
e di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro di disegnatore.
[36]Fece per esso quattro colonne di acacia, le rivestì d'oro;
anche i loro uncini erano d'oro e fuse per esse quattro basi d'argento.
[37]Fecero poi una cortina per l'ingresso della tenda, di porpora
viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore;
[38]le sue cinque colonne con i loro uncini. Rivestì d'oro
i loro capitelli e le loro aste trasversali e fece le loro cinque basi
di rame.
Esodo - Capitolo 37
L'arca
[1]Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due cubiti e mezzo
di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.
[2]La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno
un bordo d'oro. [3]Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò
ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro.
[4]Fece stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. [5]Introdusse
le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca.
[6]Fece il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di
lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. [7]Fece due cherubini
d'oro: li fece lavorati a martello sulle due estremità del coperchio:
[8]un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra
estremità. Fece i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio,
alle sue due estremità. [9]I cherubini avevano le due ali
stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano rivolti l'uno
verso l'altro e le facce dei cherubini erano rivolte verso il coperchio.
La tavola dei pani dell'offerta
[10]Fece la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di lunghezza,
un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [11]La rivestì
d'oro puro e le fece intorno un bordo d'oro. [12]Le fece attorno
una cornice di un palmo e un bordo d'oro per la cornice. [13]Fuse
per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai quattro angoli che costituivano
i suoi quattro piedi. [14]Gli anelli erano fissati alla cornice
e servivano per inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola.
[15]Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
[16]Fece anche gli accessori della tavola: piatti, coppe, anfore
e tazze per le libazioni; li fece di oro puro.
Il candelabro
[17]Fece il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a martello,
il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle
facevano corpo con esso. [18]Sei bracci uscivano dai suoi lati:
tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro.
[19]Vi erano su un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo,
con bulbo e corolla; anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore
di mandorlo, con bulbo e corolla. Così era per i sei bracci che
uscivano dal candelabro. [20]Il fusto del candelabro aveva quattro
calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle:
[21]un bulbo sotto due bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo
sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i
due altri bracci che si dipartivano da esso; così per tutti i sei
bracci che uscivano dal candelabro. [22]I bulbi e i relativi bracci
facevano corpo con esso: il tutto era formato da una sola massa d'oro puro
lavorata a martello. [23]Fece le sue sette lampade, i suoi smoccolatoi
e i suoi portacenere d'oro puro. [24]Impiegò un talento d'oro
puro per esso e per tutti i suoi accessori.
L'altare dei profumi. L'olio di unzione e il profumo
[25]Fece l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia; aveva
un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, era cioè quadrato;
aveva due cubiti di altezza e i suoi corni erano di un sol pezzo.
[26]Rivestì d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi
corni e gli fece intorno un orlo d'oro. [27]Fece anche due anelli
d'oro sotto l'orlo, sui due fianchi, cioè sui due lati opposti;
servivano per inserire le stanghe destinate a trasportarlo. [28]Fece
le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
[29]Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico
da bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere.
Esodo - Capitolo 38
L'altare degli olocausti
[1]Fece l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti di lunghezza
e cinque cubiti di larghezza, era cioè quadrato, e aveva l'altezza
di tre cubiti. [2]Fece i suoi corni ai suoi quattro angoli: i suoi
corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame. [3]Fece
anche tutti gli accessori dell'altare: i recipienti per raccogliere le
ceneri, le sue pale, i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e i bracieri:
fece di rame tutti i suoi accessori. [4]Fece per l'altare una graticola,
lavorata a forma di rete, di rame, e la pose sotto la cornice dell'altare
in basso: la rete arrivava a metà altezza dell'altare. [5]Fuse
quattro anelli e li pose alle quattro estremità della graticola
di rame, per inserirvi le stanghe. [6]Fece anche le stanghe di legno
di acacia e le rivestì di rame. [7]Introdusse le stanghe
negli anelli sui lati dell'altare: servivano a trasportarlo. Fece l'altare
di tavole, vuoto all'interno.
La conca
[8]Fece la conca di rame e il suo piedestallo di rame, impiegandovi
gli specchi delle donne, che nei tempi stabiliti venivano a prestar servizio
all'ingresso della tenda del convegno.
Costruzione dell'atrio
[9]Fece il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il recinto
aveva tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo
stesso lato. [10]Vi erano le loro venti colonne con le venti basi
di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali erano d'argento.
