Breil Milano - Oregon Scientific Cantù 94 - 83 |
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Note: 11°q. 20-27; 2°q. 44-36; 3°q. 65-53. Impianto: PalaLido. Arbitri: Colucci, Ursi, Corrias. BREIL MILANO: Sellers 17, Lacey 2, Coldebella 17, Sconochini 11, Cooper 13, Topic 12, Gigena 2, Vanuzzo 2, Naumoski 18. N.E.: Matteucci, De Vecchi, Priuli. All. Caja. OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin, Wheeler 14, Johnson 18, Hines 10, Bernard 15, Calabria 13, Schortsanitis 6, Stonerook 7. N.E.: Novati, Gay, Porta, Riva. All. Sacripanti.
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125esimo DERBY NELLE MANI DELL’OLIMPIA Era da quel maledetto Derby del 23 dicembre 2000 che Cantù non perdeva contro Milano. In quell’occasione il presidente Corrado prese l’amara decisione di esonerare il tecnico Franco Ciani, per promuovere Stefano “Pino” Sacripanti come primo allenatore. La scelta si rivelò azzeccata e iniziò la scalata canturina verso l’incredibile salvezza, che tutti i tifosi canturini ricordano con orgoglio e grande emozione. In un modo o nell’altro la storia di Cantù si intreccia con l'eterna rivale, Milano. Sacripanti si dimostra capace e dotato di grande acume cestistico. Breil-Oregon, Derby (con la D maiuscola) numero 125, è il primo che vede uscire la squadra di Coach Sacripanti sconfitta. Un primo periodo giocato in maniera eccellente, dove Cantù ha acquisito un buon vantaggio (+10 a 2’25”) grazie all’ottima prova di un Tyson Wheeler realizzatore e buon gestore del gioco. Nella seconda ripresa i brianzoli crollano compromettendo l'intera gara. Wheeler è marcato stretto da Cooper, Hines è condizionato dai falli. In quei 10’ Cantù ha trovato delle enormi difficoltà nell’andare a canestro segnando 2 punti in 6’15”, subendo un parziale di 24-9, condito da 9 palle perse e 3/12 dal campo. Le difficoltà canturine sono emerse dall’aumento dell’aggressività della difesa Breil, e dalla pressione che gli uomini di Caja hanno esercitato sull’avversaria, rendendo meno limpido e più concitato il gioco dell’Oregon. Così i biancoblù sono andati nel pallone. Sacripanti prova a rispondere alla fisicità dell’Olimpia mettendo sul parquet Schortsanitis, ma la prova di quest’ultimo è subito condizionata dai falli. Nella sua stessa condizione Sam Hines, al quale viene attribuito un dubbio fallo tecnico che sancisce il suo 4° fallo. Sono problemi per l’Oregon perché con uno Stonerook sotto tono, si aggiunge un Bernard troppo “soft” in difesa. Sellers ringrazia e sfrutta le occasioni concesse dall’inglese. Morale: Cantù và sotto addirittura per 61-45. Fortunatamente i biancoblù riescono a riavvicinarsi ai cuginastri nella terza frazione. Nel finale esplode Petar Naumoski, che fino a quel punto non aveva brillato. Per rendere meglio l’idea, il macedone nei minuti finali ha messo 15 punti subendo 5 falli e 18 di valutazione, con due triple micidiali che hanno evidenziato l’anima “killer” dei meneghini, ovvero la dote che è mancata e che sta venendo meno a Cantù. Ma, prendendo in considerazione la partita della Breil, non si può tralasciare la buona prova di Coldebella (migliore in campo per valutazione, 22), la grande mobilità dentro l’area di Rod Sellers e la grande intelligenza nel capire le principali fonti sia singole che di squadra canturine e bloccarle prontamente. Milano ha messo le basi della vittoria nel secondo periodo, intensificando la morsa difensiva e chiudendo bene gli spazi di Cantù, formazione probabilmente ancora non pronta mentalmente per superare questo genere di situazioni.
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