Roseto Basket Town - Oregon Scientific Cantù

80 - 73

Note: 1°q. 22-18; 2°q. 43-38; 3°q. 62-60. Impianto: PalaSalara. Arbitri: D’Este, Duranti, Giansanti.

ROSETO BASKET TOWN: Wesson 3, Rodriguez, Giovacchini 10, Birindelli 4, Recker 21, Keys 7, Polyblank, Miralles 5, Nolan 30. N.E.: Castets, Chiavazzo, Cacciola. All. Dalmonte.

OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin 4, Wheeler 13, Johnson 22, Hines 8, Gay, Bernard 11, Calabria 15, Schortsanitis. N.E.: Novati, Porta, Riva. All. Sacripanti.

 

 

SCONFITTA A ROSETO

LA PRESA DI COSCIENZA

Suona la sirena, Cantù perde a Roseto. Poca anima, poco cuore e poco impegno. E' vero, dopo 91 presenze consecutive, Stonerook ha dato forfait per il match in Abruzzo, ma non è questa la risposta al brutto momento dei biancoblù. In conferenza stampa coach Sacripanti dice una verità sacrosanta: "le aspettative riposte nella nostra squadra sono sempre purtroppo, e sottolineo purtroppo, troppo alte perchè concepite avendo in mente le squadre delle ultime stagioni. Ma noi non siamo più quelli." Probabilmente il pubblico canturino si è abituato bene e ora che le vacche grasse sono dimagrite, qualcosa spinge il tifoso a contestare. E così è stato. Fischi e inviti poco cordiali consigliano ai giocatori di cambiare lavoro. Una sentenza pesante, ma non superflua. Sicuramente non tutti i tifosi presenti sugli spalti del rinnovato PalaSalara sono degli psicologi, ma la decisione di contestare la squadra è stata presa per dare un contraccolpo mentale, uno scossone. I tifosi non hanno digerito l'atteggiamento della squadra, poco combattivo. Certo ogni squadra è temibile, ma valutando i singoli si può dire senza presunzione che Cantù è superiore agli abruzzesi. A questo punto tornano prorompenti le parole di Sacripanti e il bisogno di vederci chiaro, di capire qual'è la vera identità di questa squadra. Le aspettative, per un momento, mettiamole da parte. Cerchiamo piuttosto di fare una valutazione obbiettiva e di provare a comprendere le difficoltà di una squadra, che non necessariamente deve essere come i Lakers di Kareem, Cooper e Magic. Le squadre cambiano, i giocatori vanno e vengono, gli equilibri si spostano e i risultati non possono essere sempre gli stessi. Questa Cantù è senza dubbio una squadra dalle grandi qualità. Non è certamente bello farsi 800km per vedere una partita orribile e per di più persa in malo modo. Poi vai a pensare a quale sarà la prossima partita, Varese, il Derby. Molte volte i fischi non stanno solo a rappresentare la disapprovazione. I fischi del PalaSalara suoneranno striduli nelle orecchie dei giocatori per tutta la settimana, statene pur certi. E sabato si vedrà.

 

LA SCONFITTA

Veniamo a una valutazione più tecnica del match. Stonerook out per la scavigliata subita al PalaOregon contro la Coop Trieste. Quintetto rivoluzionato con Hines in posizione di "4", Calabria da "2" e Johnson da "3". Quella del ricciolone non è l'unica assenza del match, infatti a Roseto manca una pedina importante quale Juan Manuel Moltedo. Il ruolo di Hines non è certo quello di ala grande, ma più volte è riuscito a cavarsela con grande classe. Questa volta però, il trascinatore della North Carolina, non brilla. La difesa non ha saputo prendere le adeguate misure all'attacco di Norman Nolan, lungo dalle grandi qualità fisiche. Per l'americano 30 punti e la massima libertà in area pitturata. Evidenti le lacune difensive di Bernard. Una delle differenze statistiche del match è stata la panchina. Quella abruzzese ha totalizzato il 20% degli 80 punti realizzati dalla squadra, a fronte del 5% della panca canturina. Malissimo a rimbalzo, dove Cantù è andata sotto per 43-31. Il problema è di tutto il settore lunghi: Bernard (11p), Schortsanitis (0p e gravato di 3 falli in 5') e Gay hanno fornito 11 punti e 5 rimbalzi, una miseria in confronto al bottino del reparto lunghi avversario, 38 punti e 25 rimbalzi. La chiave è questa. Il divario è troppo ampio. Manca la freddezza nel prendere le decisioni giuste nei momenti giusti. Johnson e Wheeler sono gli attori primi di questo problema, che valutato attentamente non è da sottovalutare in quanto difficile da correggere. A parte questo problema, la partita di "Wild" Nate Johnson è stata tutt'altro che negativa, con 22 punti e 9 falli subiti, 6 rimbalzi e 11/12 dalla lunetta in 40' di impiego. Wheeler non ha certo stupito per l'efficacia dei suoi canestri, e il duello con William Keys è finito con l'annullamento reciproco dei due pari ruolo.

Pensando oltre, è imminente il Derby di sabato sera con Varese. Al Pianella si rivedrà un volto ben conosciuto a queste latitudini, per la verità già visto in questa stagione come spettatore. Vedere la scritta McCullough sulla canotta biancorossa di Varese farà di certo uno strano effetto a molti canturini.