LE CHIESE DEL CENTRO STORICO

 

A fianco, il magnifico portale della Chiesa della Maddalena, ora di proprietà della famiglia Garritano, che si trova  al Castello, presso

"u  groffu”.

G. B. Giglio nella sua Storia di Fuscaldo afferma che questa Chiesetta forse è anteriore alla Chiesa Matrice.

Non esistono riferimenti storici precisi, ma riflettendo sull’esodo dei fuscaldesi verso la montagna per sfuggire alle violenze dei barbari, è da ritenere che essi costruissero una piccola chiesa proporzionata alle modeste dimensioni della  “rocca”, primo nucleo abitativo di Fuscaldo.Tutti gli storici fuscaldesi, comunque, concordano circa l’ubicazione della chiesa della Maddalena collocandola “nel Castello”. Questa chiesa fu acquistata intorno all’anno 1.500 dalla famiglia Spinelli, che ne fece una cappella gentilizia.

 

 

 

 

LA CHIESA MATRICE - LE SCALINATE D'INGRESSO ALLA PORTA CENTRALE

 

 

Tutti gli storici fuscaldesi sono d’accordo circa la consacrazione della  Chiesa matrice a San Giacomo Maggiore Apostolo avvenuta il 5 giugno del 1166, ma è anche comune convincimento che la Chiesa esistesse prima del Mille confermando così l’esistenza di antica data dell’Università di Fuscaldo.

Per avere un’idea, ancorché approssimativa, della data in cui fu fondata Fuscaldo è ragionevole prendere in considerazione quanto scrive Carl Arnold Willemsen, accreditato storico inglese, il quale, nella sua storia della Calabria, ritiene che “l’emigrazione delle popolazioni costiere verso l’interno, sulle montagne avvenne in seguito all’avanzata dei Vandali” di Genserico nell’Italia meridionale intorno al 457 d.C.

Non è azzardato ritenere che anche i fuscaldesi, all’incirca in quegli anni, salirono sulla collina costruendo la rocca, e che, nel corso degli anni, aumentata la popolazione, fu necessario costruire altre abitazioni e quindi nacque la Rupe e poi, man mano, anche la Chiesa matrice. Questa era, naturalmente, di dimensioni più ridotte di quella attuale, non aveva le scalinate, né la porta centrale. Le prima porta della Chiesa matrice è quella che vediamo nella fotografia .

 La chiesa subì varie modifiche, tra riparazioni ed ingrandimenti fino all’attuale conformazione con la costruzione delle due scale avvenuta nel 1770

 

 

IL PULPITO

L'ALTARE MAGGIORE

L'INGRESSO

 

CHIESA MATRICE : LA SACRESTIA E IL BATTISTERO

 

LA CHIESA DELL’IMMACOLATA

 

             La Chiesa fu edificata nel 1580 e fu dotata della campana maggiore in data 1608, come risulta dall’incisione nel bronzo.

            L’Arciconfraternita della Concezione in Fuscaldo raccoglieva, prevalentemente, muratori, scalpellini e ebanisti intagliatori . Furono essi ad edificare l’omonima chiesa che è la sola a conservare, nella prospettiva esterna, una linea architettonica di sobrio gusto barocco, con un portale scolpito in pietra locale, riccamente adorno di fregi decorativi, alto nello slancio, sormontato da una nicchia dove è collocata una statua in pietra della Madonna Immacolata con stipiti, architrave, cornice e fregi decorativi di molta suggestione.

Affianca la chiesa un altissimo campanile (oltre trenta metri dalla base) costruito dalle abili maestranze locali, nello stile del manierismo rinascimentale, di cui avevano nel 1585, dato prova di valentia nella costruzione del Palazzo Valenza e nei cento portali delle case civili, uno diverso dall’altro.

(Pietro De Seta, Un antico paese del Sud - Volume I°)

 

Questa, a sinistra, è una porta secondaria della chiesa dell’Immacolata.

Si trova proprio a fianco dell’ingresso principale su un pianerottolo, al quale si accede salendo quattro o cinque gradini.

Attualmente è l’ingresso della sacrestia,ma, può darsi, che fosse la porta <<dell’ospedale che un tempo ne costituiva lo scopo principale ed era allogato nella casetta attaccata alla Chiesa>>

(Francesco Lattari, La Terra di Fuscaldo)

 

 

IL CAMPANILE, L'ALTARE MAGGIORE, L'ALTARE MINORE, IL PULPITO.

 

LA  CHIESA  DI  SAN GIUSEPPE

          <<Nel Rione Linza la Chiesa di San Giuseppe, detta anche del Purgatorio o dei Morti, fu fondata nel XVII secolo per volontà dei confratelli della orazione della morte, i quali, separandosi dalla Matrice, decisero di costruirsi una chiesa in proprio con le elemosine questuali. Lo scopo iniziale della confraternita era quello di dare onorata sepoltura  ai poveri del Rione Fossi.

           Sul frontespizio del loro altare tenevano un distintivo dipinto su tela costituito da un Crocifisso sormontato da un teschio con due ampolline accanto e sopra un cartello con l’epigrafe  “Arciconfraternita orationis mortis”.

          La chiesa è interessante per la sua originaria maestosa linea architettonica, riscontrabile nell’incompiuto peristilio che doveva prospettarsi in forme e modi veramente colossali. In verità il lavoro non fu proseguito perché i responsabili, vista l’altezza e la natura del terreno franoso ridussero le dimensioni in corso d’opera. La chiesa primitiva dei confratelli era ubicata sotto l’attuale ed era chiamata“suttana” e la definitiva “suprana”.

L’interno della chiesa è in stile barocco con altare in marmo. Sopra l’altare maggiore è collocata una tela del Pascaletto che raffigura La Madonna delSuffragio.

 La Torre campanaria e l’orologio sono del 1807. (Antonio Pupo – Antiche memorie)

 

Un lato esterno della Chiesa con il Campanile

L'elegante portale d'ingresso

 

Nel largo piazzale dell'ingresso, i propilei rimasti incompiuti

L'ALTARE  MAGGIORE

IL  PULPITO

 

LA  CHIESA  DI  SAN GIOVANNI  NUOVO

                <<Addossata  al  Palazzo  Montesani  è  la Chiesa di San Giovanni Nuovo, nata come cappella del monastero degli Agostiniani.

               Alla destra del portale principale, è collocato un resto di affusto di colonna sormontata da una croce.

             All’interno della chiesa è da ammirare un Crocefisso ligneo di maestranze locali del XVII secolo ed una tela ad olio di G.B. Santoro raffigurante l’Assunta, Santa Lucia e Sant’Agata.

          La Chiesa di San Giovanni fu per lungo tempo interdetta e ridotta, priva di copertura e di finestre, a ricovero di colombi selvaggi e di corvi.

         Negli anni sessanta il Parroco Don Aldo Del Giudice tentò di trasformarla in teatro, ma, privo di mezzi e non sorretto dalla popolazione, cedette all’invito di alcuni cittadini per formare un comitato onde iniziare i lavori di restauro e riaprirla al culto come chiesa dedicata a Santa Lucia. Nel 1970, infatti, la chiesa si riaprì al culto con l’ausilio di Don Aldo e  della popolazione tutta.>>

(A. Pupo   Fuscaldo Antiche memorie)