San Lidano Abbate – notizie biografiche

 

San Lidano nacque, presumibilmente, nel 1026 ad Antena, attualmente Civita d’Antino (L’Aquila).

Lidano discendeva da nobili famiglie: il padre era Gentile, uno dei signori e padroni del paese; la madre era Cecilia degli Avelli. Tali genitori, secondo un uso assai diffuso in quei tempi , “offrirono” alla vita religiosa il figlioletto che, a soli nove anni, fu fatto entrare nel monastero benedettino di Cassino, la dove egli formò gradualmente il suo ideale di vita eremitica e contemplativa.

Il nostro santo aveva diciassette anni quando, alla morte dei genitori, fu lasciato erede dell’ingente patrimonio nobiliare che però rifiutò prontamente per seguire la vocazione di benedettino. Lidano infatti, attratto dai luoghi insalubri ed incolti delle paludi pontine, arrivò a Sezze per condurre vita solitaria da penitente e si stabilì alle falde del monte Antoniano.

In tale luogo, peraltro irrigato da due fiumi ( il Cavata ed il Cavatella), Lidano poté dedicarsi al risanamento agricolo ed alla vita ascetica. In forza di questa iniziativa il nostro giovane eremita venne stimato come vero “pioniere” della futura bonifica pontina, nelle cui terre rimase per ben settantadue anni. Attorno al 1046 Lidano, con una schiera di compagni accorsigli dietro inseguendo lo stesso ideale di vita, edificò un monastero, di cui divenne abbate, e lo intitolò a Santa Cecilia ( a ricordo della madre ): il vescovo setino Pollidio aveva dato licenza per quest’eremo necessario ai bisogni di tali giovani religiosi. Il neo abbate si fece apprezzare per la sua incessante opera di bonificatore e di padre spirituale  così tanto che la sua fama oltrepassò ben presto i confini del paese.

Alla morte di Lidano, Avvenuta il 2 luglio del 1118, la nostra Sezze disputò, vittoriosamente, con la rivale Sermoneta per aggiudicarsi le sante spoglie mortali. Infatti il suo venerabile corpo fu trasportato a Sezze e seppellito sotto l’altare maggiore della cattedrale di Santa Maria ( il capo fu conservato a parte per essere mostrato ogni anno come reliquia ). La voce del popolo acclamò subito la santità di Lidano che venne subito canonizzato dal Vescovo Drusino con decreto di propria autorità, secondo le norme di quei tempi: non esisteva ancora la riserva papale del diritto di canonizzazione, norma istituita sotto il pontefice Gregorio IX . Tale devozione verso il  santo fu così immediata ed intensa che il popolo stesso elesse Lidano a nuovo “Patrono” e “Defensor Civitatis Setinae” , titolo che fino ad allora era detenuto nel paese nientemeno che da San Luca.

Nel XIV secolo, quando la devozione patronale si era già abbastanza consolidata, i genitori di Sezze cominciarono ad imporre ai neonati il nome di Lidano, ancor oggi diffuso tra i nostri cittadini. Nel 1606, dopo il discutibile rifacimento della cattedrale ordinato già nel 1598 dal vescovo Luca Cardino, si procedette ad una solenne traslazione delle sante spoglie che vennero definitivamente collocate nel nuovo altare maggiore ove ancora si trovano: il capo del santo però fu sempre venerato a parte, racchiuso cioè in un  busto d’argento. Tale reliquia fu rinnovata nel 1837 per la miracolosa preservazione assoluta del paese dalla mortale influenza del colera, fatto prodigioso accordato per intercessione del nostro patrono. Già nel 1799 in realtà San Lidano aveva salvato il paese da una tremenda siccità, intercedendo positivamente per la tanto desiderata e supplicata pioggia.

Sin dal  1672  il popolo setino aveva provveduto a far eseguire quella pregevole statua del santo che è posta attualmente sopra l’altare maggiore di Santa Maria: autore di tale statua e del menzionato altare, opere entrambe ultimate nel 1675, fu l’artista francese Jean Poiret de Nancy.

Le autorità cittadine avevano da tempo tradizionalmente fissato al 2 luglio il giorno festivo di San Lidano, senza peraltro alcuna approvazione scritta dell’autorità ecclesiastica. A tale mancanza supplì il pontefice Pio VI che, su richiesta della diocesi setina, fece concedere gli uffici propri del patrocinio con un rescritto della Sacra Congregazione dei riti datato 9 aprile 1791, e fissò stabilmente il culto del santo al 2 luglio di ogni anno.

Da qualche tempo San Lidano condivide con il “nostro” San Carlo tale patronato su Sezze: ambedue i santi infatti sono felicemente festeggiati ogni prima domenica di luglio.

 

Carlo Luigi ABBENDA