SETTE, SANTONI E CIARLATANI VARI

A SANTARCANGELO DI R.

L’intervento della Lista Verde Alternativa alla

riunione del 25 novembre 2002 promossa

dall’Amministrazione Comunale

 

 

Ho tormentato per quasi due anni il Sindaco e l’assessore Nicolini perché il Comune assumesse una qualche iniziativa. Pur consapevole dei limitati poteri comunali, ne ho sempre sostenuto uno, irrinunciabile: il potere di educare. Essere qui, questa sera, rappresenta per me da una parte un premio alla mia insistenza, da un’altra il riscontro di un’attenzione non riscontrabile in tutti i comuni. E di questo voglio dare merito al Sindaco e all’assessore.

Tuttavia questa non può che essere una prima chiacchierata tra noi perché credo che nessuno di noi possa arrogarsi il ruolo di insegnante. Ho proposto di svolgere successivamente una serata o un pomeriggio con veri ‘insegnanti’, per dare uno sbocco operativo concreto alla nostra buona volontà.

 

Trasferitami a Santarcangelo non ho avuto alcuna difficoltà ad integrarmi. Mano a mano che guadagnavo la fiducia della gente venivo a conoscere situazioni di sofferenza che finivano per essere oggetto di attenzione da parte di venditori di consolazioni, di illusioni e di speranze, veri e propri impresari dell’angoscia, furbacchioni che approfittano della fragilità psicologica delle persone per legarle irrimediabilmente al loro carro. L’individuo è particolarmente vulnerabile in particolari momenti: per esempio quando cambia o perde un lavoro; di fronte ad un’improvvisa malattia, propria o di un congiunto; nei primi anni di invecchiamento che lo trovano impreparato; nei momenti di solitudine, occasioni nelle quali individui privi di scrupoli sfruttano ogni possibilità di proselitismo.

A metà degli anni ‘80 avevo seguito con interesse, a Milano, il “processo Verdiglione”, un furbacchione che manipolava le menti e le borse dei facoltosi ‘pazienti’, un processo che ha fatto molto discutere, per seguire il quale professionalmente ho dovuto studiare molto.

Seguendo qui, nel mio Paese, le vicende di diverse persone mi rendevo sempre più  conto di trovarmi in presenza di situazioni analoghe a quelle rilevate e condannate dal tribunale di Milano, non per plagio essendo già stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 603 del codice penale, ma per estorsione. Verdiglione venne infatti condannato per circonvenzione di incapaci e per aver posto in essere un comportamento che violava un articolo del codice penale che puniva chi “mediante violenza o  minaccia, costringendo taluno a fare od omettere qualcosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.

Ho presentato una prima interrogazione il 2 marzo 2001. In quell’occasione, come nel successivo incontro alla presenza del Comitato provinciale ordine pubblico e sicurezza, ho spiegato che il termine “sètte” a volte è improprio, trattandosi, non di rado, come nel nostro caso, anche di piccoli gruppi o di singoli ciarlatani, non meno pericolosi delle prime. A Santarcangelo abbiamo anche chi organizza “corsi esoterici”, persone qui conosciute per ben altro tipo di impegno.

Nonostante a Santarcangelo, come altrove, la gente non ami parlare di queste cose in parte perché teme di essere considerata sciocca, in parte per paura di subire ritorsioni e vendette, mi sono resa conto che anche il nostro comune rappresenta un buon terreno di coltura. Ho così appreso il metodo di “arruolamento” di una persona che ha circolato per parecchio tempo nel nostro comune, che mi si diceva si facesse chiamare “angelo”: arruolamento basato sull’annullamento della personalità di chi v’incappava, facendo leva sulla salute e la malattia, sua o di congiunti, rappresentanti un dominio privilegiato per l’espressione di una sorta di presunta “dottrina”. Per questa donna la malattia non era altro che la manifestazione di una forma di devianza, di errore, oppure il prezzo da pagare per una colpa commessa in una vita precedente. Parlava quindi di “reincarnazione”, dottrina già di per sé opposta alla nostra che s’ispira alla “resurrezione”, passando dall’ufologia all’angeologia. Abile nell’isolare i malcapitati dal contesto familiare, dagli amici, da tutto il contesto sociale precedente, in modo che l’unica realtà disponibile fosse quella del gruppo, mettendo a rischio e spesso distruggendo l’equilibrio personale e i rapporti effettivi, irretendo i malcapitati in una situazione psicologica, al di là della propria volontà, dalla quale difficilmente riescono a recedere. E questo senza che nessuno notasse l’eccessivo andirivieni in un’abitazione in precedenza tranquillissima.

