MILANO 70 - 73 CANTU'
VITTORIA CON MILANO
Il Derby numero 124 tra regular season e playoffs, vede vittoriosa l'Oregon che riesce ad espugnare il MazdaPalace, dopo una delle più travagliate settimane di sempre. La preparazione alla gara è stata pressoché impossibile a causa dell'epidemia di influenza che si è imbattuta nello spogliatoio canturino: Stonerook, Damiao e Jonzen i contagiati. Il ginocchio di McCullough ha fatto ancora i capricci e infine l'assenza di Thornton già messa in preventivo dallo staff biancoblù, ha messo in difficoltà il coach in fase preparativa. Premesso questo, la trasferta in terra meneghina si presentava (alla vigilia) quasi proibitiva. Malgrado tutto ciò, Cantù ha qualcosa in più. Questo ''qualcosa'' equivale alla voglia di vincere e alla forza di un gruppo che, seppur acciaccato, non molla mai. Da quando Sacripanti siede sulla panchina di Cantù non ha mai perso un Derby con Milano. Questa stagione le statistiche dicono 3 vittorie su 3 incontri disputati, ovvero due vittorie in campionato e una (che risale a pochi giorni fa) in Coppa Italia.
E' stato un Derby molto equilibrato, con le squadre sempre vicine nel punteggio, con il massimo scarto dell'incontro sul +7 canturino. Milano ha cercato di non permettere a Cantù di alzare il ritmo, ma la compattezza e la decisione dei biancoblù ha avuto il sopravvento. Una vittoria che dà morale, grazie alle incoraggianti prestazioni di Damiao e Jonzen, in cerca di un pronto riscatto dopo la figuraccia rimediata alle Final Eight. Il 19 febbraio l'Oregon vinceva a Forlì per 72-70, l'1 marzo è ancora la squadra brianzola a vincere per 73-70.
IN CRONACA
Cantù parte con Damiao da 5. L'inizio è incoraggiante, con l'Oregon che và sul +7 (11-18 al 8'). Sacripanti ruota 4/5 del quintetto base, lasciando in campo per tutto il primo periodo Jones, che è chiamato a sostituire l'infortunato Thornton. Il primo periodo termina sul 15-22. E' Martin Rancik la vera spina nel fianco per la difesa canturina. Lo slovacco firma 12 dei 15 punti biancorossi nei primi 10' di gara.
Nel secondo periodo la Pippo ha un'impennata di intensità, con un parziale di 12-4. Al 16' Milano è a +4 (32-28). Dopo 20' il tabellone luminoso dice Pippo 40 - Oregon 37.
Il terzo quarto vede le due squadre rincorrersi, senza che nessuna riesca a prendere il sopravvento sull'altra. Attorno alla metà della terza frazione di gioco, Jones subisce una forte botta cadendo a terra, nel tentativo di stoppare un avversario. I tifosi canturini possono tirare un sospiro di sollievo perchè più tardi il giocatore di passaporto inglese tornerà sul parquet. Il periodo termina sul 54-56.
L'Oregon sembra aver preso le misure andando a +7, ma la Pippo non si dà per vinta tornando in gara e impattando a quota 63 a 4'19'' dal termine. La gara comincia ad essere davvero rovente perché Cantù ha un vantaggio di 3 punti, così Niccolai mette la tripla del pareggio (70 pari) a 35''. 8 secondi più tardi, McCullough fa 1/2 dalla lunetta, concedendo la possibile vittoria nel possesso successivo a Milano. Sconochini sbaglia il tiro in sospensione a centro area, e Hines cattura il rimbalzo subendo fallo. Il cronometro segna 2'' dal termine. E un glaciale Sam, grazie al 2/2 dalla linea della carità, manda tutti a casa. Vittoria Oregon 70-73.
LE PAGELLE
McCULLOUGH: malgrado il ginocchio gli avesse fatto male per tutta la settimana, Jerry gioca una grande partita, per intensità, carattere e voglia di vincere. Segna 21 punti con un'ottima gestione. 8+
JONES: ha il difficile compito di sostituire Thornton. Parte deciso, mostrando una buona determinazione nell'attaccare il canestro, senza mai tirarsi indietro. Nel 3° periodo, tentando di stoppare un avversario, rovina a terra facendo credere il peggio ai tifosi giunti da Cantù. Fortunatamente torna in campo, ma la sua rabbia agonistica si affievolisce, complici le scarse statistiche nel tiro pesante (1/7). Buona la difesa su Sconochini. 6.5
HINES: cattura 6 rimbalzi con grande dinamicità, è una sentenza dalla lunetta (7/7) e segna in totale 19 punti. A parte i punti, è giusto sottolineare la sua particolare dedizione a rimbalzo. 8
STONEROOK: la febbre non gli impedisce di accalappiare 10 rimbalzi e non gli leva la concentrazione per segnare un 5/5 ai liberi in condizioni difficoltose (grandi i fischi). Grande personalità. 7+
JONZEN: segna 7 punti con una bomba importante nei minuti finali. Riacquista la stima di buona parte dei tifosi. 6.5
DAMIAO: trova un pronto riscatto dopo la brutta figura rimediata in Coppa Italia, grazie ad una maggior concentrazione. Impianta lo schiaccione alla Shaq del 67-70 a 2'07'' dal termine, creando scompiglio in curva canturina. 6.5
FAZZI: in attacco tira senza colpire il bersaglio, ma in difesa la dedizione su Naumoski è eccellente. Il macedone segna solo 7 punti, limitato dalla grande pressione di Cristiano. 6
GAY: lotta sempre e vincerai... nient'altro da aggiungere. 6