COMUNICATO
Dopo l’ennesima Estate passata col fiato sospeso per il timore della scomparsa di più di una squadra appartenente alla serie A-1 e Lega 2, noi gruppi ultras del basket abbiamo deciso di unirci tutti quanti per far sentire la nostra voce ben forte contro chi specula su noi tifosi e su decenni di storia di questo sport.
E’ ora di finirla di vedere scomparire piazze storiche, che hanno fatto la Storia con la esse maiuscola di questa disciplina, come è ora di cacciare “uomini d’affari” e “avventurieri”, che con l’avvallo di questa Lega Basket, per il capriccio di un momento, cancellano decenni di tradizioni ,emozioni, gioie e sofferenze.
Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, ovvero con uno sport che non “tira” per le televisioni e per gli sponsor e con alle spalle un lungo elenco di “morti” lasciati da un mondo del basket vergognosamente colpevole.
Chi non si ricorda di società gloriose come la Reyer Venezia, o del sanguigno derby di Livorno tra le gloriose P.L. e Libertas in una città che viveva di basket, o anche di società come Mestre, Verona (che pochi anni fa fu capace di vincere Coppa Italia e Coppa Korac), Gorizia con tutta la sua tradizione, o ancora realtà più giovani come Desio rimasta senza squadra ma con un impianto nuovo da 5000 posti!
Questi sono solo alcuni dei morti più illustri e secondo noi sono una delle cause dell’interesse scemante per questo sport.
Infatti, che interesse puo’ esserci per uno sport che piano piano ha perso e perderà ancora le sue radici e la sua storia, in un paese ed in un contesto come il nostro tanto legato alle tradizioni ed ai campanili ?
I Sig.i della Lega ed i Sig.i proprietari farebbero meglio a capire che la realtà italiana non è la realtà americana, qui le passioni ed i pubblici del basket, non si costruiscono in un anno o due, ma nascono dalla competenza e dalle tradizioni decennali, le novità in questo sport durano un anno o due poi la gente si annoia e torna a seguire il calcio.
Laddove il basket ha una tradizione lunga e consolidata (Bologna, Pesaro, Varese,…) lo zoccolo duro di tifosi è sempre garantito e sempre lo sarà , perché da quando la gente è nata c’è sempre stata una squadra ,un padre che porta il figlio al palazzetto ,o una squadra di minibasket con cui si incomincia a praticare uno sport.
Quindi ora noi tifosi diciamo basta a questo stato di cose ed incominciamo la nostra lotta per salvare questo sport dagli avvoltoi e dagli incapaci, ci siamo uniti (amici e nemici degli spalti) tutti insieme per cercare di dare una scrollata a questo ambiente ormai addormentato e dall’encefalogramma piatto.
In concreto chiediamo due cose:
La fine del mercato dei diritti sportivi delle squadre di basket e la consegna del titolo sportivo alle città di appartenenza , con il conseguente divieto di compra-vendita degli stessi.
Chi avrà problemi economici e non potrà più permettersi la categoria d’appartenenza subirà la sorte delle squadre calcistiche, ovvero la ripartenza dalla prima categoria non professionistica, ma sempre restando nella sua città.
La fine dei contratti con la Rai per il basket in televisione; infatti siamo stanchi di non riuscire mai a vedere una partita di Finale scudetto , o peggio ancora la beffa di vederne 10 minuti di diretta e vedersela interrompere alcuni minuti prima della fine…
E’ tanto difficile trovare qualche rete disposta a mettere in onda un anticipo al sabato e prima o dopo la partita fare una trasmissione con il punto del campionato di A-1 e A-2 della durata di mezz’ora circa?
Nessuno chiede di vedere ogni singola partita della propria squadra in tv, ma semplicemente il diritto di avere una trasmissione a carattere nazionale che parla settimanalmente del campionato italiano e gli ultimi due quarti dell’ anticipo del Sabato.
I signori della Lega e le società riusciranno a rinunciare alle briciole del contratto Rai, per avere pero’ una visibilità televisiva maggiore e quindi un probabile maggiore interesse degli sponsor?
Non chiediamo niente di nuovo, chiediamo di tornare in dietro nel tempo , agli anni 80 (con il boom del basket e dell’intero movimento) quando non era stata ancora introdotta questa vergognosa liberalizzazione dei diritti sportivi.
Questo lo chiedono i tifosi e le persone che più hanno a cuore questo sport, quelli che si macinano migliaia di chilometri ogni anno per vedere le loro squadre ovunque e comunque, quelli che con i loro abbonamenti e i loro biglietti, contribuiscono anche economicamente a mandare avanti il “baraccone”, quelli che vogliono tornare a seguire uno sport con i suoi VALORI AUTENTICI, ovvero il risultato del campo, della fatica e dell’impegno e non quello dei soldi e delle carte bollate!
Noi vogliamo tornare a
seguire uno sport non un mercato che calpesta tradizioni, emozioni e sentimenti
di noi tifosi.
COORDINAMENTO ULTRAS DEL BASKET