ROSETO 70 - 63 CANTU'
ARRIVA LO STOP PER CANTU'
Dopo 4 vittorie consecutive, l'Oregon di coach Sacripanti deve cedere il passo alla formazione abruzzese di Roseto, che ha saputo mettere in difficoltà la squadra brianzola in particolar modo nell'ultimo periodo di gioco, dimostrandosi più lucida e fortunata. Cantù resta in vantaggio per 3/4 di gara, mostrando delle lacune sotto i tabelloni, tiri sbagliati (complice anche la sfortuna) e a sprazzi momenti di bel gioco.
IN CRONACA
La partita inizia con un primo vantaggio abruzzese sul 10-5 del 3'. Poi i minuti scorrono con un discreto equilibrio: la parte centrale del 1° periodo è un vero e proprio bombardamento. Cantù con Hines e McCullough, Roseto con il finlandese Rannikko e Moltedo. La prima frazione di gioco si conclude sul 18-24.
Il 2° periodo vede la formazione di Phil Melillo riportarsi a stretto contatto con quella del collega Sacripanti, ma l'Oregon si porta sul +8 al 18'. La partita è piacevole. Pino prova spesso a schierare il doppio play (McCullough-Fazzi) e la sua difesa su Milic, studiata a tavolino in settimana, pare stia dando dei frutti, perché il giocatore ex fortitudo viene sistematicamente raddoppiato in avvicinamento spalle a canestro (il suo punto forte). All'intervallo è 36-41.
Nel terzo periodo Cantù segna la miseria di 8 punti e il gioco diventa meno piacevole. La grande quantità di rimbalzi persi induce coach Sacripanti a correre ai ripari e a schierare in campo il grande vecchio Dan Gay. Le polveri sono bagnate da ambo le parti. Alla penultima sirena è 47-49.
Nel 4° periodo, complice il gioco non entusiasmante dei canturini, l'Euro opera il sorpasso mediante il risveglio di Milic e una difesa aggressiva che mette in confusione (complice anche il caloroso pubblico di casa) l'Oregon che nel finale ha le possibilità per portarsi ad una distanza ridotta dall'avversaria, non riuscendoci. Cantù perde e interrompe la striscia positiva di vittorie.
LE PAGELLE
McCULLOUGH: gioca con determinazione in apertura, ma molte volte questa sua determinazione si trasforma in forzature. Si butta in terra ogni qual volta la palla vaghi libera per il parquet. 6.5
THORNTON: è il migliore dei suoi. Non segna molto ma lo fa nei momenti critici, quando è assolutamente necessario buttarla dentro. Tante volte è sfortunato. Ha un conto aperto con il ferro (ingrato nei suoi confronti) del palazzo di Roseto. Cattura rimbalzi, lotta con orgoglio, grande correttezza e dignità. 7.5
HINES: la sua media realizzativa si abbassa (non drasticamente) con i suoi 14 punti. Mette in difficoltà l'avversario in fase offensiva, mentre in difesa qualcosa da raddrizzare a dire il vero c’è. 6.5
STONEROOK: la catarsi continua anche lontano dal PalaPianella (Palaoregon-Pianella… ecco una via di mezzo!!) con un alley-hoop spettacolare. Recupera una buona dose di rimbalzi. 6.5
JONZEN: un disastro a rimbalzo. Nel 3° periodo non è per niente reattivo sotto le plancie. Non recupera rimbalzi e non crea spazi per i compagni nell'area pitturata. 5.5
JONES: nei primi 2 periodi è implacabile al tiro in sospensione, poi scompare. Buona comunque la sua prestazione. 6
DAMIAO: cicciao è volenteroso. In attacco… nada, ma almeno in difesa ci prova, anche se non è una molla a rimbalzo. 6-
FAZZI: viene schierato in coppia con Jerry nei primi 2 periodi. Razionalizza il gioco e spinge quando è necessario. Non ripete la prestazione di Napoli. 6
GAY: quando la spia rossa dell'-allarme rimbalzi- ha iniziato a lampeggiare il coach l'ha subito buttato nella mischia. Ottima prima per il grande vecchio. 6.5