NTC08. Legno. Il calcolo delle deformazioni.

 

Le Norme Tecniche operano una distinzione tra la deformazione istantanea (winst) e la deformazione a lungo termine (wnet,fin) o deformazione finale.

La deformazione finale (wnet,fin) è data dalla somma della deformazione istantanea (winst), elastica e reversibile, e della deformazione differita (wcreep), plastica ed irreversibile, originata dai carichi permanenti a causa della viscosità (creeping) e dell’umidità (Ü Classe di servizio) alle quali va sottratta l’eventuale deformazione impressa - la “monta” - (wc).

 

Le Norme Tecniche non precisano i limiti delle deformazioni. I valori consigliati dall’EC5, espressi come frazione della luce l della struttura, sono riassunti nella tabella seguente

 

Elemento strutturale

winst

wnet,fin

wfin

Travi su due appoggi

da l/300 a l/500

da l/250 a l/350

da l/150 a l/300

Travi a sbalzo

da l/150 a l/250

da l/125 a l/175

da l/75 a l/150

 

L’annesso nazionale italiano all’EC5 precisa i valori seguenti

 

Elemento strutturale

winst

wnet,fin

wfin

Travi su due appoggi

l/300

l/250

l/200

 

In assenza di una deformazione impressa l’espressione precedente si semplifica nella

con i seguenti limiti (EC5)

 

Elemento strutturale

winst

wfin

Travi su due appoggi

da l/300 a l/500

da l/150 a l/300

Travi a sbalzo

da l/150 a l/250

da l/75 a l/150

 

(annesso nazionale italiano all’EC5)

 

Elemento strutturale

winst

wfin

Travi su due appoggi

l/300

l/200

 

 

La deformazione istantanea.

 

E’ calcolata con le consuete tecniche della Scienza delle Costruzioni.

Ad esempio, gli abbassamenti in mezzeria di una trave semplicemente appoggiata assoggettata ad un carico variabile centrato valgono, rispettivamente per il peso proprio g1 e per il carico variabile Q

 

Il modulo elastico di progetto Ed fa riferimento al modulo elastico medio E0,mean

 

Applicando la formula di correlazione per le combinazioni frequenti (SLE stati limite di esercizio) si ha

In pratica, vengono assunte per il loro intero valore le deformazioni originate dal carico permanente (strutturale e non strutturale) mentre i valori per i carichi variabili vengono ridotti con i coefficienti di combinazione y.

 

Categoria/Azione variabile

y0j

y1j

y2j

Categoria A Ambienti ad uso residenziale

0,7

0,5

0,3

Categoria B Uffici

0,7

0,5

0,3

Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento

0,7

0,7

0,6

Categoria D Ambienti ad uso commerciale

0,7

0,7

0,6

Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale

1,0

0,9

0,8

Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30 kN)

0,7

0,7

0,6

Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN)

0,7

0,5

0,3

Categoria H Coperture

0,0

0,0

0,0

Vento

0,6

0,2

0,0

Neve (a quota 1000 m s.l.m.)

0,5

0,2

0,0

Neve (a quota > 1000 m s.l.m.)

0,7

0,5

0,2

Variazioni termiche

0,6

0,5

0,0

 

 

La deformazione a lungo termine.

 

La deformazione a lungo termine può essere calcolata utilizzando i valori medi dei moduli elastici ridotti opportunamente mediante il fattore 1/(1+kdef), per le membrature, e utilizzando un valore ridotto nello stesso modo del modulo di scorrimento dei collegamenti.

Il coefficiente di deformazione kdef tiene conto dell’aumento di deformabilità con il tempo causato dall’effetto combinato della viscosità e dell’umidità del materiale.

 

Valori di kdef

Materiale

Classe di servizio

1

2

3

Legno massiccio

Legno lamellare incollato

0,60

0,80

2,00

 

Valori di

Materiale

Classe di servizio

1

2

3

Legno massiccio

Legno lamellare incollato

0,63

0,56

0,33

 

Applicando la formula di correlazione per le combinazioni quasi permanenti (SLE stati limite di esercizio) si ha

La formula differisce da quella già vista per il calcolo delle deformazioni istantanee solo per il coefficiente di combinazione applicato al carico variabile Q1 più importante (carico dominante).

 

Per una trave semplicemente appoggiata caricata con il solo peso proprio strutturale si ha

Dalle relazioni precedenti si ricava

nella quale il secondo termine è la deformazione differita

Se, come di solito avviene, sono già state calcolate le deformazioni istantanee, le deformazioni a lungo termine prodotte dai singoli carichi possono essere calcolate dalle precedenti mediante l’espressione

La formula è valida per i contributi dei singoli carichi ma non è applicabile per il calcolo del valore complessivo della deformazione; in quest’ultimo caso, infatti,  intervengono i differenti coefficienti di combinazione y relativi rispettivamente alla deformazione istantanea (combinazione frequente) e alla deformazione a lungo termine (combinazione quasi permanente).

 

In pratica, è possibile seguire il procedimento seguente:

ü  si calcolano i valori delle deformazioni istantanee winst,G e winst,Q

ü  si determina la deformazione istantanea complessiva applicando la formula di correlazione per le combinazioni frequenti

ü  si calcolano i singoli contributi dei valori delle deformazioni di lunga durata
e

ü  si determina la deformazione di lunga durata complessiva applicando la formula di correlazione per le combinazioni quasi permanenti

 

 

Progetto a deformazione.

 

Se i limiti precedentemente indicati per le deformazioni non sono rispettati, occorre effettuare un progetto alle deformazioni variando le dimensioni della sezione per aumentarne il momento di inerzia.

 

Ad esempio, se la deformazione istantanea winst calcolata con il momento di inerzia Iold supera il limite imposto winst,Rd la relazione che intercorre tra il precedente momento di inerzia e quello di nuovo progetto Ireq è la seguente

Da essa si ricava facilmente il valore richiesto per il nuovo momento di inerzia

Le nuove dimensioni dipendono dal rapporto di progetto tra i due lati della sezione. Ad esempio, per una sezione rettangolare con

si ha

© 2008 Carlo PALATELLAHome Page