Oregon Scientific Cantù - Skipper Bologna

79 - 64

Note: 1°q. 22-25; 2°q. 35-36; 3°q. 59-48. Arbitri: Grossi, Mattioli, Giansanti.

OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin 2, Wheeler 10, Johnson 14, Hines 20, Novati, Gay, Bernard 4, Pozzi, Calabria 21, Schortsanitis 8, Riva, Stonerook. All. Sacripanti.

SKIPPER BOLOGNA: Mottola, Mancinelli 2, Belinelli 5, Smodis 10, Pozzecco 5, Vujanic 16, Van Den Spiegel 7, Lorbek 2, Guyton, Prato, Delfino 17. All. Repesa.

 

 

CANTU' RIMANDA A CASA LA F SCUDATA

Sulla carta, quello con la Skipper si presentava come un match senza storia. La strapotenza della corazzata con l'aquila sulla schiena non era neppure paragonabile ai mezzi di Cantù, che proprio scarsi non sono. Superiore in ogni ruolo, non parlando della completezza di un organico giovane e colmo di talento, un organico capace di offrire una pallacanestro bella, veloce ed efficace. Anche in Eurolega. Perchè la Fortitudo di coach Repesa, vecchio volpone del basket europeo, ha espugnato i parquet delle due formazioni più quotate per la vittoria della massima competizione europea, ovvero quello del CSKA Mosca e del Maccabi Tel Aviv, giovedì scorso. Difficile per chiunque vincere in quell'inferno giallo dello Yadeli Iahou, per l'atmosfera, per il blasone dei padroni di casa. A Cantù di certo non manca il blasone; l'atmosfera è più rovente che altrove. Specialmente se l'avversaria è storica e specialmente se il nome dell'avversaria corrisponde a "Fortitudo". Il tutto raggiunge livelli di ebollizione se riemerge (come sempre) la ruggine tra le opposte tifoserie, se in campo scoppia una rissa o se gli arbitri commettono (ma non è una novità) qualche cappellata. Il Pianella diventa una pentola a pressione quando Pozzecco entra per il riscaldamento, facendo riaffiorare nelle menti dei presenti i vecchi Derby con Varese. Ricordi. Fa caldo al Pianella: quando il Poz si scazzotta con Stonerook, quando va in lunetta e sbaglia i liberi. Fa ancora più caldo quando Repesa protesta, prende un fallo tecnico e sbeffeggia gli arbitri con un applauso plateale che gli costa l'espulsone. La caldazza è insopportabile quando il tavolo commette un errore nel punteggio sul finire del 2° periodo. Ne vale la pena di sudare come minatori, quando lo spettacolo è incredibilmente entusiasmante e coinvolgente, perchè l'alley-oop e la schiacciata di Johnson, l'altro alley-oop di un ritrovato Schortsanitis, gli assist di Wheeler, i triploni di Calabria e la grande leadership di Hines fanno venire i lacrimoni, se tifi Cantù. Una squadra che non molla, che crede nelle proprie possibilità, che non teme confronti. La visione romantica di una partita di pallacanestro, che per molti versi assomiglia a un percorso impervio dove gli ostacoli sono tanti e difficili da superare. Ma non impossibili. Come non è possibile fare pronostici. E menomale. Se lo sport fosse la conferma di una serie di previsioni e l'Italia paese di accaniti scommettitori, il Bel Paese sarebbe una nazione abitata da 56 milioni di milionari.

 

- IN CRONACA -

Con Mottola da subito infortunato (al primo minuto), Repesa inserisce Smodis. Nei primi 20' di gioco la gara si regge su un equilibrio costante. L'Oregon deve guardarsi bene dal non farsi sfuggire di mano la partita. Sacripanti decide di non pigiare troppo sull'acceleratore per mantenere la partita su ritmi blandi. La Skipper ha i mezzi ma non le occasioni per dilagare, grazie ad una straordinaria prova di contenimento della difesa canturina, attiva e più ordinata del solito. Qualche problema nel contenere la verve offensiva di Vujanic, dentro l'arco dei 6.25. La Fortitudo non scappa e le squadre tornano negli spogliatoi, dopo una contestazione degli oltre 4000 del Pianella per un errore nella segnalazione del punteggio. 35-36 all'intervallo.

