FINALMENTE A SANTARCANGELO

IL NUCLEO OPERATIVO INTEGRATO

DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

Non nascondo che sino a questa sera ho avuto un qualche timore che il progetto non andasse in porto. Soprattutto in relazione alle allarmanti notizie romane. Infatti, mentre nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella “Giornata Mondiale della Salute Mentale” indicava la legge n. 180 del ‘78 come l’unica in grado di affrontare sia l’esclusione che la costruzione di percorsi di cura, di reintegrazione e di recupero sociale delle persone affette da disturbi mentali, a distanza di pochissimi mesi dal rapporto OMS si è fatta largo in Italia una famigerata proposta di legge che si propone di stravolgere i principi della 180.

Una proposta di legge che focalizza l’attenzione sulla pericolosità del malato e sulla necessità della sua esclusione dal contesto di vita quotidiana; alimenta la cultura del ricovero ospedaliero; omette direttive circa la formazione degli operatori e del ruolo della psicoterapia finalizzata al processo di riabilitazione psicosociale del paziente; concede la responsabilità della restrizione della libertà di un cittadino al medico psichiatra su segnalazione di chiunque ne abbia interesse; abolisce le norme in vigore che recepivano la legge 180.

Non è un caso che Antonio Guidi, psichiatra e parlamentare di Forza Italia, non voglia saperne della proposta di legge dell’azzurra Burani Piraccini che si propone di affossare la “legge Basaglia”. Per Antonio - come lo chiamavo affettuosamente quando in Corso Italia si faceva chiamare “compagno” - alla base di certe nefaste proposte c’è la lobby dei posti-letto d’oro, gente che bara, invitando a non cascare nella logica di chi subdolamente propone nuova manicomialità. Sulla stessa lunghezza d’onda Nicola Carlesi, primario psichiatra a Vasto e responsabile nazionale Sanità di AN, nella precedente legislatura presidente del comitato parlamentare sui manicomi che afferma senza mezzi termini: “Con la proposta Burani si torna indietro, poiché azzera i presupposti fondamentali e giusti della legge Basaglia. Di fatto riapre i manicomi, e questo è inaccettabile... Si delinea un regime di polizia. Si torna alla legge del 1904”.

Anche per lui, come per Guidi, la proposta Burani non deve andare avanti, bensì applicare ovunque la 180 “e chiudere i manicomi che ancora esistono anche se li hanno camuffati come RSA”. La Burani i nuovi manicomi vorrebbe chiamarli SRA, che dovrebbero sostituire anche gli OPG.

La proposta di legge non è stata derubricata: la Commissione Affari Sociali della Camera ha semplicemente deciso di soprassedere per unificarla ad altra proposta di legge e farne una unica. Il testo verrà quindi redatto nuovamente per essere anche sottoposto all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Oltre tutto, ripeto, a livello governativo, grazie soprattutto al dottor Nicola Carlesi, AN on è d’accordo.

Poiché la proposta di legge - che a fine novembre ha subito una momentanea pausa d’arresto anche in rapporto alla devolution - detta nuove disposizioni anche in ordine ai Dipartimenti di Salute Mentale che potrebbero essere anche a gestione privata, nutrivo e nutro ancora qualche timore per il futuro di questo nostro Nucleo integrato, del quale il nostro già sufficientemente ampio bacino d’utenza non potrà che giovarsi, purché ne capisca l’importanza e purché sia l’istituzione ad andare a cercare i malati conquistandosi la loro fiducia, a differenza di quanto avviene oggi. Secondo me il nostro territorio sino ad oggi non è stato neppure monitorato a dovere in ordine al disagio causato da malattie o disturbi della psiche, dalla schizofrenia alla depressione passando per attacchi di ansia, di panico che credo sia una patologia emergente a volte non diagnosticata o sottovalutata, e tutti i problemi che possono sconvolgere la mente. Tant’è che nel nostro territorio non sono poche le persone che finiscono per consegnare i loro soldi e fors’anche la loro salute mentale a guaritori e venditori di illusorie menzogne d’ogni genere.

Nel lavoro che dovrà affrontare il Nucleo dovrebbe avere un discreto peso anche il Comune, soprattutto l’Assessorato ai Servizi Sociali, che non può continuare a mimetizzarsi dietro il volontariato parrocchiale, pure utile ma non sostitutivo. A volte, anzi, un volontariato non adeguatamente preparato, nonostante i buoni sentimenti, può anche provocare danni.

Ma spetta anche a noi consiglieri continuare a tenere il fiato sul collo all’assessore, collaborando anche, se necessario, anche se non ci si riconosce nella maggioranza.

Concludendo, ritengo importante che il progetto illustratoci dal dottor Angelo Fioritti, che ringrazio nuovamente, contempli il collegamento con i medici di medicina generale di base, alcuni un po’ di manica larga nella somministrazione di psicofarmaci, ansiolitici e neurolettici, divenuti una sorta di normalizzatore sociale. Vorrei conoscere, anzi, il consumo di tali farmaci nel nostro Comune. Richiesta che ho avanzato più volte senza ottenere alcuna risposta.

Il 29 gennaio la Commissione Affari Sociali della Camera ha deciso di acquisire i pareri delle Regioni prima di adottare il testo unificato. Non è possibile ipotizzare come finirà poiché con questo governo, tutto teso al controllo sociale privatizzato, è tutto possibile. Vorrei approfittare dell’occasione per chiedere che anche il nostro Comune, come stanno facendo altri, spesso in collaborazione con Psichiatria Democratica, si faccia promotore di una qualche iniziativa nei confronti della Regione che la stimoli a contrastare la vergognosa proposta di legge governativa.

Mirella Canini Venturini

Verdi Alternativi

[Cons. Com.le 07.02.2003]