Santarcangelo di Rom.. Sulle polveri nel piazzale ferroviario

LA REPLICA DELLA LISTA VERDE ALTERNATIVA

Se da un verso ringrazio l’assessore Morri e più in generale l’Amministrazione per essersi subito attivata, poiché alla mia interrogazione illustrata il 28 novembre 2002 ha fatto immediatamente seguito l’ordinanza del Sindaco datata 4 dicembre 2002, da un altro verso non posso dichiararmi soddisfatta, anche se la situazione è  migliorata dopo l’intervento comunale, soprattutto in ordine agli orari di lavoro, anche se già si comincia a rosicchiare qualche quarto d’ora.

Non soddisfazione perché:

*  Al punto 3) dell’ordinanza si impone che “la recinzione perimetrale posta su via Tosi, costituita da pali e rete metallica plastificata, sia corredata per tutta la sua altezza e per la sua lunghezza da rete antivento a maglie fini”.

L’imposizione sarebbe stata corretta e perfetta se si fosse considerata un’altezza di molto superiore alla preesistente recinzione, così com’era già avvenuto per la piantumazione di essenze. L’ARPA infatti aveva convenuto che la recinzione andava “integrata con piantumazione arborea (cipressini Leyland o specie equivalente), ..., con esemplari di circa 2,5 metri di altezza, da portare ad innalzamento di circa 5 metri nel corrente periodo invernale”. Gli alberelli posti a dimora, neppure lontani parenti dei cipressini Leyland, hanno raggiunto sì e no l’altezza di 2 metri. Probabilmente quando raggiungeranno i 5 metri - se la raggiungeranno mai - non servirà più alcuna misura precauzionale perché forse, allora, il cementificio non necessiterà più di materiali lapidei.

*  Al punto 4) si ordina “che il piazzale di lavorazione sia asfaltato con tecniche idonee e con pavimentazione a tappetino bituminoso”. Questo obbligo, il Sindaco me lo consenta, m’è sembrato quasi una presa in giro per il Sindaco stesso che ha sottoscritto l’ordinanza poiché se i funzionari del Servizio Qualità Urbana comunale avevano, “durante tutto lo svolgimento della vicenda, tenuto costantemente sotto controllo l’evolvesi della vicenda”, avrebbero dovuto rendersi conto che il piazzale di lavorazione era già stato asfaltato da almeno tre anni.

*  Altro motivo di insoddisfazione è rappresentato dalla spazzatura, poiché quando il macchinario viene liberato delle polveri, ciò solleva altre polveri almeno due volte ad ogni procedura.

*  Quanto all’inumidimento quando, per un qualche motivo, cambia personale, questo non viene effettuato.

*  Le richiamate prescrizioni, inoltre, non potrebbero attenuare in alcun modo il disagio dei residenti di via Ronchi in occasione di particolari condizioni metereologiche.

Nella mia interrogazione, inoltre, chiedevo se l’ARPA avesse autonomamente proceduto all’analisi chimica dei materiali, ovvero se fosse possibile escludere la presenza di quarzo e silicio e, infine, quali azioni avesse intrapreso in precedenza l’assessore ai Servizi Sanitari a salvaguardia del diritto alla salute dei residenti. Analisi che, come riferito dalla stessa ARPA alla stampa, erano state eseguite con risultati, sembrerebbe, diversi da quelli inviati da Trenitalia.

A proposito di queste ultime due richieste non ho avuto alcuna risposta.

Ho preso visione presso gli uffici comunali di una relazione - che non mi era stata inviata - richiesta all’Ausl di Bologna da Trenitalia su campioni prelevati dalla stessa sul posto il 31 maggio 2002. I prelievi a mio modesto avviso vanno fatti a sorpresa e in tempi diversi. Unica consolazione: l’assenza di asbesto.

Rimarcando ancora la mia limitatissima soddisfazione, insisto perché l’Amministrazione Comunale tuteli con sempre maggior rigore e tempestività il diritto alla salute dei propri amministrati.

Mirella Canini Venturini

- Verdi Alternativi -

Cons. Com.le 07.02.2003