NICCOLO'/NICOLA I° san
(materiale tratto dall'Enciclopedia Grolier e da altre fonti in parte in bibliografia)
Nicola o Niccolò I° (san) , di nobile famiglia
romana, ispirò la politica della Chiesa ai tempi del pontefice Benedetto III°,
cui succedette nell'858 d.C., con il favore dell'imperatore Ludovico II°.
Tutta la sua opera fu tesa ad affermare la supremazia del vescovo di Roma rispetto
alle altre cariche vescovili e la sua autonomia rispetto al potere politico (non
esisteva allora una preminenza sostanziale da parte del cosiddetto "papato").
Tenne testa all'imperatore d'Oriente Michele III°, che aveva deposto il patrirca
Ignazio sostituendogli il protospatario Fozio (858 d.C.), al quale Nicola I°
ricusò la nomina e sul quale lanciò l'anatema.
Rifiutò a Lotario II°, re di Lotaringia, l'annullamento del matrimonio con Teutberga,
contro il parere dell'episcopato lorenese, schiavo della volontà del sovrano.
Scomunicò Giovanni, arcivescovo di Ravenna, che violava i diritti della Chiesa
di Roma.
Le tesi di Nicola I°, sostenute dagli scritti teorici di Incmaro di Reims e
dai documenti raccolti nelle decretali del falso Isidoro, ebbero grande
importanza nei secoli successivi.
Nell'867 d.C. un concilio promosso dall'imperatore d'Oriente dichiarò Nicola
I° deposto, ma l'avvento di Basilio I° il Macedone sul trono orientale e la
morte del papa (867 d.C.) rinviarono lo scontro cruciale e definitivo. ,