Oregon Scientific Cantù - Metis Varese

60 - 74

Note: 1°q. 16-12; 2°q. 32-28; 3°q. 48-56. Spettatori: 4.057; Abbonati: 2.457; Paganti: 1.600.

OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin, Wheeler 3, Johnson 19, Hines 14, Bernard 9, Calabria, Schortsanitis 7, Riva, Stonerook 8. N.E.: Novati, Gay, Colombo. All. Sacripanti.

METIS VARESE: Callahan, Farabello 7, Conti 12, Vescovi 6, De Pol 10, Meneghin 7, Podkolzine 5, Zanus Fortes 6, Mc Cullough 21. N.E.: Marin, Allegretti, Cola. All. Cadeo.

 

 

DERBY AMARO

Amara. Perchè davanti a un "tutto esaurito" una sconfitta pesa, e tanto. Fastidiosa. Perchè perdere un Derby non è come perdere una partita qualsiasi. Preoccupante. Perchè, a fronte di un'altra sconfitta, la situazione psicologica della squadra andrà ad aggravarsi ulteriormente. Insomma un Derby da dimenticare. Doveva cambiare qualcosa, ma poco è cambiato. La confusione e il brutto gioco timbrano l'ennesimo cartellino, in una sfida bella emotivamente, tutto lì. Giusto per onorare la tradizione e il blasone di un Derby, che ha mantenuto inalterate le sue caratteristiche. Tifo infuocato, presenza ospite, sfottò di rito e una grande attesa, marcata dal "tutto esaurito" registrato in prevendita. Cantù-Varese era la partita del ritorno sul parquet del Pianella di Jerry McCullough, accolto con un miscuglio di orgogliosi fischi e rimpianti applausi. Sul "capitolo McCullough" sono stati versati litri di inchiostro e sprecati troppi commenti. Consideriamolo un capitolo chiuso e non volutamente dimenticato. Qualcuno ha chiesto a Sacripanti se questo è il momento più difficile della sua carriera: lui ha risposto di no, ricordando il periodo in cui diventò capo allenatore di una squadra ultima, con 10 punti da recuperare sulla penultima. Li la situazione era drammatica, ma tutto cambiò grazie soprattutto a Pino. Adesso la situazione è indiscutibilmente diversa. Perchè il coach lavora come ha sempre lavorato, ma quest'anno non sa più a che santo votarsi per raggiungere un equilibrio, un punto di svolta nell'atteggiamento. E' meglio non fare nomi, ma sono Wheeler e Johnson a portare questa instabilità di rendimento. E' come una bicicletta a rotelle. In questo momento le rotelle non ci sono, il bimbo non riesce a stare in equilibrio... cadendo. Non buttiamo croci a nessuno, ma un provvedimento societario duro ed emblematico ci starebbe. Insomma, levando la possibilità a qualcuno di mangiare il panettone in terra canturina. Ma questo è il pensiero di un tifoso, tutto qua. Le faccende societarie lasciamole a chi di dovere e competenza.

 

TATTICA & DINTORNI

In termini più tecnici, il Derby ha cambiato direzione quando McCullough ha deciso di dare un svolta alla sua partita. Fino all'intervallo lo "Sceriffo" ha totalizzato 7 punti con un 2/10 dal campo. Nella ripresa ha aumentato il volume e con lui tutta la Metis, che in fase difensiva ha approfittato della totale confusione canturina, della cattiva circolazione di palla e la poca intelligenza con cui è stata gestita. Così Varese nella ripresa ha "scippato" 13 biglie a un attacco canturino inguardabile. Qualche erroraccio arbitrale, un'oscena prestazione di Dante Calabria. Ma il problema è Tyson Wheeler. Non ha testa, non ha la capacità di gestire la squadra e manda così fuori giri tutta la squadra. E quando ti accorgi che il tuo play titolare non può cambiare la partita (perchè probabilmente è lui a sfasarla) non ti puoi di certo appellare al play di riserva Levin. Cantù non ha saputo trarre vantaggio dall'assenza di Tyrone Nesby, primo terminale offensivo della Metis. Dopo un primo quarto discreto, è stato un calando. L'Oregon ha dato molta importanza al post basso, ma Bernard non ha saputo dare il suo apporto in punti. Diverso il discorso Schortsanitis che, limitato dai falli (5 in 7' circa), ha segnato 7 punti con 3/3 dal campo. Così Varese ha capito tutto, chiudendo l'area e liberando l'arco, rischiando, vero, ma Calabria (0/4 da 3), Wheeler (1/6 da 3), Hines (1/4 da 3), Levin (0/2 da 3) hanno confermato la mossa tattica di Giulio Cadeo, conscio del fatto che Johnson tiratore non è e Stonerook non è micidiale da fuori. La difesa Oregon è calata nella terza frazione, subendo 28 punti, a fronte dei 12 subiti nel primo periodo e i 16 nel secondo. Il 40-37 sarà l'ultimo respiro per Cantù, dopodichè sarà sempre sotto, fino al 60-74 finale. Sulla direzione arbitrale è meglio non esprimersi.

 

- LE PAGELLE -

WHEELER

Ha un cervello piccolo, e ne usa meno della metà. Si fa mettere i piedi in faccia da McCullough. Fà rivoltare nella tomba il povero Naismith che di oscenità cestistiche ne sta vedendo fin troppe, almeno dalle parti di Cantù.

Voto: 3

CALABRIA

Oscena. La sua pallacanestro offensiva e difensiva. Tira in maniera obbrobriosa dal campo (0/3 da 2, 0/4 da 3), in difesa lasciamo perdere.

Voto: 3

HINES

Non riesce a fare suo questo match buttando via 6 biglie. Segna comunque 14 punti.

Voto: 6

STONEROOK

Grande nei primi 10', poi torna la paura per quella caviglia che nelle ultime due settimane lo sta facendo tribolare e non poco.

Voto: 6

BERNARD

Ha molte occasioni per buttarla dentro, ma non riesce ad imporsi fisicamente sull'avversario, prima Zanus Fortes, poi il gigantesco (e anche bruttissimo) Podkolzine.

Voto: 5

JOHNSON

Non avrà testa, ma almeno lui la butta dentro. 19 punti con un brutto 4/13, 7 falli subiti e 9 rimbalzi.

Voto: 6.5

LEVIN

Impercettibile.

Voto: 4

SCHORTSANITIS

Il problema per lui sono i falli. Nemmeno a dirlo, esce per raggiunto limite in 7' di impiego. Riesce comunque a segnare 7 punti, con 3/3 dal campo e un bel canestro+fallo.

Voto: 6

RIVA

Entra per l'ultima manciata di secondi del 2° periodo.

Voto: S.V.