Pompea Napoli - Oregon Scientific Cantù

110 - 105

Note: 1°q. 25-23; 2°q. 54-48; 3°q. 78-76. Impianto: PalaBarbuto. Arbitri: Paternicò, Filippini, Vianello.

POMPEA NAPOLI: Schmidt, Moldù 5, Allen 7, Albano 2, Torres 36, Davison 19, Cittadini 6, Penberthy 17, Andersen 18. N.E.: Carrichiello, Morena, Costantino. All. Mazzon.

OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin, Wheeler 32, Johnson 8, Hines 21, Bernard 2, Calabria 22, Schortsanitis 2, Stonerook 18. N.E.: Novati, Gay, Pozzi, Riva. All. Sacripanti.

 

 

NAPOLI ANCORA INDIGESTA

Una partita stupenda come se ne vedono poche. Uno spettacolo che avrebbe entusiasmato anche chi di basket non se ne intende. Una dolce verità che mette a nudo la vera essenza di questo sport, bello, intenso, ricco di colpi di scena e di suspance, di spettacolo e di estetica. Se la verità è dolce, l’esito finale della partita è amaro, almeno per Cantù. Gioca bene, lotta, e segna con una precisione che sfiora la perfezione. Ma molte volte la matematica beffa e i conti, alla fine, vanno fatti con gli episodi. Se solo una di quelle tre triple fosse entrata a 27” ( sul 108-105) dalla sirena finale, forse saremmo qua a discutere di una vittoria, forse si, forse no. Perché il basket è uno sport estremamente imprevedibile. Napoli è una squadra completa in ogni reparto, gioca in un palazzo pieno di gente che a sua volta è colma di entusiasmo, quell’entusiasmo che assomiglia molto a quello del Pianella. L’entusiasmo esaltato dalle 8 triple su 8 tentativi di Torres, immarcabile, come immarcabile è stato Wheeler, autore di 32 punti.

 

L’ANALISI

Un match, sotto il punto di vista statistico, quasi perfetto. Le cifre parlano chiaro: l’Oregon tira meglio da 3 (53.6%) contro il 47.8% della Pompea, in una serata no al tiro pesante per uno specialista come Penberthy (1/8). Ci ha pensato Oscar Torres a mettere a posto le cose con una prestazione da guinnes dei primati. 36 punti con 8/8 da 3 e 40 di valutazione. Cantù ha avuto una percentuale maggiore grazie all’8/12 di Wheeler (che chiuderà con 32 punti), il 3/5 di Hines e la perfezione di Stonerook con 2/2 dall’arco, 2/2 da 2 e 8/8 dalla lunetta. Le cifre più eclatanti provengono proprio dalla linea della carità: Napoli si esibisce con il 100% (21/21), mentre Cantù tira di più concludendo con il 94.1% (32/34), con prestazioni personali degne di nota a partire da Calabria e il suo 12/12, Hines e il suo 6/6 Wheeler e il suo 4/4. Per quanto riguarda le percentuali da 2 punti la Pompea conduce di poco (57.1 contro 56%). Penberthy ha fatto danni, assieme a lui un reparto lunghi che, manco a dirlo, ha fatto la differenza contro quello canturino. Coach Sacripanti ha utilizzato a lunghi tratti il quintetto piccolo con Stonerook da “5”, in difficoltà a contenere la strapotenza fisica di Michael Andersen. Schortsanitis in campo 12’ (2p, 0r) a causa dell’influenza patita in settimana. I lunghi partenopei compiono appieno il loro dovere e Davison (ex campione NCAA con Arizona ai tempi di Bibby) autore di 19 punti cattura anche 7 rimbalzi con la percentuale immacolata dalla lunetta (7/7). Dall’altra parte disastroso Bernard che non riesce a imporre la sua fisicità rivelandosi controproducente con 6 palle perse a fronte di 0 recuperi, e 1 misero rimbalzo per -12 di valutazione.

Passando ai lati positivi non si può trascurare la prova cardinalizia dello “Zio” Sam Hines, che riempie il buco a rimbalzo lasciato da Bernard, catturando 13 rimbalzi, 7 dei quali in fase offensiva. Non è il solo a tappare i buchi a rimbalzo, aiutato da un reattivo Wheeler che si lascia trascinare dall’agonismo e mette a segno 8 triple su 12 tentativi e 32 punti a fine gara. Bene anche Calabria, finalmente ritrovato e finalmente capace di fare ottime cose da qualche partita a questa parte. In quest’occasione Dante chiude con 22 punti, la maggior parte provengono dalla lunetta (12/12). Un dato che fa ragionare sulle cause della sconfitta sono le palle perse, ovvero 18 contro le sole 6 recuperate.

La partita finisce con un punteggio piuttosto alto, 110 a 105. Napoli vince grazie all’ottima prestazione di squadra, con elementi di spicco a fare da traino (Torres, Davison, Penberthy). Il girone di ritorno si apre come si era aperto quello di andata, quando la Pompea espugnò il PalaOregon. Ora Cantù dovrà vedersela con la Skipper Bologna.

 

- LE PAGELLE -

WHEELER

La sua miglior prestazione stagionale. Fa impazzire Allen, limitandolo anche in difesa. Segna 32 punti prendendo addirittura 6 rimbalzi. Ad ognuna delle sue 8 triple, il pubblico napoletano scuote la testa. Una gara maiuscola.

Voto: 8.5

CALABRIA

Ultimamente sta trovando costanza nelle sue prestazioni. Segna 2 triple importanti (sbagliandone però 6), ma è perfetto dalla lunetta con il 100% (12/12). E’ pericolosissimo e i 7 falli subiti lo dimostrano.

Voto: 7+

HINES

Che partita! 13 rimbalzi, 21 punti. Una presenza fondamentale, un uomo sul quale puoi sempre contare.

Voto: 8

STONEROOK

Percentuali immacolate come la Santa Vergine Maria Madre di Dio. 18 punti con 24 di valutazione.

Voto: 7

BERNARD

Brutta partita. E definirla solamente “brutta” mi preserva da una pronta denuncia, meglio scegliere la strada della gentilezza. Il -12 di valutazione parla da solo, ma è necessario segnalare le 6 palle perse per rendersi conto della “brutta” prestazione di Mike.

Voto: 3

JOHNSON

Non entusiasma come al solito, chiudendo ampiamente sottomedia nei punti realizzati (8) e per i rimbalzi catturati (3). Non sciupa e non strafa.

Voto: 6

LEVIN

2’ in campo. Invalutabile.

Voto: S.V.

SCHORTSANITIS

Parte in quintetto ma resterà seduto in panchina per lunghi tratti a causa dell’influenza che lo ha colpito nei 4 giorni precedenti alla trasferta. E’ scusato.

Voto: S.V.