E’ noto che chi organizza questi gruppi sa riconoscere le persone deboli, ma ancorché profondamente buone e altruiste. Non è un caso, ad esempio, che Scientology riesca a strumentalizzare e ad utilizzare per la sua ‘causa’ persino le case di riposo. Ad esempio l’8 marzo 2001, in occasione della festa della donna, ha festeggiato i nonni ospiti della casa di riposo “Maria Farsetti” di Cervia, invitando a parteciparvi - grazie alla compiacenza del Resto del Carlino, chiunque avesse buon cuore.

In quel consiglio comunale alcuni colleghi mi derisero allorché parlai di simboli ridicoli, rituali infantili ed inquietanti al tempo stesso, quali celebrazioni di “matrimoni divini” - uno è avvenuto a poca distanza dalla Pieve -, esorcismi e altro, spesso di tipo suggestivo, soprattutto in presenza di particolari personalità, indipendentemente dalla cultura, con un pericoloso quanto costosissimo intreccio con la cartomanzia. All’ultimo consiglio comunale non mi pare mi abbia deriso nessuno. E anche questo è un risultato positivo. Valeva la pena insistere.

Il 19 dicembre 2001 ai “Fatti Vostri” aveva partecipato il padre di un ragazzo i cui guai, insieme a quelli della famiglia, erano partiti - disse - da un comune del riminese. La madre venne sentita telefonicamente. Una testimonianza di disperazione incredibile.

Forte delle ‘voci’ che mi erano giunte, pensai subito a Santarcangelo. L’arruolamento o la cattura del loro figlio combaciava con le mie informazioni. Contattai immediatamente Maurizio Alessandrini che mi confermò che il dramma della sua famiglia ebbe inizio a Santarcangelo a fine novembre 1999. Di lì la nostra collaborazione.

Il successivo 9 marzo intervenne un signore residente a Bellaria che più meno si riferiva al personaggio che aveva circolato per troppo tempo a Santarcangelo, che successivamente accompagnai - insieme ad altri - dai carabinieri di via Mazzini per la presentazione di una denuncia tuttora all’esame della Procura di Treviso.

Mi venivano anche riferite situazioni gravi provocate da Scientology. Il Sindaco rimase male quando in Consiglio dissi che anche da noi aveva usufruito della piazza per la vendita delle sue costose pubblicazioni, quindi del nostro suolo pubblico, ma questo all’insaputa del Sindaco e della Giunta in virtù del noto appalto. Da allora non mi risulta sia stata più concessa, mentre anche un mese fa hanno riempito molte buchette postali con la pubblicità dei loro libri.

Mi erano anche giunte voci, abbastanza attendibili, di un personaggio residente in una nostra frazione, pregiudicato, che si era improvvisato mediatore o procacciatore di clienti. E anche questo era vero.

Difficile far parlare la gente ma, nonostante le reticenze, sono convinta che i casi di “malcapitati” concittadini siano superiori ad ogni immaginazione. Sia che si tratti di gruppi, di santoni o guaritori, i malcapitati vengono sempre sottoposti ad un “bombardamento d’amore”, finendo per realizzare un’obbedienza cieca che non può che stupire, come nel caso di concittadini che si recano settimanalmente a Cesena, Longiano, Cervia o di chi prendeva il pullman a Cesena per recarsi dal filippino Orbito. Moriva una persona di cancro ma i parenti erano increduli perché il guaritore cesenate non l’aveva diagnosticato.

Come ho detto in consiglio, i fatti che ho appreso hanno suscitato in me inquietanti domande: com’è possibile arrivare a consegnare la propria volontà a persone di cui praticamente non si sa nulla? Forse perché è paradossalmente più semplice smettere di pensare ed obbedire piuttosto che accettare di vivere valori che interpellano ad un cambiamento di vita profondo, che va costruito giorno per giorno, anche attraverso insuccessi e talvolta delusioni?

Proprio questa considerazione mi ha spinto a chiedere al Sindaco di far partecipare i due giovani presidenti del Forum Giovani e “Ora d’aria”.

Anche da noi si è tentato a volte di mascherarsi dietro l’aspetto religioso - qualche situazione di questo tipo è ancora in atto -, facendo persino pregare gli ‘iniziandi’ su libri editi dalla Società San Paolo, sfogliando i quali, tuttavia, ho constatato la perfetta sostituzione di una pagina riproducente un’Ave Maria solo con qualche analogia alla nostra preghiera.

Non è sempre facile intervenire nei confronti di organizzazioni o di persone che, operando al riparo della libertà di religione, violano i diritti fondamentali della persona. La libertà religiosa è altro. Come concludeva il Concilio Vaticano II - Dignitatis Humanae 3 - “La verità si deve ricercare nella maniera propria alla dignità della persona umana e alla sua natura sociale, con libera ricerca”, quindi senza imposizioni.

Ricordo che era in discussione il disegno di legge n. 3947 “Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi” fermatasi all’esame della 1ª Commissione Affari Costituzionali della Camera e non poteva che fermarsi.

