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Mi tengo stretto sto ferro (pistola N.d.T),
in questo volo solitario
ma non combatterò da solo
le parole della mia musica volano come la tomba di famiglia
i diavoli scrittori hanno deciso questa meta in questa guerra casalinga
magari senza una lira me sempre belli e asciutti
i pusher fissano una scodella vuota e mamma si copre la faccia
infossata nelle mani straziate ma noi abbiamo fame, e la loro pancia
è piena
il piano è deciso e nessuna pallottola lo cambierà
tra le rovine c’è una rete per quel lacrimogeno
dal cortile di scuola al commissariato
dal ghetto al palazzo in costruzione
i boss scappano a sud in cerca di nuova carne fresca
e di fabbriche in disuso e chi resta incatenato
ad una polverina bianca
il giorno non va sprecato
quando la notte porta carri da morto
quindi muoviti.. che dirai che eri ubriaco quando rimanere in silenzio
non sarà più un tuo diritto?
eccomi ora che giro per rodeo drive con un fucile
questa gente non ha più visto un negro da quando i loro nonni
li
compravano testimoni inermi di quei succhiacazzi
di sbirri e dei loro giochi malati ci manderanno a pascolare come
con il caro Fred Hampton ancora flesciati, ancora da scambiar merda
con sudore
uno in gamba è morto, arrivano i proiettili
per mille anni avete avuto le armi
ora toccherà a noi
fanculo per g ride – voglio le macchine
per farli diventare in nostri bersagli con un bel po’ d’armamentario
per far fuori i re del west side all’alba
gradino per gradino
ogni piolo strappato con sofferenza
non ti procurerà un tumore
un dio, un mercato, una verità, un consumatore
proprio una bella tarantella
per quella che non potrò mai avere
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