[11]Anche sul lato rivolto a settentrione vi erano tendaggi per
cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi
di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento. [12]Sul
lato verso occidente vi erano cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative
dieci colonne e le dieci basi, [13]i capitelli delle colonne e i
loro uncini d'argento. Sul lato orientale, verso levante, vi erano cinquanta
cubiti: [14]quindici cubiti di tendaggi, con le relative tre colonne
e le tre basi alla prima ala; [15]all'altra ala quindici cubiti
di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. [16]Tutti i tendaggi
che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto. [17]Le basi
delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali
erano d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era d'argento e tutte
le colonne del recinto avevano aste trasversali d'argento. [18]Alla
porta del recinto vi era una cortina, lavoro di ricamatore, di porpora
viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto: la sua lunghezza era di
venti cubiti, la sua altezza, nel senso della larghezza, era di cinque
cubiti, come i tendaggi del recinto. [19]Le colonne relative erano
quattro, con le quattro basi di rame, i loro uncini d'argento, il rivestimento
dei loro capitelli e le loro aste trasversali d'argento. [20]Tutti
i picchetti della Dimora e del recinto circostante erano di rame.
Computo dei metalli
[21]Questo è il computo dei metalli impiegati per la Dimora,
la Dimora della Testimonianza, redatto per ordine di Mosè e per
opera dei leviti, sotto la direzione d'Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
[22]Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù
di Giuda, eseguì quanto il Signore aveva ordinato a Mosè;
[23]insieme con lui Ooliab, figlio di Achisamach della tribù
di Dan, intagliatore, decoratore e ricamatore di porpora viola, porpora
rossa, scarlatto e bisso.
[24]Totale dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per
tutto il lavoro del santuario - era l'oro presentato in offerta -: ventinove
talenti e settecentotrenta sicli, in sicli del santuario. [25]L'argento
raccolto, in occasione del censimento della comunità, pesava cento
talenti e millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del santuario,
[26]cioè un beka a testa, vale a dire mezzo siclo,
secondo il siclo del santuario, per ciascuno di coloro che furono sottoposti
al censimento, dai vent'anni in su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta.
[27]Cento talenti di argento servirono a fondere le basi del santuario
e le basi del velo: cento basi per cento talenti, cioè un talento
per ogni base. [28]Con i millesettecentosettantacinque sicli fece
gli uncini delle colonne, rivestì i loro capitelli e le riunì
con le aste trasversali. [29]Il rame presentato in offerta assommava
a settanta talenti e duemilaquattrocento sicli. [30]Con esso fece
le basi per l'ingresso della tenda del convegno, l'altare di rame con la
sua graticola di rame e tutti gli accessori dell'altare, [31]le
basi del recinto, le basi della porta del recinto, tutti i picchetti della
Dimora e tutti i picchetti del recinto.
Esodo - Capitolo 39
L'abito del sommo sacerdote
[1]Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso fece
le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre
di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
L'efod
[2]Fecero l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa,
scarlatto e bisso ritorto. [3]Fecero placche d'oro battuto e le
tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la porpora viola,
la porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. [4]Fecero
all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità;
così ne risultò un pezzo tutto unito. [5]La cintura,
che lo teneva legato e che stava sopra di esso, era della stessa fattura
ed era di un sol pezzo: era intessuta d'oro, di porpora viola e porpora
rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, come il Signore aveva ordinato
a Mosè.
[6]Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni
d'oro, incise con i nomi degli Israeliti, secondo l'arte d'incidere i sigilli.
[7]Fissarono le due pietre sulle spalline dell'efod, come
pietre a ricordo degli Israeliti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Il pettorale
[8]Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod: con
oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. [9]Era
quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna
di larghezza. [10]Lo coprirono con una incastonatura di pietre preziose,
disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina, un topazio
e uno smeraldo, così la prima fila. [11]La seconda fila:
un turchese, uno zaffìro e un berillo. [12]La terza fila:
un giacinto, un'àgata e una ametista. [13]La quarta fila:
un crisòlito, un ònice e un diaspro. Erano inserite nell'oro
mediante i loro castoni. [14]Le pietre corrispondevano ai nomi degli
Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano incise come i sigilli,
ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù. [15]Fecero
sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro.
[16]Fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due anelli
alle due estremità del pettorale. [17]Misero le due catene
d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale. [18]Quanto
alle due altre estremità delle catene, le fissarono sui due castoni
e le fecero passare sulle spalline dell'efod, nella parte anteriore.
[19]Fecero due altri anelli d'oro e li collocarono alle due estremità
del pettorale sull'orlo che era dalla parte dell'efod, verso l'interno.
