Soffia il gelido vento.
La vetta si confonde col
cielo,
nel
cuore si cela un lamento,
sfumato da nebbia o forse da
un velo
e intanto nel borgo si vive la
notte,
si cercano i miti, si perdon
le rotte.
E’ bello di notte da
soli salire
sul monte a cercar la nuova
emozione :
dal buio nel cuore io voglio guarire
e voglio inebriarmi di una nuova
illusione.
Un regalo mai dato mi gela le
mani,
ringrazio la notte che mi dona
il domani.
E il cielo si riempie di
tremule stelle
Pił in alto si va pił sembran
brillanti,
mi piace pensar alle favole belle
che dicono esser luci di teneri amanti.
Sfumata e fulminea una stella
cadente,
sparisce nel cielo, brilla
ancor nella mente.