ROMA 104 - 74 CANTU'

 

OREGON: DISASTRO NELLA RIPRESA

 

Roma-Cantù, penultima giornata della stagione regolare. Partita decisiva per le ambizioni europee di entrambe le formazioni, e per Cantù decisiva per consolidare la seconda piazza, mantenuta con il sudore e la costanza. Costanza che, ultimamente sta calando e pare sempre più precaria grazie al forte contributo dell'elemento ''sfortuna'' che nell'era Oregon ha giocato e sta giocando dei brutti scherzi alla squadra brianzola. Non ci riferiamo solamente all'incredibile tripla di Basile in semifinale-scudetto della passata stagione, ma anche all'infortunio di Thornton in finale di Coppa Italia, e all'ultima, pesante tegola, l'infortunio di McCullough, che ha scombussolato la squadra nei suoi equilibri. Il gioco si fa duro e all'Oregon succede qualcosa. Non è un atto di vittimismo, ma la constatazione di qualcosa di reale.

La mentalità dei canturini alla vigilia della partita con Roma era ben diversa. Certo, Cantù poteva andare al Palazzetto e permettersi di perdere di 16 punti, cifra già di per sé considerevole. Nei primi 20', tra un tira e molla e un altro (+12 per Cantù ribaltato con un +8 Roma e all'intervallo +1 per i padroni di casa) la partita sembrava non decollare, e restare preda dell'equilibrio. Ma nella ripresa succede qualcosa. Viene fuori il lato oscuro di Cantù, e il lato migliore di Roma, in una partita non bella, confusionaria, con molti errori arbitrali e poca lucidità di gioco. L'Oregon collassa in difesa, e soccombe sotto le innumerevoli triple messe a segno da Parker, Jenkins, Myers, Righetti, etc. E' sbagliato l'approccio mentale ma anche quello tecnico mostra delle enormi lacune. Nel mezzo dei demeriti dei brianzoli, ci sono gli ampi meriti capitolini. Ottima partita, un crescendo eccezionale. Prestazione strepitosa, nulla da eccepire. Le statistiche finali parlano chiaro: 50 di valutazione per Cantù contro 142 di Roma, 23 palle perse per Cantù contro le 16 di Roma, che tira da tre con il 50% (14/28). 74 punti totali per Cantù, 104 per Roma. Oregon spodestata dal secondo posto… ma c'è ancora l'ultima giornata. Roma va ad Avellino che ha fame di playoffs. La speranza è sempre l'ultima a morire.

IN CRONACA

C'è una novità nel quintetto di Sacripanti: Dupont parte titolare al posto di Jonzen e Fazzi è il play titolare. Malgrado il nuovo pivot canturino abbia già 3 falli sul groppone in pochi minuti di gioco, l'Oregon inizia bene, con Thornton e Fazzi da traino. Grazie a loro due Cantù va sul +12 dopo 2'55'' Bootsy è a quota 2 falli. Dopo 10' è 15-22.

Nel secondo periodo Roma tira la molla e ribalta il risultato con un parziale che porta i capitolini sul +8 (32-24). Ma Cantù non molla e riesce a portarsi a una sola lunghezza dall'avversaria alla sirena di metà gara. 39-38.

Si accendono i riflettori della tv e qualcosa inizia ad andare storto. In apertura di ripresa la Virtus infligge un pesante 15-0 di parziale (59-41 dopo 3'40''). Inizia il tracollo con 11 punti segnati dall'Oregon contro i 29 di Roma (nel 3° periodo), che pare ben intenzionata a non mollare il vantaggio che le permetterebbe di partecipare all'Eurolega. I ragazzi di Sacripanti interpretano il gioco nella maniera più errata che ci sia. Orrendi in attacco, un gruviera in difesa. 68-49 dopo 30'.

L'ultimo a mollare è Thornton. Ma non c'è più nulla da fare perché la partita è già fuggita dalle mani canturine, con Roma impietosa che continua a flagellare la retina avversaria con una precisione strabordante.  Non c'è molto da raccontare a parte quel parziale di 75-32 dal 20' al 40' di gara. Per i romani è passerella. Per Cantù è una pesante sconfitta. Risultato finale 104-74.

LE PAGELLE

FAZZI: parte molto bene in coppia con Bootsy. 6 punti in apertura. Il primo periodo è ottimo, poi Cristiano perde la retta via. 10 punti in 32'. 6+

THORNTON: è l'MVP di Cantù con 27 punti, 5/9 da 2, 4/5 da 3, 8 falli subiti, 4 recuperi per un totale di 27 di valutazione. Ma le cifre non dicono che Bootsy è stato l'ultimo ad abbandonare la nave. Grande carattere. All'insegna del ''non mollare mai''. 8.5

HINES: per quanto riguarda i 17 punti, è una giornata in ufficio. Cattura 8 rimbalzi ma tira maluccio dal campo. Qualche canestro qua e la, senza incisività. 6+

STONEROOK: un fantasma in attacco, un leone a rimbalzo (9). Ma la sua gara è sicuramente opaca. 5

DUPONT: parte in quintetto, e dopo pochi istanti ha già commesso 3 personali, segno che il campionato belga è ben diverso da quello italiano. Deve ancora ambientarsi, ma qualcosina in più si può dare. 5

COPELAND: resta sul parquet 8' senza segnali positivi. Realizza due canestri in garbage-time. Ma ha la scusante ''sono appena arrivato''. 5

DAMIAO: la sua prova è impalpabile, seguendo le orme dei suoi compagni di squadra scompare (e questo è un fatto di per sé eccezionale) senza dare traccia di sé. Zero punti, 3 falli e una stoppata subita. 4

GAY: prova a dare un segnale ai compagni ma è dura, molto dura. Lo farà sicuramente durante la prossima settimana, durante gli allenamenti. 5

JONZEN: l'unica casella del suo tabellino occupata da un numero è quella dei minuti (4). 5