[20]Fecero due altri anelli d'oro e li posero sulle due spalline
dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto
di attacco, al di sopra della cintura dell'efod. [21]Poi
legarono il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante
un cordone di porpora viola, perché stesse al di sopra della cintura
dell'efod e perché il pettorale non si distaccasse dall'efod,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Il manto
[22]Fece il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto di
porpora viola; [23]la scollatura del manto, in mezzo, era come la
scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si
lacerasse. [24]Fecero sul lembo del manto melagrane di porpora viola,
di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. [25]Fecero sonagli
d'oro puro e collocarono i sonagli in mezzo alle melagrane, intorno all'orlo
del manto: [26]un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana
lungo tutto il giro del lembo del manto, per l'esercizio del ministero,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Abiti sacerdotali
[27]Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne
e per i suoi figli; [28]il turbante di bisso, gli ornamenti dei
berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; [29]la cintura
di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, lavoro
di ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Il segno della consacrazione
[30]Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero
sopra a caratteri incisi come un sigillo: «Sacro al Signore».
[31]Vi fissarono un cordone di porpora viola per porre il diadema
sopra il turbante, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
[32]Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della
tenda del convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore
aveva ordinato a Mosè: così essi fecero.
Consegna a Mosè delle opere eseguite
[33]Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i
suoi accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne
e le sue basi, [34]la copertura di pelli di montone tinte di rosso,
la copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina, [35]l'arca
della Testimonianza con le sue stanghe e il coperchio, [36]la tavola
con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, [37]il candelabro
d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere
collocate sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione,
[38]l'altare d'oro, l'olio dell'unzione, il profumo aromatico da
bruciare e la cortina per l'ingresso della tenda. [39]L'altare di
rame con la sua graticola di rame, le sue stanghe e tutti i suoi accessori,
la conca e il suo piedestallo, [40]i tendaggi del recinto, le sue
colonne, le sue basi e la cortina per la porta del recinto, le sue corde,
i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della Dimora, per la tenda
del convegno, [41]le vesti liturgiche per officiare nel santuario,
le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per l'esercizio
del sacerdozio. [42]Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè,
gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro. [43]Mosè vide
tutta l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore
aveva ordinato. Allora Mosè li benedisse.
Esodo - Capitolo 40
Erezione e consacrazione del santuario
[1]Il Signore parlò a Mosè e gli disse: [2]«Il
primo giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno.
[3]Dentro vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca
tenderai il velo. [4]Vi introdurrai la tavola e disporrai su di
essa ciò che vi deve essere disposto; introdurrai anche il candelabro
e vi preparerai sopra le sue lampade. [5]Metterai l'altare d'oro
per i profumi davanti all'arca della Testimonianza e metterai infine la
cortina all'ingresso della tenda. [6]Poi metterai l'altare degli
olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno.
[7]Metterai la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai
l'acqua. [8]Disporrai il recinto tutt'attorno e metterai la cortina
alla porta del recinto. [9]Poi prenderai l'olio dell'unzione e ungerai
con esso la Dimora e quanto vi sarà dentro e la consacrerai con
tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa. [10]Ungerai
anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l'altare
e l'altare diventerà cosa santissima. [11]Ungerai anche la
conca con il suo piedestallo e la consacrerai. [12]Poi farai avvicinare
Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li laverai
con acqua. [13]Farai indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai,
lo consacrerai e così egli eserciterà il mio sacerdozio.
[14]Farai avvicinare anche i suoi figli e farai loro indossare le
tuniche. [15]Li ungerai, come il loro padre, e così eserciteranno
il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà loro un
sacerdozio perenne, per le loro generazioni».
Esecuzione degli ordini divini
[16]Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva
ordinato. Così fece: [17]nel secondo anno, nel primo giorno
del primo mese fu eretta la Dimora. [18]Mosè eresse la Dimora:
pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò
le colonne; [19]poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora
mise la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
[20]Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe
all'arca e pose il coperchio sull'arca; [21]poi introdusse l'arca
nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese
davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a
Mosè.
[22]Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato
settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. [23]Dispose su
di essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore, come
il Signore aveva ordinato a Mosè.
[24]Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno,
di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora, [25]e vi
preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
[26]Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno,
davanti al velo, [27]e bruciò su di esso il profumo aromatico,
come il Signore aveva ordinato a Mosè. [28]Mise infine la
cortina all'ingresso della Dimora. [29]Poi collocò l'altare
degli olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e
offrì su di esso l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
[30]Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare
e vi mise dentro l'acqua per le abluzioni. [31]Mosè, Aronne
e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi: [32]quando
entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano all'altare,
essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
[33]Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare
e mise la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò
l'opera.
Il Signore prende possesso del santuario
[34]Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria
del Signore riempì la Dimora. [35]Mosè non potè
entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di
essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora.
La nube guida gli Israeliti
[36]Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora,
gli Israeliti levavano l'accampamento. [37]Se la nube non si innalzava,
essi non partivano, finché non si fosse innalzata. [38]Perché
la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la
notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per
tutto il tempo del loro viaggio.