Oregon Scientific Cantù - Teramo Basket 94 - 82 |
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Note: 1°q. 24-27; 2°q. 51-38; 3°q. 69-66. Spettatori: 3.013; Paganti:556; Abbonati: 2.457. OREGON SCIENTIFIC CANTU’: Levin 6, Wheeler 13, Johnson 19, Hines 11, Gay 1, Bernard 14, Calabria 18, Schortsanitis 8, Stonerook 4. N.E.: Novati, Porta, Riva. All. Sacripanti. TERAMO BASKET: Grant 6, Rajola 2, Loncar 11, Labella 3, Lulli, Carter 13, Scott 12, Boni 35. N.E.: Lucci, Gagliardo. All. Gramenzi.
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CANTU' TORNA VITTORIOSA AL PIANELLA E' Teramo la seconda squadra a far visita al Pianella. Dopo la sconfitta casalinga all'esordio contro la Pompea, Cantù torna tra le mura amiche dopo la vittoriosa e sofferta trasferta di Messina, e lo fa vincendo. I miglioramenti dell'organizzazione offensiva, con opzioni d'attacco sempre più valide e assortite, e di quella difensiva, rimbalzi e maggior puntualità, sono in netto progresso. Con l'innesto di Schortsanitis la retrovia dell'Oregon ha acquistato chili e presenza fondamentali per la computa dei rimbalzi. Spazi sempre più serrati e la possibilità dei piccoli di cavarsela meglio sotto i vetri, nella fattispecie Dante Calabria, che rispolvera la sua "antica" propensione a rimbalzo, direttamente dagli anni di college a North Carolina. Il computo finale a rimbalzo dice 41-30, anche se alla vigilia si temeva la prestanza dell'ex Varese Shawnelle Scott, del giovane Loncar e del sempre presente Grant. L'infortunio a Sofoklis Schortsanitis ha interrotto una prestazione che per 9' ha infuocato il pubblico canturino. Efficacissimo, sempre presente sia in attacco che in difesa, con una grande determinazione e voglia di ben figurare. 5 rimbalzi, 8 punti (4/5), blocchi e una squassante predominanza fisica hanno fatto di Big Sofo l'MVP fino a quando, cadendo male dopo un rimbalzo, è restato a terra dolorante. Mario Boni proprio non ne vuole sapere di andare in pensione, e lo fà sapere a tutti a suon di 30elli. Immarcabile, una spina nel fianco per tutta la difesa canturina, che non è riuscita ad arginare un fiume in piena con qualche dente avvelenato. Morale, Boni ha piazzato 35 punti. Sul bomber teramano si sono alternati Johnson, Calabria e a tratti Hines, ma nulla da fare. Un lato negativo di Cantù è stato senza dubbio il tiro pesante, dove la squadra di Sacripanti ha esibito un deficitario 8/30, dovuto alla serata no al tiro di Calabria (2/10) e Wheeler (3/8). Oregon che non è ancora riuscita a levarsi il cruccio che la porta a smarrire la retta via nella terza frazione, che si apre con il 51-38 canturino. Nei 6' successivi Cantù segna 6 punti, Teramo 19. Un brutto calo di tensione, che sperpera quanto fatto di buono in precedenza. Fortunatamente con un ottimo Johnson, l'Oregon non si smarrisce del tutto e riesce a ritrovare il bandolo di una matassa che, nel terzo periodo, automaticamente si fatica (e non poco) a trovare. Nell'ultima frazione Wheeler, dopo una gara totalmente instabile, mette a segno due tiri pesanti, uno a 4'30", l'altro a 3'15" dalla sirena finale. Soluzioni decisive, ma abbastanza estemporanee. Vittoria importante al fine di riacquisire quella supremazia che la stagione scorsa al PalaOregon era fuori discussione. La conferma di questa supremazia è attesa domenica, quando al Pianella arriverà la Snaidero Udine di Alibegovic. Dunque, due partite consecutive a Cucciago, con l'obbiettivo di fare bottino pieno. 2 punti sono già in cassaforte, domenica sarà ancora battaglia dura.
- IN CRONACA - Inizia la partita e il tira e molla si mette da subito in atto. Dopo il 5-0 in apertura, Teramo impatta, mette la freccia e sorpassa non allontanandosi troppo. 9-11 e 15-19 a 3' dalla prima sirena. Boni inizia a scaldare i motori mischiando canestri di ottima fattura a sceneggiate di altrettanta ottima fattura. Teramo prende confidenza con la retina canturina e si porta sul +7 (17-24). 1'52" più tardi si conclude la prima frazione sul 24-27. Johnson è a quota 9 punti. Gli attacchi canturini non sono affidabili, specialmente in un momento delicato come la seconda frazione. Così, Sacripanti toglie dal campo un confusionario (ma non è una novità) Wheeler per dare spazio a Levin. Dall'ingresso in campo dello svedese la squadra inizia a macinare un gioco più pulito e ordinato e dà lì l'Oregon inizia a bissare un discreto vantaggio. Schortsanitis è un fattore. Con delle buone soluzioni in transizione, e una difesa davvero poco permissiva, i biancoblù vanno sul 45-38 del 18'. Ma pochi secondi più in là, arriva l'infortunio di Sofoklis, che cade a terra e ci resta, dopo un rimbalzo preso in precario equilibrio. Per Cantù proprio non ci voleva, ma la partita deve continuare. I compagni in campo hanno un guizzo di orgoglio e piazzano 6 punti, lasciando a secco gli avversari. Nel secondo periodo, l'Oregon subisce solo 11 punti. All'intervallo è 51-38. Inizia il terzo periodo, e iniziano i problemi. Cantù si perde e, in un batter d'occhio Teramo è già li, con un indemoniato Mario Boni (beccato dal pubblico). Al minuto 26 gli ospiti impattano a quota 57. Zero a zero, palla al centro. E' il solo Johnson a reggere l'attacco biancoblù, con delle giocate incoscienti fatte di pura rabbia agonistica. Al 28' è 65-62. Al 30' è 69-66. Nella quarta frazione, dopo i primi minuti di equilibrio, si arriva rapidamente al momento in cui, Tyson Wheeler, grazie a due triple totalmente fuori dagli schemi, affonda la pala nel terreno. La prima sancisce l'81-74, la seconda l'84-76. Teramo piazza un parzialino di 0-4 a 2'20", per l'84-80, poi Hines butta la bomba dell'87-80 che fa calare la clear sull'incontro, che terminerà 94-82.
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- LE PAGELLE - |
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