Zone, strade, altri quartieri, altri locali, altri modi per differenziarsi che finiscono per diventare mode e allora è il momento di andare via. Ma l'esempio dei mods non è casuale, perché oggi, a Londra, non ci sono zone e quartieri più cool di quelli dai quali i giovani degli anni 60, figli della classe operaia, sgommavano via in Vespa o in Lambretta. Corsi e ricorsi della storia, consapevolezza dell'archeologia industriale come valore architettonico e della sosteniblità dello sviluppo come valore politico, insieme di fattori che fanno oggi di Brick Lane un quartiere strappato all'abbandono, ripulito senza sfarzo, diventato meta privilegiata di artisti con i loro atelier e progressisti con le loro iniziative culturali a favore dei giovani emarginati, bar, negozietti di antichità e modernariato, decine di ristorantini low profile e un mercato, chiamato Spitefields, diventato alternativa alle frenesie turistiche di Portobello.Senza nessun danno alla multietnicità della popolazione originaria e tutto all'ombra dell'ex fabbrica di birra Truman, monumento di mattoni rossi affumicati dallo smog, che offre le sue immense pareti bianche degli interni a mostre d'arte benefiche. Una versione in piccolo, Brick Lane, di ciò che, molto più in grande, si è fatto e si sta ancora facendo nelle Docklands, al di là del Tower Bridge. Tra quelle nebbie galleggianti sul fiume si eccitava la fantasia omicida di Jack lo Squartatore e si traduceva in pratica. Tra le stesse nebbie, diluite nella birra consumata in chiassosi pub, si alimentava la fantasia romanzesca di Charles Dickens. In quegli stessi pub approdavano Daniel Dafoe ed altri grandi viaggiatori come James Cook, tra ladri, puttane, marinai ubriachi, trafficanti d'ogni specie. É il vecchio porto di Londra, coi suoi magazzini in disuso, le ditte di import-export smantellate una città di bacini artificiali e edifici di mattoni bruni grande quanto Venezia che, dagli anni 60 in avanti era precipitata nel totale abbandono, trasformandosi in una città fantasma sospesa su pontili fradici, in balìa delle maree. Neanche i tassisti ci andavano più, sconsigliando di andarci anche all'eventuale cliente. Invece ha ripreso a vivere, aggiungendo l'high-tech ai mattoni divorati dallo smog, trasformando l'abbandono in riscoperta e sperimentazione architettonica futuribile. Più cool di così! E così il serpente londinese continua a serpeggiare…