Oregon Scientific Cantù - Tris Reggio Calabria

87 - 78

Note: 1°q. 14-19; 2°q. 34-37; 3°q. 62-53. Spettatori: 2.818; Paganti: 361; Abbonati: 2.457.

OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin 4, Wheeler 23, Johnson 15, Hines 20, Bernard 6, Calabria 8, Schortsanitis 3, Riva, Stonerook 8. N.E.: Novati, Gay, Colombo. All. Sacripanti.

TRIS REGGIO CALABRIA: Rombaldoni 6, Lamma 7, Fajardo 11, Eze 9, Santarossa 6, Eubanks 6, Ivory 15, Alberti 2, Blanchard 17. N.E.: Mazzarino. All. Lardo.

 

 

PAURA E RISCATTO

Prima, la paura di perdere. Poi il risveglio e l'impennata d'orgoglio. Dopo la brutta sconfitta nel Derby casalingo contro Varese, c'era un solo imperativo nella testa dei ragazzi di Sacripanti. Vincere, per levarsi di dosso quella patina psicologica che ti imballa il cervello dopo una serie di brutte prestazioni, per dare ai tifosi quello che si meritano. Nei primi 20' di gara, con Reggio Calabria avanti di 13 lunghezze è subentrata la frustrazione e il timore di non riuscire a vincere nonostante la buona volontà. Grazie alle parole di Scripanti in un time-out "psicologico", la squadra non ha mollato, difendendo duro e non pensandoci. Così l'Oregon ha raggiunto l'intervallo con sole 3 lunghezze di svantaggio. Nella ripresa è stato un crescendo. Trascinata psicologicamente da un Hines in gran forma, Cantù inizia a macinare un basket bello e concreto, complice quel Wheeler che fin'ora non ha esaltato il pubblico. Contro la Tris Tyson l'ha fatto. Ha esaltato segnando alla sua maniera, sempre sfrontata, con una pioggia di triploni, che fanno sbuffare Lardo, e fanno tirare un po' il fiato a Sacripanti. Proprio il coach canturino dichiara che, in senso tattico, qualcosa è cambiato, e ribadisce che "se prima non eravamo una grande squadra, non lo siamo neanche adesso". Giusto per non far "prendere bene" i tifosi canturini, molto esigenti e ambiziosi. Sempre coach Sacripanti dice:" Non sarà facile per nessuno batterci", il che suona come un messaggio di unione tra i giocatori che stanno sul parquet e i tifosi accomodati sugli spalti del Pianella. Insieme possiamo farcela a risollevare la nostra situazione. Per carità, le tragedie sono altre. Questa volta la fiducia della curva è stata ripagata con una vittoria di importanza capitale, che da ossigeno e linfa, per il morale e per una maggiore serenità di tutto l'ambiente. Dimenticata c'è la pausa di 2 settimane (causa All-Star Game) dove Sacripanti avrà tempo e calma di preparare la squadra al periodo natalizio, dove Cantù affronterà prima Siena, poi Treviso e Pesaro.

 

- IN CRONACA -

56% è la percentuale del tiro da 3 punti, migliorata grazie alle buona prestazioni al tiro di Wheeler (5/10), Hines (4/5) e Stonerook (2/2). Un segnale importante, visti gli ennesimi scarsi profitti di Dante Calabria, che in apertura proprio non voleva saperne di metterla. Cantù vince anche se non di molto il computo dei rimbalzi, per 34-30. Se è vero che l'Oregon ha vinto la sfida dei rimbalzi, è anche vero che il reparto lunghi canturini non ha eccelso per incisività, escluso Stonerook, Bernard è stato insufficiente per mano delle 4 biglie disperse e 0 recuperi all'attivo, con 5 falli commessi e 3 rimbalzi. Il trio Tola-Sabetta-Strozzi non ha perseguitato Schortsanitis, ma il centrone greco non ha impressionato, con 3 punti, 2 rimbalzi e 1/4 ai liberi. Viste le precedenti brutte prestazioni nel tiro pesante, Lino Lardo ha predisposto una zona logica alla quale l'Oregon non ha saputo rispondere prontamente, con il solito problema di fluidità nella rotazione della palla. Sempre nella prima frazione. Cantù ha trovato delle difficoltà a difendere la "uomo" con rotazioni non sempre precise. Nella difesa l'intelligenza è importantissima. Ma di tanto in tanto è indispensabile attuare una tipologia difensiva diversa, più dettata dalla grinta, dalla voglia di riscatto. Da ogni buona difesa nasce un buon attacco. E così è stato. Migliora la difesa biancoblù, migliora la qualità delle opzioni offensive, con più velocità e transizione. Migliora anche la prestazione di Wheeler che nella ripresa fa 5/6 dall'arco. Complice Hines e Stonerook, Cantù dilaga addirittura sul +23, salvo un rientro nel finale dei reggini utile solo per ridurre lo svantaggio. Finisce 87-78.

 

- LE PAGELLE -

WHEELER

Dopo un primo tempo non bello, esplode nella ripresa bombardando dall'arco con triple alla sua maniera. E menomale che sono entrate, "sennò saremmo qua a buttargli la croce addosso". 23 punti e... udite udite... zero palle perse.

Voto: 7.5

CALABRIA

Imbarazzante in apertura. Poi riesce a non essere disastroso con 6 rimbalzi, un sottomano in contropiede e un paio di triple. Deve sbloccarsi.

Voto: 6

HINES

Trascina nei momenti di bisogno. Segna nei momenti di bisogno. E' una sentenza nel tiro da 3, dove chiude con l'80% (4/5). 5 rimbalzi per 21 di valutazione. Le cifre non possono raccontare la sua importanza.

Voto: 8

STONEROOK

Parte dalla panchina, non tira da 2 punti, ma tira 2 volte da 3 punti, mettendone 2. Sale in cattedra chiamando i giochi e improvvisandosi playmaker. 4 assist e 5 rimbalzi.

Voto: 6.5

BERNARD

Non brilla in maniera particolare con 6 punti in 24' di impiego. 4 palle perse a fronte di zero recuperi.

Voto: 5

JOHNSON

Il tiro in sospensione è più che discreto (4/7), i liberi sono una sicurezza (7/8). La solita esuberanza e le solite palle perse (4). 15 punti e una pericolosità non indifferente, dettata dagli 8 falli subiti.

Voto: 7

LEVIN

Mette la bomba che manda tutti negli spogliatoi. Tutto lì.

Voto: 5

SCHORTSANITIS

Anche lui, nella serata in cui gli arbitri lo lasciano in pace, non brilla.

Voto: 5

RIVA

Johnson scarica, lui segna da 3 punti dall'angolo. Nulla da fare, perchè "Wild Nate" sfonda. Peccato.

Voto: S.V.