Oregon Scientific Cantù - Air Avellino

81 - 67

Note: 1°q. 22-28; 2°q. 46-36; 3°q. 64-57. Spettatori: 3.495; Paganti: 1.038; Abbonati: 2.457.

OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin 3, Wheeler 8, Johnson 21, Hines 17, Novati, Gay, Bernard 8, Colombo, Calabria 10, Schortsanitis 6, Riva, Stonerook 8. All. Sacripanti.

AIR AVELLINO: Forte, Ferrara, Green 12, Nigro, Urcioli, Middleton 21, Massie 4, Jamison 16, Ryan 8, Maggioli 4. All. Markovski.

 

 

CANTU’, SEI NELLE MAGNIFICHE 8

Il sogno si ripeterà. Quel sogno che ha destato mille emozioni, mille speranze, mille imprecazioni. Perché quel sogno è stato interrotto sul più bello, per sorte, per disgrazia sportiva, o, detto in maniera più stringata, per l’infortunio di Thornton. A terra, sotto il gremito settore biancoblù, Bootsy si tiene il ginocchio, forse la caviglia, e grida, grida talmente forte da farsi sentire nella bolgia del PalaFiera. Come in un film, andando avanti veloce (ffw), l’immagine successiva è quella di Messina festante in campo, assieme ai suoi ragazzi e ai suoi tifosi. Ma, chi in quell’occasione era presente, dirà sicuramente che ne è valsa la pena.

Un anno dopo, Cantù ha l’opportunità di ripresentarsi a Forlì per tentare di ripetere quanto fatto la stagione passata. Perché la vittoria casalinga con Avellino ha spalancato le porte delle Final Eight all’Oregon, che, con un giorno di anticipo rispetto alle altre, è sicura del suo posizionamento in classifica. L’ultimo posto libero, ironia della sorte di una rivalità che continua nel tempo, era conteso con Milano, che dovrà guardare le finali in TV. Uno degli obbiettivi stagionali è stato raggiunto, un obbiettivo importante che permette al sogno di ricominciare. Quest’Oregon, come dice il presidente Corrado, è in grado di confrontarsi con chiunque in uno scontro diretto. Visto il risultato di Supercoppa e le condizioni ambientali in cui la squadra imperversava (nella tana del lupo), questa Cantù può davvero arrivare in fondo alla competizione. L’imprevedibilità può essere un’arma a doppio taglio, ma se imbroccato il lato giusto del coltello, può diventare un’arma pericolosa per le altre squadre. Dunque, l’appuntamento è dal 25 al 28 febbraio al PalaFiera di Forlì, assieme a Siena, Pesaro, Bologna, Varese, Benetton, Napoli e Roma. E il sogno potrà FINALmente rincominciare.

 

L’ANALISI

E’ una partita dall’enorme importanza per l’Oregon soprattutto sotto il profilo mentale. Entrare a far parte delle “magnifiche 8” è sicuramente un traguardo ambito da dirigenza, squadra e tifosi. Aprire una striscia vincente è un altro aspetto da non sottovalutare, e se il calendario permette una scaletta con due incontri facili, di cui uno è già stato archiviato (vittoria esterna a Livorno), ripresentarsi vittoriosi e vincenti al Pianella dà sicuramente morale. La vittoria è arrivata, per 81-67 contro un’Air Avellino senza Komazec, ma dotata di un grande campione quale Larry Middleton, che non ha tradito le aspettative con i suoi 21 punti, 11 dei quali nel primo periodo. Proprio nella prima frazione Cantù ha subito l’avvio deciso dei padroni di casa che, sospinti dalle triple dell’ex Pesaro e da Harold Jamison, chiude in vantaggio alla prima sirena, sul 22-28. Una volta prese le contromisure, l’Oregon ha stretto in difesa, limitando proprio il primo terminale offensivo (Middleton) nel tiro da 2 punti (1/5 a fine gara), grazie a un’ottima difesa di Nate Johnson. La difesa ha vinto la partita, l’attacco ha contribuito al divertimento della gente. Continue situazioni di transizione in un match piacevole dai tratti spettacolari. Dalle schiacciate prepotenti di Bernard, alle perle di Sam Hines, passando per le affondate di “Wild” Nate Johnson. Le due formazioni si equivalgono nel computo nei rimbalzi (37-38 in favore di Avellino) e nella percentuale ai liberi (75.9 contro il 73.7 dei campani). Una differenza si trova nella percentuale nel tiro da 2 punti, dove Cantù si esibisce con un discreto 53.7%. L’Air tira peggio, date le brutte prestazioni di Massie (2/9 da 2), Ryan (2/7) Green (4/12) e lo stesso Middleton. Nel tiro pesante i verdi comandano, ma è poca roba. L’Air paga l’inefficacia di Forte (0p in 15’), di Massie (4p in 31’e 6 perse) e di Maggioli, subito in panchina per 3 falli.

Voltando pagina, al capitolo Cantù non passano inosservati i 17 punti dello “Zio Sam” Hines, che condisce la sua ottima prestazione con 7 rimbalzi. Significativo l’apporto di Calabria, che sconfigge la febbre e segna 10 punti con 3 recuperi, segno di una buona prestazione difensiva. Bene il reparto dietro, con Schortsanitis responsabilizzato dalla partenza in quintetto e miracolosamente gestore dei suoi falli. Bernard ha dato convinzione e una squassante presenza offensiva. Uno che di presenza offensiva ne ha da vendere è Stonerook, 9 rimbalzi, 8 punti. MVP, manco a dirlo, Nate Johnson. 21 punti, 9 rimbalzi (24 di valutaz.) e una simpatia straripante.

Prossima tappa, Napoli, PalaBarbuto. Buona continuazione.

 

- LE PAGELLE -

WHEELER

Partita discreta per il “tuono”. Non appariscente, non centralizzatore, ma una presenza fissa.

Voto: 6

CALABRIA

Se la Tachipirina fa questi effetti sarebbe meglio metterla al bando. Perché Dante, dopo l’attacco influenzale di venerdì, gioca un’ottima partita.

Voto: 6.5

HINES

Segna canestri che non permettono ad Avellino di avvicinarsi, tenendo a debita distanza gli avversari. Trascinatore.

Voto: 8-

STONEROOK

9 rimbalzi e una forma da recuperare. E’ al 60% scarso, ma se i risultati sono questi...

Voto: 6.5

JOHNSON

Il migliore in campo. Scherza con i raccattapalle nel pregara, scherza con Middleton sul parquet, difendendo anche sull’anziano fuoriclasse limitandolo nei momenti importanti e costringendolo ad un 1/5 da 2. In attacco chiude con 7/13 totale, 9 rimbalzi, 5 falli subiti, 7/8 dai liberi per 24 di valutazione.

Voto: 8

LEVIN

Questa volta non è un soprammobile. Mette un canestro+fallo allo scadere del 2° quarto, che manda in visibilio il pubblico.

Voto: 6

SCHORTSANITIS

Il coach lo vuole in campo dal primo minuto e “Big Sofo” lo ripaga con una buona prestazione. Da subito costringe Maggioli a 3 falli che lo mettono out. Poi amministra la sua partita, senza eccedere con i contatti fisici. Bene.

Voto: 6.5

GAY

Da il cambio ai compagni.

Voto: S.V.