CANTU' 92 - 83 VIRTUS
VIRTUS BATTUTA
Dopo una partita tatticamente non eccellente Cantù riesce a strappare la vittoria contro la Virus Bologna, che sfrutta nei primi 10-15' di gara la superficialità difensiva dell'Oregon, mettendo nella retina biancoblù la bellezza di 30 punti nel 1° periodo, 47 all'intervallo. Se la difesa era il problema, l'attacco (nonostante i 92 punti finali) ha mostrato alcuni buchi di sceneggiatura da riempire al più presto in ottica playoff. Troppi possessi affidati al talento dei singoli (ottimo McCullough, nonostante le forzature), segno che le idee offensive non sono totalmente chiare. L'atteggiamento generale della squadra ha lasciato presagire che da lì a breve termine sarebbe arrivata la prima sconfitta casalinga stagionale, ma grazie ad una conversione di gioco decisiva quanto fondamentale, i biancoblù mantengono il secondo posto in solitaria. Cambia radicalmente l'approccio al gioco grazie a una difesa molto meno permissiva, una buona dose di recuperi (18, 12 nella ripresa) e un attacco più limpido. Hines, rimasto nell'ombra fino all'intervallo, riserva i colpi migliori per la ripresa, dove risulta essere un fattore. Arma tattica dell'incontro quel Bootsy Thornton oscurato dalle lampanti prestazioni di McC e Hines. La sfida a rimbalzo doveva essere stradominata dalle “V nere”, ma è finita con un pareggio (34 pari). Solo 5 rimbalzi catturati dai lunghi di ruolo canturini, i restanti 29 premiano la reattività delle guardie biancoblù. Ora l'Oregon è attesa da una doppia prova di fuoco: sabato nella sfida di vertice a Treviso e la domenica successiva (27 aprile) a Roma contro la Virtus, diretta concorrente per la seconda piazza.
IN CRONACA
L'inizio è della Virtus… anzi di Scarone, tornato in formissima. Grazie ai suoi 12 punti Bologna riesce a racimolare 10 punti di vantaggio. (14-24). La difesa dell'Oregon è un autentico colabrodo, che culmina nella poca decenza con i canestri del 17enne Belinelli, ok… ottimo prospetto, ma la difesa? Cantù termina il periodo con 30 punti sul groppone. Troppi. Se si vuole vincere qualcosa deve cambiare. 20-30 dopo 10'.
Dopo l'espulsione di Bianchini, inizia la seconda frazione. Jones mette a segno 11 punti in un amen e l'Oregon torna in partita operando il sorpasso con un triplone di Hines (46-45 al 19'). L'attacco non si comporta benissimo sotto il profilo tattico, ma i punti non mancano. Viene invertito il flusso difensivo, con i punti subiti nel 1° quarto quasi dimezzati nel secondo (17). 46-47 al 20'.
In apertura di 3° periodo le “V nere” riacquistano il margine in doppia cifra (50-60), ma grazie ad un pizzico (si fa per dire) di pura testardaggine (benigna) McCullough (e chi se no??) resta aggrappato alla partita con giocate che si vedono solo al Rucker Park. Al 30' è 67-68.
La Virtus non la mette più (1 punto in 5') grazie anche al ''passaggio a livello'' fatto uomo, Marcellino Damiao che abbassa la sbarra con grande piacere. Hines e il deciso McCullough maltrattano la retina d'attacco. La ''mannajata'' finale la mette Hines con una tripla in transizione. Alla fine è vittoria Oregon 92-83.
LE PAGELLE
McCULLOUGH: è tornato il Jerry dell'anno scorso, quello che si impuntava in attacco. Ma questo atteggiamento è servito nella terza frazione, quando il folletto non ha fatto sfuggire di mano la partita a Cantù. 26 punti, 8 miracolosi (per un play di 1.78) rimbalzi, 11 falli subiti, 4 assist per 35 di valutazione. 8
THORNTON: difende maluccio su Dial che gli piazza in faccia un ventottello che raramente Bootsy concede. In attacco è un manuale di grinta e bravura tecnica. 7-
HINES: non inizia al massimo, ma i colpi da prestigiatore li sfodera nella ripresa, dove fa valere come al solito la sua classe. Viene impiegato spesso da 4 e non delude. Raccatta 10 rimbalzi e in attacco non perdona. 8
STONEROOK: non una grande prestazione, probabilmente perché gli arbitri finiscono col condizionare la sua gara. 6 politico.
JONZEN: serata grigia. 0 (zero) punti e un rimbalzo in 15' di impiego. 4.5
JONES: entra e gioca da protagonista in un lasso di tempo di 6'. 11 punti con 6 personali. 6+
DAMIAO: d'ingombro nei primi 20'. Nella ripresa l'ingombro comincia a fare comodo. 6 punti (3/3), una sola stoppata (che vale buona parte del prezzo del biglietto), 2 rimbalzi. C'è la convinzione. 6.5
FAZZI: è sfortunato quando la palla gira malignamente sul ferro, poi esce. Per il resto è una giornata in ufficio (senza terremoti vari). 6