Tornano le formazioni in campo, Cantù con un atteggiamento del tutto diverso. Il game planning di Sacripanti prevede una sferzata nei ritmi e così è. L'Oregon riparte con più grinta, più convinzione. Sacripanti sa che la Skipper è stanca e sulla distanza la sua squadra può imporsi con maggior fiato a disposizione. Così Cantù inizia a correre e a far correre gli avversari che, dopo alcuni minuti, iniziano a dare i primi segni di cedimento, come in un incontro di boxe. Si scatena Sofoklis Schortsanitis che con punti e soprattutto 7 rimbalzi, dà un segno tangibile della sua presenza. A 3'47" dal termine della 3a frazione, Jasmin Repesa, si fa espellere per un gesto provocatorio nei confronti della terna arbitrale, dopo aver protestato per un fallo tecnico fischiatogli. Calabria non perde tempo e il 7-0 di parziale sta a dimostrazione del fatto che Cantù non vuole farsi sfuggire l'occasione di realizzare quanto escogitato da Sacripanti. I bolognesi perdono la bussola, calano nelle percentuali di realizzazione e Cantù ha ulteriori possibilità di far correre gli avversari, buttandosi in campo aperto. Pane per i denti di Wheeler, che con i suoi 7 assist dirige la corsa canturina e difende egregiamente sia su Vujanic, sia su Pozzecco. La partita assume toni spettacolari e il massimo si raggiunge quando Wheeler alza un alley-oop per Nate Johnson che conclude con uno schiaccione volante. Per lui 14 punti e 6 rimbalzi. Eloquente la percentuale nel tiro pesante di Bologna, 18.2%, data da una brutta prova di Vujanic (0/3), un'altrettanto orrenda prestazione generale per un tiratore scelto come A.J. Guyton (0/4 da3 in 25'). Cantù nelle triple si cimenta con un ottimo e decisivo 47.6%, chiudendo il saldo a rimbalzo in positivo (37-30). Nelle fila della Fortitudo il solo a spiccare per incisività sotto i vetri è Tomas Van Den Spiegel, l'unico dei suoi a catturare più di 4 rimbalzi (11 nella serata). Per l'Oregon la solita distribuzione dei rimbalzi con l'eccezione di Schortsanitis che diversamente dal solito ne piglia 7. Hines e Johnson attivi con 6 a testa, un importante supporto dal più piccolo in campo (Wheeler) con 5. A fine gara, la valutazione totale parla chiaro: 97-64, come parla chiaro il punteggio, 79-64, frutto di una grande difesa e della capacità dell'Oregon di condurre il match nella maniera più intelligente possibile. La partita a scacchi è vinta da Cantù, che astutamente spodesta la Skipper dal primato e si conferma squadra funambola.

 

- LE PAGELLE -

WHEELER

Inizialmente subisce il talento di Vujanic, poi decide di mettere in bella mostra il suo con 7 assist e 5 rimbalzi. Migliora in difesa con l'avanzare dei minuti, fino a diventare asfissiante (chiedete conferma a Pozzecco). Luce.

Voto: 7.5

CALABRIA

E' lui a punire Bologna al momento dell'espulsione di Repesa. E' lui a segnare i canestri dal peso specifico maggiore del piombo. 21 punti, 5 rimbalzi. Dante è decisivo.

Voto: 8

HINES

E' un idolo totale. Perchè difende, corre e lotta pure per le croste della pizza. Segna 20 punti con la solita classe e precisione (3/3 da 3, 4/7 da 2). In aggiunta 6 rimbalzi per 19 di valutazione. Commette il suo 4° fallo sullo scadere del terzo periodo. Ma "nulla ci fa".

Voto: 7.5

STONEROOK

Come dice il coach, Shaun è eroico. Zero punti, ma tanta intelligenza a disposizione della squadra. I suoi punti forti: 4 recuperi e 3 assist.

Voto: 6+

BERNARD

E' in un momento di crisi e si vede. Se invece di sbuffare, lo si sostiene, i momenti migliori arriveranno. E quanto accaduto per Dante, potrebbe ripetersi per Mike.

Voto: 5

JOHNSON

Fa esaltare il pubblico alla sua maniera, ovvero con schiacciate e grinta da vendere. Chiude con 14 punti e 6 rimbalzi. Mica male.

Voto: 7

LEVIN

Non dispiace. Si immedesima nello spirito di squadra con una difesa aggressiva e un attacco più brioso del solito.

Voto: 6

SCHORTSANITIS

Fino a metà gara si pensava fosse tutto regolare. Partita in ombra e poco di fatto. Ma al ritorno in campo dopo l'intervallo "Big Sofo" si sveglia. Segna 8 punti e cattura 7 rimbalzi. Due schiacciate di potenza pura. Tornano gli applausi, quelli convinti, per Sofoklis.

Voto: 7