Oregon Scientific Cantù - Lottomatica Roma 91 - 71 |
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Note: 1°q. 24-15; 2°q. 44-36; 3°q. 66-49. 63-52. Spettatori: 3.633; Paganti: 1.176; Abbonati: 2.457. OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin 5, Wheeler 5, Johnson 20, Hines 28, Bernard 9, Calabria 14, Schortsanitis 7, Riva, Stonerook 3. N.E.: Novati, Gay, Pozzi. All. Sacripanti. LOTTOMATICA ROMA: Griffith 6, Tonolli 2, Myers 11, Branch, Bonora 3, Alexander 3, Barton 18, Esposito 8, Tusek 20. N.E.: Cipolat. All. Bucchi.
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CON ROMA A +20 Chiuso il capitolo Coppa Italia si ritorna al Pianella per la 6a giornata del girone di ritorno. Ospite di turno la Lottomatica Roma, formazione temibile dando uno sguardo all'organico, sicuramente non all'altezza delle aspettative iniziali in questa stagione. I capitolini hanno chiuso anzitempo l'avventura nella massima competizione europea, collezionando figure poco decorose con un basket troppo accentrato nelle mani e nella leadership di Carlton Myers e troppo brutto da vedere. Il discorso legato al campionato è differente ma non troppo. Anche nella competizione nazionale la squadra di Bucchi non sta rispettando le aspettative e gli investimenti monetari operati da Claudio Toti. Un grande decaduto quale Griffith doveva trovare una seconda primavera nella capitale ma col passare del tempo staff e tifosi hanno compreso le difficoltà del nativo di Chicago nel tornare ai fasti di un tempo, quando dominava le aree pitturate con la potenza di un trattore. Spedito Bennerman a Teramo, è arrivato Cory Alexander, l'uomo con la valigia nella NBA senza però aver mai trovato una sistemazione stabile e delle prestazioni all'altezza. Nemmeno lui però pare essere l'uomo adatto per questa Lottomatica ed è già in aria di taglio. Con Esposito come nuovo innesto Roma cerca in lui un'alternativa a Myers come punti e approccio ad ogni singola gara. Ma l'approccio con la partita del PalaOregon, Esposito o non Esposito, è stato brusco. Cantù subito in vantaggio, quel vantaggio che terrà saldo nelle proprie mani fino al +20 di fine gara. Una partita bella vissuta, visto il punteggio, con fin troppa tranquillità. Lo spettacolo, come spesso accade tra le mura del Pianella, non è mancato. Dalle giocate di un immenso Sam Hines, ai soliti numeri di Nate Johnson. L'Oregon dalla doppia faccia è sotto gli occhi di tutti: in casa entusiasma, fuori è a volte incommentabile. Probabilmente Sacripanti e il suo staff tecnico, stanno cercando una via per conciliare le prestazioni casalinghe con quelle esterne.
L’ANALISI Parliamo del match in termini più tecnici. Una partita a senso unico, guidata sapientemente da Cantù dal primo minuto fino al 40'. Lo scarto finale è duro nei confronti di Roma, assolutamente meritato nei confronti dell'Oregon che mette in mostra le migliorie difensive applicate da Sacripanti durante le sedute d'allenamento in settimana. La difesa ha mirato dritto al cervello dell'avversaria, confondendola con una pressione costante e fastidiosa, grazie alla capacità di ogni singolo nel trovare la propria posizione in campo. Ne conseguono linee di passaggio poco sicure, recuperi (14) importanti presi singolarmente e la grande efficacia nel tenere sotto media l'osservato speciale degli avversari. E' ovviamente Carlton Myers, 21.1 punti di media nella Tim Cup, tenuto a 11 punti in 34' di impiego con cifre deficitarie dal campo. 4/15 totale, con una prestazione offensiva che premia la difesa di Johnson e avvalora la retrovia Oregon. Per rendere meglio l'idea sulla prestazione "opaca" dell'ex fortitudino segnaliamo le cifre: 3/10 da 2, 1/5 da 3, 2 stoppate subite e 1 di valutazione. L'unica nota positiva dell'attacco di Bucchi è rappresentata dai 20 punti di Tusek e dai 18 di Barton (che segna per lo più dalla lunetta, 8/8). Per il resto la situazione offensiva della Lottomatica è abbastanza preoccupante con un Tonolli impercettibile (2p in 29'), un Griffith che non fa eccezioni ripetendosi con l'ennesima partita bucata (6p e 3r), un imbarazzante Alexander che sta già cercando una sistemazione lontano da Roma (3p in 16') e un Bonora non capace nell'occasione di amministrare l'offensiva romana. Per Cantù in grande evidenza un straordinario Hines che chiude con 28 punti, 12 rimbalzi e 34 di valutazione. Non diverso il discorso per "Wild" Nate Johnson: la solita chirurgica precisione nel jumpshot dai 4-5 metri (7/11) e un'efficacia difensiva che ben si amalgama con l'andazzo della squadra. La differenza rimbalzi premia Cantù che chiude a +10 con 37 rimbalzi complessivi, solco scavato in fase difensiva (28-18). L'Oregon tira nettamente meglio da 2 con il 73.3% complici le prestazioni sartoriali di tutti i biancoblù scesi in campo: alla fine sarà 22/30. Non altissima la percentuale nel tiro pesante (37%), ma la Lottomatica non si è comportata meglio (36.4%). L'attacco di Cantù ha dimostrato grande coralità. Circolazione di palla ottima ma non solo. C'è anche tanta pazienza nel tessere le maglie offensive con passaggi e il giusto ragionamento. Un Re di questa disciplina è sicuramente Stonerook, ancora una volta importante per il suo apporto tecnico al match. Funziona persino il settore lunghi, con Schortsanitis a quota 7-7 (rimbalzi-punti) in 21' di impiego, e Bernard che riesce a sfruttare al meglio i minuti a sua disposizione. Eloquente la valutazione finale che dice 119 per l'Oregon, 65 per la Lottomatica. Eloquente anche il punteggio finale: 91-71.
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- LE PAGELLE - |
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