Data la gravità della problematica ritengo competa ad ogni istituzione, pubblica e religiosa, il dovere di effettuare ‘prevenzione’, che può anche essere realizzata attraverso la diffusione di informazioni, come ha raccomandato più volte anche il Consiglio d’Europa.

Non è un caso che il Papa, il 23 dicembre 2000, abbia ricevuto diversi familiari di vittime delle sètte in occasione dell’apposita giornata giubilare.

Avevo chiesto, il 2 marzo 2001, reiterando la richiesta anche in altre occasioni, anche recenti, che del problema venisse investita anche la Provincia perché, quanto meno, lo inserisse in qualche suo ‘osservatorio’, tanto più che si tratta di un ‘guaio’ che non interessa solo il nostro Comune, ma coinvolge tutto il territorio provinciale. Avrete letto che nei giorni scorsi a Riccione si è giunti alla scomunica e vi assicuro che don Tarcisio non è un superficiale, come non lo è il sindaco Imola che si è dimostrato molto disponibile.

Ne parlai alla presenza del Prefetto, Questore e comandanti dell’Arma dei Carabinieri e della Finanza perché il bisogno di sicurezza non può soddisfarsi solo con una porta blindata, il bloccaggio delle finestre, l’apposizione delle inferriate, sistemi d’allarme e quant’altro. Anche i problemi che ho sollevato a più riprese, a mio avviso rientrano nel più ampio concetto di sicurezza che mi sta a cuore, poiché il mio riferimento è a quello che io definisco “cancro sociale”, più pericoloso di altri perché raramente viene allo scoperto, quindi più difficilmente controllabile. Non mi permetto giudicare la famiglia che occupa un posto di prestigio nella nostra scala sociale clementina,che non verrà mai a dirci di aver dovuto pagare una cinquantina di milioni di vecchie lire per riscattare il proprio figlio da una pseudo religione. E buon per loro che sono riusciti nell’intento. Non è forse, questa, una estorsione?

In quell’occasione ho riscosso particolare attenzione da parte del Comandante dei Carabinieri, continuata nel tempo. A Santarcangelo l’unica sponda efficace che ho trovato è stata quella di via Mazzini, tant’è che diverse persone, anche di fuori, che si erano faticosamente sottratte alle cure di una qualche santona che aveva operato a Santarcangelo, hanno presentato denuncia ai nostri carabinieri trovando comprensione ed efficienza.

La mia insistenza mirava, oltre ad attivare le istituzioni, a chiedere ai miei concittadini un atto di coraggio, incitarli a parlare per smascherare questi personaggi, che non sono sempre semplici ciarlatani. Un atto di coraggio può servire a salvare altre vittime ‘predestinate’, ma anche - obiettivo tutt’altro che secondario - ad indurre le autorità preposte a far luce e a punire i reati, a non archiviare a cuor leggero i casi che non hanno il riscontro pubblicitario di Mamma Ebe, a non trattare le famiglie che cercano di ‘liberare’ propri familiari irretiti da delinquenti privi di scrupoli alla stregua dei delinquenti stessi. Alcuni processi fortunatamente si sono conclusi con l’assoluzione “per aver agito in stato di necessità”. D’altronde, se la Chiesa ha potuto ‘liberare’ Mons. Milingo dalla setta di Moon, perché le madri e i padri non possono fare altrettanto per i propri figli, prigionieri di questi ladri di menti e di vite?

Non entro volutamente nel tema del satanismo e della religione, così come lo esprimono vari personaggi, perché oltre tutto mi sembra riduttivo. Se Satana è la rappresentazione del Male, questi non alberga solo nei pseudo-reverendi di cui abbiamo letto raccapriccianti cronache nei giorni scorsi, per cui non può essere ricondotto solo all’aspetto religioso. Parimenti presente nella santona di via Celletta dell’Olio e negli altri squallidi personaggi che lucrano sulla disperazione della gente. Ho seguito casi raccapriccianti quali l’assassinio di suor Mainetti o di Nadia Roccia, i delitti del mostro di Firenze e l’intreccio, che si cerca di far scomparire sotto una coltre di polvere, tra pedocriminalità e occultismo, spesso contestuali. Tutti fatti che non possono non bussare anche alla nostra coscienza, anche se distanti dal nostro territorio.

Io e Maura fortunatamente non abbiamo mai dovuto affrontare questi problemi nelle nostre famiglie, ma abbiamo chiesto di far parte dell’Associazione Familiari Vittime delle Stragi, recentemente costituita, per soddisfare un sentimento di solidarietà che dovrebbe vederci tutti mobilitati, al quale credo miri anche l’incontro di questa sera.

Mirella Canini Venturini

Consulte del Volontariato

Santarcangelo, 25.11.2002