Oregon Scientific Cantù - Coop Nordest Trieste 72 - 62 |
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Note: 1°q. 14-10; 2°q. 33-27; 3°q. 51-48. Spettatori: 3.493; Paganti: 1.036; Abbonati: 2.457. OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin, Wheeler 12, Johnson 8, Hines 22, Novati, Gay, Porta, Bernard 11, Calabria 11, Schortsanitis 6, Riva, Stonerook 2. All. Sacripanti. COOP NORDEST TRIESTE: Thomas 17, Sims 21, Impagnatiello, Pilat, Casoli 11, Mitchell 4, Tonetti, Camata 4, Cusin, Fajardo 5. All. Pancotto.
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TORNA L'AMICA DIFESA: OREGON VITTORIOSA Ok, Trieste non è certamente la squadra più forte, ne la più in forma del campionato. Lasciando perdere questo dettaglio, il primo argomento da trattare nella valutazione della partita è certamente la difesa, grazie alla quale l'Oregon si è imposta per 72-62 contro i giuliani della Coop Nordest Trieste. Subisce di meno segnando di meno, l'arma che per due stagioni ha contraddistinto le vittorie della squadra di Sacripanti. Una difesa pungente e sempre presente, capace di sottrarre 18 palloni agli avversari, scoperti in ruolo di regia a causa dell'infortunato Cavaliero e un Mitchell non all'altezza. Con McCullough ospite in tribuna stampa, Wheeler non ha saputo guidare i compagni come dovrebbe. A fronte di una prova totalmente da rivedere di Tyson, c'è la grande affermazione di Sam Hines, ancora una volta leader. Nonostante i problemi di organico, la formazione di coach Cesare Pancotto ha fatto vedere buone cose, grazie al muscolare Sims e alla pericolosità sul perimetro di Billy Thomas. Carenti nel ruolo di play ma pesanti sotto i vetri con Camata, uno dei pochi a non subire la prepotenza fisica di Schortsanitis. Sharif Fajardo non ha saputo dare il suo solito apporto offensivo, chiudendo con 5 punti. Una Coop poco arrendevole, capace di reagire sotto di 15 punti. La nota dolente della serata è l'infortunio di Shaun Stonerook, scavigliato dopo un brusco atterraggio durante la prima frazione di gara. Il nativo di Columbus è stato costretto a restare nei box per tutta la partita, così Sacripanti ha spostato un produttivo Hines da "4", alternando questa soluzione con Schortsanitis e Bernard in contemporanea. Dopo una settimana di lavoro intenso, con l'organico al completo (o quasi) i risultati si sono visti e secondo il coach canturino, Stefano Sacripanti, la qualità del gioco è direttamente proporzionale al lavoro svolto in allenamento. L'allenatore canturino non risparmia i ringraziamenti al pubblico del Pianella, autentico trascinatore della squadra in particolar modo negli ultimi 4', promettendo buone cose per il futuro. Oregon brava a riprendersi dalla brutta sconfitta nel Derby di Milano e a scrollarsi di dosso quella fastidiosa sensazione che ti mette la pressione di un pronto riscatto. Anche se questa Oregon non è certamente una squadra dalla mentalità assassina, dote che solo le grandi hanno, è altrettanto certo che Sacripanti e lo staff tecnico biancoblù lavoreranno per inserirla in quell'agitata brodaglia ribollente, ovvero la chimica di squadra di Cantù. Una chimica variopinta, una miscela esplosiva che non ha ancora trovato la giusta organizzazione. Come nelle migliori fabbriche, anche a quest'Oregon serve un'organizzazione tecnica e mentale adatta, difficoltosa da scoprire. Ma la risposta sarà pur nascosta da qualche parte. Speriamo che Sacripanti sia un appassionato di rebus. Ma, nel frattempo, un passo è stato già fatto, la difesa. Ora, avanti così.
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- LE PAGELLE - |
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