Oregon Scientific Cantù - Skipper Bologna 77 - 74 |
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- I TABELLINI - Damiao 8, Fazzi, Hines 10, Jonzen, Gay, Jones 14, Thornton 16, Wheeler 14, Dupont 7, Stonerook 8
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LA PRIMA BATTAGLIA VA A CANTU'
Playoff. Play-Off. Playoffs. Insomma
chiamateli come volete. La post season intesa in maniera differente, di
mezzo ci sta solo un piccolo fazzoletto di oceano, quello atlantico. In NBA
la differenza tra stagione regolare e post stagione è abissale sotto molti
punti di vista, non solo tecnici, ma anche mentali. L’approccio alla partita
diventa più intenso, come se si trattasse di vita o di morte. La regular
season, lunga e stressante, offre delle partite che in molte occasioni
provocano sonnolenza. In Europa, la differenza tra regular e post season non
è enorme, perché ogni singola gara, ogni singolo pallone equivale a un
traguardo che, per essere raggiunto, necessita la massima concentrazione 40’
su 40’, per ogni partita. Mettici intorno una massa di tifosi che vivono il
basket in maniera passionale e sfegatata ed eccoti servito il basket
europeo, dove i giocatori non sono abituati a prendersi pause di relax e
ogni istante è vissuto con virtuosismo. Nei playoffs tutto è amplificato,
tutto deve essere perfetto, senza sbavature, perché il benché minimo errore
può costare caro. Tutto in pochissimo tempo. Intensità, determinazione,
agonismo, sfrontatezza, concentrazione, rabbia, coraggio. Benvenuti nei
playoffs. Capitolo gara1. L’Oregon vince, ma non trova ripresa e compagni con la palla, pronti a spianargli la strada verso il successo, anzi. Lasciando perdere alcune (molte) decisioni arbitrali nei primi 20’, sfavorevoli ai biancoblù di casa, la prima partita della serie tra Oregon e Skipper inizia con grande intensità. Dinnanzi alla strapotenza bolognese sotto i vetri (Skelin-Kovacic, ma anche Galanda), Cantù riesce a catturare 3 rimbalzi in più. La Fortitudo è micidiale dalla lunga distanza, con un A.J. Guyton ispiratissimo da dietro l’arco. La gestione della partita, affidata a Wheeler, ha lasciato qualche buco di sceneggiatura, colmabile con il tempo e l’abitudine. Con Fazzi limitato da una forma influenzale, Sacripanti si è trovato costretto ad utilizzare l’uomo da Rhode Island con un minutaggio elevato. Cantù non è riuscita ad adeguare la propria difesa sulle conclusioni dalla distanza, in situazione di transizione e di conseguenza ha subito un numero elevato di triple. La situazione è cambiata a 3-4 minuti dal termine, quando la Skipper non ha più trovato il tiro da tre, grazie all’applicazione super di Thornton (decisivo anche in attacco) sull’ottimo Guyton. Sui secondi finali si potrebbe scrivere un film. Palla persa dal duo Thornton-Hines a 9” dal termine e, sulla rimessa successiva al fallo canturino a 4” (mancava un fallo per raggiungere il bonus), arriva la “rubata” di “Occhi di Gatto” Hines. 77-74. La prima battaglia è delle truppe canturine. 1-0.
- IN CRONACA -
L’avvio è
segnato dai falli. 2 per Galanda e 2 per Dupont, che cede il posto a Damiao,
che si fa trovare pronto e concentrato. Nella prima frazione è compresa una
buona dose di schiaccioni con Stonerook e Thornton in contropiede, lanciati
da Wheeler. Cantù arriva al +10 (25-15), chiudenedo i primi 10’ sul 25-21. Guyton è una mitraglietta infallibile e realizza uno strabiliante 6/6 dalla lunga, che lancia in sorpasso la Effe scudata con la complicità di Pozzecco (29.31 a 6’44”). Anche Hines è costretto a lottare con la situazione falli. Pare che la partita stia sfuggendo dalla terna arbitrale (Cerebuch-Colucci-LoGuzzo) superfischiata dal pubblico del Pianella. All’intervallo è 37-41. La Fortutudo va a +6 (37-43) in apertura, ma il terzo periodo è proprietà di Phill Jones con 10 punti fondamentali per tenere a galla i suoi. Dopo 30’ è parità a quota 60. In apertura di ultimo periodo continua la saga delle bombe bolognesi. Per il resto, la trama l’avete già letta in precedenza.
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- LE PAGELLE - |
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