INTRODUZIONE
I roditori costituiscono il gruppo di mammiferi più numeroso, sia in termini di individui sia di varietà; comprende infatti 2000 specie raccolte in 400 generi. I roditori sono generalmente erbivori o insettivori,e sono preda di rettili e di mammiferi carnivori.
CARATTERISTICHE FISICHE
La dentatura dei roditori è specializzata per rosicchiare materiali vegetali molto resistenti. Gli incisivi sono a crescita continua; la loro superficie frontale è rivestita di smalto, mentre quella posteriore è costituita da un materiale meno resistente, la dentina, che si consuma con l’uso, mantenendo il margine dei denti sempre affilato. Tra gli incisivi e i molari c’è uno spazio vuoto, dovuto all’assenza dei canini. Le mandibole sono conformate in modo da poter essere portate avanti per favorire l’uso degli incisivi. Generalmente, mentre rosicchiano, i roditori tengono fermo il pezzo tra le zampe anteriori che hanno cinque dita e sono munite di artigli. Un’altra caratteristica comune a quasi tutti i roditori sono le orecchie ben sviluppate. Le dimensioni di questi animali variano tra quelle del topolino (5centimetri) a quelle del capibara (1metro) ma la maggior parte delle specie è taglia relativamente piccola.
RAPPORTI CON L’UOMO
Molti roditori costituiscono un problema per l’agricoltura, in quanto possono arrecare gravi danni alle coltivazioni e alle provviste alimentari conservate nei magazzini. Altri come il topo comune, il ratto norvegese e il ratto nero, sono temuti in quanto possibili portatori di malattie. Alcuni roditori, invece, sono apprezzati dall’uomo, per la pelliccia come nel caso del topo muschiato e del castoro; per l’importante ruolo svolto nel mantenimento dell’equilibrio geologico di alcuni ambienti (ed è il caso del castoro, le cui dighe aiutano a prevenire l’erosione del suolo); poi per l’importanza nel campo della ricerca biologica (i topi e i ratti albini sono infatti diffusamente utilizzati nel laboratorio scientifico); poi, infine, come animali domestici (ed è il caso del topolino bianco, del gerbillo, del porcellino d’India e del criceto).
Stefano L.